SCENARI LIFE 2016
life 2016: è il momento dei “servizi per la vita” dalla redazione
48 NOVEMBRE 2016
A Milano, il 10 e 11 novembre, si è svolta l’edizione 2016 di “Life – Labour Intensive Facility Event, la due giorni organizzata da Anip-Confindustria che quest’anno aveva come tema “Servizi per la vita.” Confermata la formula, con sessioni plenarie e tavoli tematici con tante voci a confronto. E’ indispensabile preservare il valore del più grande patrimonio italiano: i beni artistici, architettonici e immobiliari. Giovedì 10 e venerdì 11 novembre il comparto del “Facility management” si è riunito nella splendida cornice dell’hotel Principe di Savoia di Milano per la seconda edizione di “Life – Labour Intensive Facility Event”, evento nato lo scorso anno su iniziativa di Anip-Confindustria, l’Associazione Nazionale delle Imprese di Pulizia presieduta da Lorenzo Mattioli, proprio con lo scopo di riunire intorno a un tavolo, anzi a più tavoli, come vedremo, l’intero settore dei servizi di FM.
Servizi per la vita
Il tema di quest’anno, Servizi per la vita, è stato suggerito in occasione dell’“edizione zero” di Life dal sociologo Francesco Alberoni. Una grande verità, in effetti, se si pensa che questi servizi rappresentano davvero un modo per migliorare la qualità della nostra vita, degli ambienti in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo e lavoriamo, e anche – non certo secondario – per preservare il valore economico di uno dei nostri patrimoni
più cospicui, quello immobiliare ed artistico. Se si pensa che nel territorio italiano, il 2% della superficie del pianeta, si concentrano oltre il 60% delle bellezze artistiche del mondo, è evidente quanta importanza abbia per noi salvaguardarne il valore. Ed è altrettanto chiaro quanto il compito sia difficile e gravoso. Una vera e propria missione da portare avanti insieme, con una sinergia di fatto (e non solo a parole) di tutti gli stakeholders. Ma non è solo una questione di patrimonio pubblico: pensiamo anche, ad esempio, che la grande maggioranza degli italiani è proprietaria di casa, ed è proprio lì che sta la maggiore garanzia della nostra solvibilità come sistema. E riflettiamo inoltre sui recenti drammi che hanno sconvolto il cuore della nostra penisola, cancellando interi paesi e riportando tragicamente sotto i riflettori l’urgenza di interventi strutturali proprio sul patrimonio immobiliare e architettonico. E a chi, se non alle imprese, spetta raccogliere questa difficile incombenza?
La formula
Confermata la formula con sessione plenaria e “table and speech” tematici. L’apertura, la mattina del 10, è stata affidata a Lorenzo Mattioli, che insieme ad Andreas Lill, Direttore Generale di Feni, e Pierangelo Albini, Direttore Area Lavoro e Welfare di Confindustria, hanno ragionato sul “Facility management italiano e l’agenda politica del paese”. Uno spettro ragionato di argomenti e tematiche di attualità che ha aperto il campo alla presentazione dei “table&speech”, articolati su tre percorsi strategici: “Il facility management e i Beni Culturali”, presentati da Silvano Curcio, Direttore di Terotec;
“La rigenerazione urbana e il nuovo “facility delle città”, presentato da Nicola Di Battista, Direttore della rivista Domus, e Pierluigi Mantini, Membro della Commissione per il nuovo codice appalti presso Palazzo Chigi; “L’innovazione e la tecnologia verso il Facility 4.0, con l’era dei “servizi intelligenti”, illustrato da Markus Asch, Deputaty CEO della Karcker Spa, e Marco Calabrò, dirigente della Direzione Generale per la politica industriale del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Verso la rivoluzione tecnologica
Tutto porta a pensare che la rivoluzione 4.0 sia alle porte. Asch ha posto l’accento sull’importanza della tecnologia: “Con 30 milioni di acquisti annui di macchinari per la pulizia, la tecnologia per noi rappresenta l’aspetto principale. La robotica ha cambiato tutti gli scenari e l’avvento della quarta rivoluzione industriale, appunto, vedrà una maggiore connessione tra macchina e uomo laddove quest’ultimo non riesce ad arrivare”. L’impegno dell’Esecutivo, a detta di Calabrò, non tarderà a farsi sentire: “Il governo ha un piano da 13 miliardi di euro come incentivi per le aziende 4.0 – ha affermato – e ci apprestiamo a passare l’epoca della quarta rivoluzione industriale caratterizzata dall’interconnessio-