APPALTI TERZA PAGINA
appalti pubblici, il “manifesto” delle associazioni di Simone Finotti
Appalti di servizi per la gestione dei patrimoni pubblici: in occasione del recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici le imprese chiedono al Governo semplificazione e qualità nelle gare per garantire risparmio, legalità ed efficienza. Il risultato è il “Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari urbani e pubblici”. Ecco i punti-cardine. Mentre è ormai avviato in Parlamento il processo di recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici, che cambierà non poco le dinamiche del settore, le Associazioni di rappresentanza delle imprese che operano nei servizi alle Pubbliche Amministrazioni propongono una piattaforma comune di richieste al Governo.
Il recepimento delle Direttive europee: una preziosa occasione
L’auspicio che sta alla base dell’iniziativa è quello di non lasciarsi sfuggire l’occasione per un miglioramento del mercato in direzione della trasparenza, dell’efficienza e anche, cosa che non guasta visti i tempi non facili, del risparmio. Quanto a quest’ultimo aspetto, è ormai chiaro che le passate politiche di tagli lineari non hanno sortito gli effetti sperati, causando perdipiù, in molte circostanze, un abbassamento qualitativo dei servizi prestati. Occorre dunque percorrere
altre vie, come quelle indicate dalle associazioni imprenditoriali di rappresentanza nel “Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari urbani e pubblici” promosso dalle principali Associazioni del settore dei servizi di Facility Management - Afidamp, Assistal, Confcooperative, Fise Anip, Fnip, Legacoop Servizi - con il supporto scientifico di Patrimoni PA net.
Un comparto che cresce, in Europa e in Italia
D’altra parte l’importanza del mercato del facility management, in Italia, sta crescendo sempre più ed è comprensibile che questo settore inizi a far sentire la propria voce. Anche perché ne va della qualità di ambienti cruciali per la nostra vita come scuole, ospedali, case di cura, uffici pubblici e via discorrendo. Il fenomeno ha una portata europea, ma in Italia va ancora più veloce che altrove. Il comparto dei servizi di facility management per la gestione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani delle PA (manutenzione, pulizia, igiene ambientale, energia, security, logistica, ecc.), cui appartengono migliaia di PMI e diversi grandi operatori, rappresenta un settore economico in continua e costante crescita (+ 10,4% nel solo 2012 - Dati ANAC, già AVCP), nonostante la crisi che ha condotto alla contrazione di altri settori, con un impatto enorme in termini occupazionali (2,5 milioni di occupati potenziali del comparto, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale per il Facility Management di Cresme Europa).
Anche in piena crisi
Altri dati significativi: nel periodo 2007-2011, quindi in piena crisi economica, il numero di bandi pubblicati è cresciuto del 51%. Sempre nel periodo considerato, a cui si riferiscono gli ultimi dati di Osservatorio Nazionale Facility Management- Cresme Europa, la variazione della base d’asta calcolata sugli importi totali è stata del 58% (da 24 a 38 miliardi di euro). Il volume stimato potenziale è di 130 miliardi di euro e il contributo potenziale alla formazione del prodotto interno lordo, stando all’elaborazione di Patrimoni PA net, tocca l’8,3%. Numeri importanti che potrebbero crescere ulteriormente se il Paese adottasse politiche ad hoc volte alla “riqualificazione” del patrimonio pubblico esistente (un impegno concreto per il “green building” potrebbe generare 400mila posti di lavoro e portare ad un risparmio di 1,2 miliardi l’anno di spesa di consumi energetici per la PA).
Rivedere il codice degli Appalti
Ed è proprio in relazione a questa sempre più importante filiera di mercato che è nato il Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici. Attraverso questo documento le Associazioni chiedono al Governo ed al Parlamento che il nuovo Codice degli Appalti, che scaturirà dal Disegno di Legge per il recepimento delle Direttive Europee sugli Appalti attualmente in discussione alla VIII Commissione del Senato, sia davvero lo strumento che sblocchi la situazione attuale, permettendo alle PA di manutenere, mettere in sicurezza e rendere efficiente il patrimonio immobiliare e
25 MARZo 2015