SCENARI 1° TROFEO HENRY UNGER
tutti pazzi per i window cleaners al 1° trofeo henry unger
52 GIUGNO 2017
“Che posto occupi nella classifica dei pulitori di vetri più veloci d’Italia?” è stato il claim del primo Trofeo italiano Henry Unger, organizzato a Verona nei tre giorni di Pulire dall’azienda tedesca specializzata in attrezzature per la pulizia dei vetri. Alla chiamata hanno risposto una quarantina di imprese di tutta Italia, segnalate soprattutto dai distributori Unger. Il successo è stato clamoroso. Cosa c’è di più emozionante, per un pulitore professionista, che una gara di window cleaning vinta al fotofinish? E dire che il “magico” Andrea Antonelli da Rovellasca (Como), sbarcato a Verona come outsider e incoronato il 25 maggio “pulitore di vetri più veloce d’Italia” nel 1° premio Henry Unger organizzato in Italia, a Pulire non ci voleva nemmeno andare.
Campionissimi del window cleaning
“Nel settore era un semisconosciuto, tranne per i clienti locali che ne conoscevano perfettamente le doti di rapidità, professionalità e precisione. Ci è stato segnalato da un nostro distributore di Fino Mornasco, e lui si è staccato davvero di malavoglia per venire a Verona”, spiega Francesco Favole, l’uomo di Unger in Italia che ha fortemente voluto, e organizzato, la prima edizione tricolore del riconoscimento. “E se n’è andato via non solo con 1000 euro in prodotti Unger, riconoscimento per la vittoria della prima giornata, ma con l’ambitissimo primo tergive-
tro d’oro, il trofeo di vincitore assoluto, davanti a mostri sacri come i mitici fratelli Daniele ed Enrico Gardoni di La Spezia e al pluripremiato Paolo Sforte di Busto Arsizio”. E’ stata questione di secondi: al netto delle penalità, Antonelli, pettorina n.5, ci ha messo appena 17.10 secondi per pulire le tre finestre che erano posizionate di fronte allo stand Unger, contro i 18.32 della medaglia d’argento, Mark Henderson dell’impresa specializzata Windowz di Molare (Alessandria) e i 18.88 del terzo, proprio il bustocco Sforte.
La competizione
Ma facciamo un passo indietro: non stiamo parlando di una disciplina olimpica, anche se le prestazioni non hanno nulla da invidiare a molte performance dei campioni dello sport. Il fatto è che a Verona erano tutti pazzi per il trofeo Hunger per il pulitore di vetri più rapido e preciso, di cui Favo-
le ci parla con comprensibile soddisfazione: “E’ una cosa che all’estero si fa già da tempo”, spiega. “In America è ormai un classico, ed è un must anche al The Cleaning Show di Londra, di cui Unger è sponsor da sempre. Poi è arrivato anche ad Europropre Parigi, ed ho pensato che era tempo di portarlo anche in Italia, dove, diciamolo, la cultura della pulizia dei vetri non è certo al massimo”. Ora però è arrivata l’ora, i tempi sono maturi e non ci poteva essere palcoscenico più nobile che la fiera veronese Pulire 2.2. “La mia idea è stata fin da subito quella di coinvolgere i rivenditori”, dice Favole “che in questo modo hanno colto l’occasione anche per avere una leva di marketing, fare corsi, agire sul contatto e sulla fidelizzazione del cliente. Alla fine ha partecipato una quarantina di imprese, dal singolo pulitore professionista, come quello che ha vinto, Antonelli, che lavora da solo e fa pro-