GESTIONE GALASSIA DEI SERVIZI
presentata a verona la “galassia dei servizi” atto secondo
44 GIUGNO 2017
Presso lo stand Afidamp, il 24 maggio, il presidente di Scuola Nazionale servizi Alberto Ferri e il direttore operativo SNS Vittorio Serafini hanno presentato i dati della seconda edizione della Galassia dei Servizi, che testimoniano il calo complessivo della “galassia pulizie”: a farne le spese sono soprattutto le piccole e medie imprese, schiacciate da un mercato pubblico che ricorre alla centralizzazione degli acquisti mediante aggregazione della domanda.
so del FM, circa il 4% del Pil nazionale): in sostanza si vede come le pulizie professionali rappresentino il 20% del settore del FM italiano.
Fra pubblico e privato Vittorio Serafini
Seconda edizione, nel giro di pochi mesi, per la bellissima ricerca “La galassia dei servizi”, realizzata da Scuola Nazionale Servizi e presentata a Pulire, presso lo stand Afidamp, il 24 maggio. A scattare la fotografia sono stati il presidente e il direttore operativo di Fondazione Sns, rispettivamente Alberto Ferri e Vittorio Serafini. “La prima novità –ha detto Serafini- è che stavolta i settori non sono più 7, ma 9. Il quadro è dunque completo: Ambiente e igiene urbana, Attività culturali, Energia e manutenzione, Lavanolo e sterilizzazione, Logistica e trasporti, Pulizie professionali, Ristorazione collettiva, Servizi alla persona, Vigilanza”.
La crisi e la spending review hanno fatto le loro vittime
I trend messi in evidenza riguardano il periodo 2013-2015, con particolare focus sul 2015. I numeri iniziano a mostrare alcune crepe nel sistema:
e non poteva essere altrimenti, visto il calo generale dell’economia, quindi dell’indotto, che ha messo in crisi il mercato privato, unitamente alle politiche di centralizzazione/aggregazione degli acquisti e tagli lineari nel pubblico. Pensiamo soprattutto a certi settori, come quello sanitario, e alle mega gare che di fatto tagliano fuori dalla partecipazione diretta la stragrande maggioranza delle imprese.
Le pulizie professionali
Se ci concentriamo sul settore delle pulizie professionali, tenendo come riferimento l’anno 2014, non tardiamo a comprendere come l’intero sistema sia in calo, e ad essere schiacciate sono soprattutto le Piccole e medie imprese, che come è noto rappresentano il nerbo del comparto. Il fatturato complessivo, calcolato sulle imprese che fatturano oltre 100mila euro, ammonta a circa 11milioni di euro (su un totale di circa 60milioni per il comples-
In quest’ambito, il mercato pubblico rappresenta circa il 40% del business complessivo. Il privato, con moltissimi settori coinvolti (dall’edilizia all’industria alle banche, dalla Gdo a telefonia, assicurazioni, Horeca, grandi aziende, uffici, istituti privati, ecc.) e spinto dalla crisi, cerca il contenimento dei costi,riducendo anche la frequenza dei servizi. Un discorso analogo, anche se un po’ più complesso, si può fare per il pubblico, che rappresenta la restante fetta della “torta” delle pulizie professionali (60%). L’Anac ha comunicato che nel 2014 l’importo a base d’asta per le pulizie si è aggirato sui 3 miliardi (teniamo presente che ci sono state mega convenzioni miliardarie), che si aggiungono alle proroghe dei contratti già in essere. In tutta Europa, negli ultimi anni, i governi sono stati costretti a ricorrere a strumenti di risparmio del denaro pubblico, e gli interventi in Italia sono stati pesanti, fra tagli lineari e ricorso a una forte aggregazione della domanda attraverso i soggetti abilitati a livello nazionale e locale (ad oggi