Azione 36 del 1 settembre 2025

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La storia della tua Migros

Indice

Edizione speciale dedicata alla storia di Migros

In breve

5 Offerte per il giubileo e un’estrazione

Legami

6 Cosa lega le clienti e i clienti alla Migros – Dieci storie

Poster 27 Come catturare l’attenzione della clientela

Una storia d’amore

31 Lo scrittore Charles Lewinsky racconta l’apertura della prima filiale self-service

Cara lettrice, caro lettore,

Fatto in casa

8 Come i marchi propri hanno plasmato la Svizzera

Irrequieto e innovativo

14 Il fondatore della Migros

Gottlieb Duttweiler – un ritratto

A colpo d’occhio

18 Panoramica sul mondo Migros

Diario

21 Attraverso la Svizzera con Ursula Nold, presidente di Migros

A tavola

22 Com’è cambiata la nostra cena negli ultimi 100 anni

La donna al fianco di Dutti

25 Senza Adele Duttweiler la Migros non esisterebbe

Il custode dei valori

33 David Bosshart protegge i valori di Dutti

Testimone del tempo

39 Jules Kyburz sedeva a tavola con Dutti

Momenti

41 Highlight degli ultimi 100 anni

Ieri, oggi, domani

47 L’apprendista Emil Polli

In allegato le offferte della settimana

Ci sono cose che la Migros fa meglio p. 8

a volte una semplice idea cambia un’intera comunità. Circa 100 anni fa iniziano a circolare i primi furgoni di vendita di Gottlieb Duttweiler. Senza negozio, senza intermediari, con un unico obiettivo: cibo di alta qualità a prezzi equi.

La Migros è il principale datore di lavoro in Svizzera. Con i suoi supermercati, i centri benessere, le industrie o la Banca Migros, la Migros fa parte della vita quotidiana in Svizzera contribuendo anche alla coesione sociale.

L’idea di impresa sociale di Duttweiler rimane, anche se i furgoni di vendita hanno lasciato il posto a moderni supermercati e se il caffè può essere pagato tramite app. L’anniversario dei 100 anni ti invita a immergerti

nella storia unica della Migros. Una storia di coraggio, cambiamento e progresso. Il numero dedicato al nostro anniversario non offre solo uno sguardo al passato, ma costituisce anche un punto di partenza. Verso nuove idee e perfino verso domande scomode, con l’obiettivo di ritrovare vicinanza in un mondo dove sembra più facile allontanarsi. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa storia. E soprattutto: grazie per averne fatto parte. Vi auguro una lettura piacevole e stimolante.

*Presidente della Direzione generale della Federazione delle cooperative Migros

Care socie e cari soci di Migros Ticino,

non capita tutti i giorni di festeggiare un compleanno così. Un momento adatto per riflettere sulla storia di Migros, ma anche per rivolgere lo sguardo al futuro della nostra azienda.

La grande «M» festeggia 100 anni, ma pochi sanno che i primi passi dell’avventura cooperativa di Migros sono stati mossi in Ticino. Infatti, il nostro fondatore Gottlieb Duttweiler, sempre affiancato dalla moglie Adele, inizialmente ha testato il modello cooperativo in Ticino e Moesano, fondando la prima cooperativa regionale Migros nel 1933. Si può dunque affermare che il capostipite dei supermercati Migros è quello aperto nel 1933 in Piazza Collegiata a Bellinzona.

Originariamente Duttweiler desiderava sì testare la forma organizzativa della cooperativa, ma anche approfittare dei vantaggi climati-

ci che il Ticino offriva, soprattutto nel campo della produzione ortofrutticola. Cosa è rimasto delle intenzioni del nostro fondatore? Migros ha sempre svolto un ruolo fondamentale come ponte tra produttori e consumatori: lo dimostra la linea «Nostrani del Ticino», che valorizza e promuove l’eccellenza di una sessantina di realtà locali nei nostri supermercati. Le intenzioni del fondatore sono dunque state realizzate. Dutti è stato un imprenditore dinamico e visionario che osava provare nuove vie. Sapeva anche abbandonarle quando non confermavano i risultati sperati. In questa fase di grandi cambiamenti dobbiamo prendere esempio da lui, tenendo ben presente il concetto di «impresa sociale», ma stando al passo con gli sviluppi. Il cambiamento in atto alla Migros è necessario, perché vogliamo scrivere assieme a voi i prossimi 100 anni di storia di successo. In questo contesto, in Ticino e Moesano vogliamo continuare a investire nella ristrutturazione e nell’ampliamento della rete di supermercati, consapevoli della condizione di frontiera in cui operiamo, con una concorrenza molto forte.

Vi ringrazio di cuore a nome della Cooperativa Migros Ticino per essere parte della storia di Migros.

*Direttore Migros Ticino

Dan Cermak

IN DUE SETTIMANE *

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Su e giù per il Monte Generoso

Prendere la cremagliera per raggiungere la vetta panoramica in Ticino tutte le volte che si vuole? Dal 16 settembre la ferrovia Monte Generoso lancia l’abbonamento annuale «Amici del Generoso» a 175 franchi, che permette a tutta la famiglia di accedere alla montagna senza limiti. Salire sul Monte Generoso e recarsi al ristorante «Fiore di pietra» di Mario Botta è un’attività perfetta tutto l’anno, non solo d’estate. Il trenino, infatti, circola anche d’inverno, nei fine settimana e nei giorni festivi.

Il camion Migros è ancora in viaggio Festeggiate con noi

Prelibatezze al Ristorante Migros

I ristoranti Migros non celebrano il centenario: il primo infatti è stato aperto solo nel 1952 a Zurigo in Limmatplatz. Ma anche essi festeggiano, con i classici della cucina svizzera a un prezzo speciale e, in settimane selezionate, con un dessert per l’anniversario in omaggio. Nella settimana dall’1 al 6 settembre ci sarà il cordon bleu accompagnato da patatine fritte, carote e broccoli, nonché un dessert per l’anniversario in omaggio, il tutto a 15.80 franchi.

Il set Playmobil in edizione limitata del furgone di vendita contiene 55 pezzi.

Vinci un furgone di vendita Migros di Playmobil

Esattamente 100 anni fa i primi furgoni di vendita Ford T Truck della Migros partivano per rifornire gli abitanti di Zurigo di generi alimentari a prezzi convenienti. Per celebrare l’anniversario, la Migros ne presenta una replica limitata a 100 pezzi in versione Playmobil con Dutti come personaggio. Il set non è disponibile nei negozi e viene messo in palio esclusivamente qui.

La partecipazione all’estrazione è possibile fino al 14 settembre e richiede un account Migros gratuito. In collaborazione con il più grande palcoscenico culturale mobile della Svizzera (Das Zelt), la Migros gira il Paese con il «Merci Tour» e festeggia così il suo 100esimo anniversario. Nel 1925, anno di fondazione della Migros, un biglietto per il teatro costava al massimo 9 franchi: per celebrare l’anniversario Migros ci riporta indietro nel tempo e mette in vendita oltre 250’000 biglietti a 9 franchi. Il «Merci Tour» sta per terminare, ma ci sono ancora biglietti disponibili. Biglietti su: merci.migros.ch/it/merci-tour

La Migros offre caffè e torte, ma la maggior parte delle persone vuole solo fare di nuovo acquisti nel leggendario camion di vendita. La filiale mobile è in viaggio dall’inizio dell’anno e fa tappa in 100 comuni svizzeri. L’affluenza è enorme: a Bassersdorf (ZH) la coda si estendeva fino al portone della concorrenza! Il camion deve ancora passare in alcune località.

Al seguente link le date fino alla fine dell’anno: merci-bus.ch

Ulteriori informazioni sul Monte Generoso:

L’esperienza alla Migros che non

Amarcord ◆ Molti hanno risposto all’appello della stampa Migros e hanno inviato le loro personali esperienze vissute in questi 100 anni

«Con

il salario di nostro padre non potevamo permetterci di fare la spesa alla Coop»

Cooperativa Migros Lucerna

Reto Derungs (67)

«Poiché il datore di lavoro di mio padre gli proibiva di andare a fare la spesa alla Migros, quando gli veniva versato il salario noi bambini dovevamo andare alla Migros con la lista della spesa e predisporre alla cassa tutto quello che serviva, in modo tale che mio padre dovesse solo passare a pagare, sperando di non essere visto da nessuno. Il datore di lavoro voleva che mio padre andasse alla Coop perché a vendere la birra del suo birrificio era la Coop, e non la Migros. Ma con il suo salario non potevamo permetterci di fare la spesa lì».

«Mia madre mi dimenticò davanti alla Migros»

Cooperativa Migros Aare Susanne Aemmer (59)

«Nel 1966 mia madre mi dimenticò nella carrozzina fuori dalla Migros di Interlaken. All’epoca le carrozzine con i bambini al loro interno erano allineate davanti alla Migros. Dopo aver fatto la spesa, rientrò a casa senza di me e quando dopo un po’ se ne accorse e tornò, io stavo felicemente dormendo. Impensabile di questi tempi».

Diventa anche tu socia/o della cooperativa

Cooperativa Migros Neuchâtel-Friborgo

Béatrice Larcinese Ordinaire (53)

«A sei anni sono caduta dalla scala mobile»

Non la definirei la mia storia migliore, ma di sicuro quella che mi ha legato per sempre alla Migros! A sei anni caddi dalla scala mobile della Migros di La Chaux-de-Fonds ferendomi un dito. Ricordo la gentilezza di una commessa che mi portò all’ospedale e in seguito venne a trovarmi. Prima o poi mi piacerebbe scoprire chi fosse. Non sono più riuscita a usare le scale mobili fino al mio 18esimo compleanno, avevo troppa paura. Per fortuna la Migros è poi stata ristrutturata e sono riuscita a superare questa fobia.

«I nostri sguardi si sono incrociati spesso»

Cooperativa Migros Vaud

Noémie Solioz Perrelet (38), La mia storia preferita alla Migros: l’incontro con il mio amore nel 2022. Lui lavorava alla cassa, io ero una cliente abituale della MMM di Crissier e i nostri sguardi si incrociavano spesso. Un giorno mi consegnò uno scontrino con un complimento scritto sul retro. Quando ho risposto al suo messaggio, è iniziata la nostra storia e da allora complicità, amore, risate e tenerezza riempiono le nostre vite. GRAZIE Migros!

«Ho accompagnato in Ticino il primo grande camion vendita»

Cooperativa Migros Ticino

Tarcisio Ostini (79)

«Ricordo che a circa quattordici anni, all’inizio degli anni 60, lavorai per un periodo di quattro settimane nei magazzini della Migros, che all’epoca erano a Taverne: un giorno mi chiamarono e mi chiesero se volevo accompagnare il signor Fumagalli (autista di camion) a Lucerna in treno per ritirare il primo camion-vendita servisol. Al ritorno da Lucerna, l’autostrada all’epoca non c’era ancora, prendemmo la vecchia Tremola: quasi a tutte le curve il Fumagalli doveva fermarsi e fare manovra, era quasi impossibile riuscirci in un colpo solo!»

ho mai dimenticato

della Migros, eccone alcune

«Un ordine di 86’460 temperamatite»

Cooperativa Migros Vallese

Raphaël Vouillamoz (45)

«Una volta, durante l’introduzione di un nuovo strumento per le ordinazioni per la filiale, ci capitò un errore divertente: ordinammo 86.460 temperamatite. Poco dopo ricevetti una telefonata dal centro di distribuzione Migros di Neuendorf (SO), in cui mi si informava che purtroppo l’ordine non poteva essere evaso».

«Ricordi meravigliosi del camion Migros»

Cooperativa Migros Ginevra

Monika Leonardi Guisolan (70)

«Ho dei ricordi meravigliosi del camion Migros in occasione delle vacanze a Liddes VS con i miei figli: io non guido e mio marito mi raggiungeva solo durante i fine settimana; l’impiegato era sempre gentilissimo e accoglieva i miei figli nel suo camion con dei dolcetti. Grazie a Migros avevamo sempre il nostro yoghurt al cioccolato e la nostra frutta! È un bel ricordo per i miei figli che oggi hanno 47 e 43 anni».

«Un cervelat tutto per me»

Cooperativa Migros Zurigo Verena Keller (79)

Sono cresciuta a Zurigo Schwamendingen. Quando ero piccola l’arrivo del camion Migros era sempre una sensazione. Ricordo ancora i modelli che si aprivano lateralmente e da cui si poteva estrarre un bancone di metallo. Gli articoli erano disposti in piccoli scomparti, poiché non erano ancora così numerosi. Ma per i bambini era una grande gioia e la coda era sempre molto lunga. Noi eravamo bambini, quindi non ricevevamo un cervelat intero. Una volta dissi a mia madre che da grande alla Migros mi sarei comprata un cervelat intero tutto per me!

«Poi compravamo dei croissant e tutti potevano fermarsi a bere il caffè.»

Cooperativa Migros Svizzera orientale

Marlies Luchsinger (74 anni)

«In paese c’era sempre un camion della Migros. La fermata era vicina a una piazzetta con una fontana. Poiché abitavo proprio lì accanto, portavo sempre in piazza due tavoli, un paio di sedie, alcune stoviglie e la caffettiera. Poi compravamo dei croissant e tutti potevano fermarsi a bere il caffè. Questa sorta di pausa caffè dura ancora oggi, purtroppo senza il camion Migros e i croissant».

«È stata la prima rosa che ho ricevuto in regalo»

Cooperativa Migros Basilea

Judith Schneider-Jeandroz (63)

«Quasi 50 anni fa, nel 1978, svolsi un apprendistato nella vendita alla Migros di Balstahl (SO). Lavorai nel reparto fiori per tre mesi. Un giorno un ragazzo comprò un mazzo di rose e mi disse: «Puoi tenerne una per te». Diventai tutta rossa in viso. Quando il ragazzo se ne andò, la mia collega mi prese in giro. Se ripenso a questa storia mi sembra sia successa ieri, non quasi cinquant’anni fa. È stata la prima rosa che ho ricevuto in regalo.»

MADE BY MIGROS

Gelato con la foca

Nell’estate del 1975 la Migros lancia il gelato da passeggio alla crema in tre gusti. In breve tempo diventa mitico. Anche grazie alle confezioni con motivi di animali, disegnate dal grafico zurighese Hans Uster: la foca sta per il gusto vaniglia, la scimmia per la fragola e l’orso per il cioccolato.

Tipicamente Migros

Le marche proprie hanno segnato la storia dell’azienda e del mercato svizzero e hanno dato vita a molti prodotti mitici

Testo: Dinah Leuenberger

I prodotti di marca costosi erano un orrore per Gottlieb Duttweiler, ma fecero leva sul suo spirito imprenditoriale. Poiché i produttori di caffè e detersivi non erano disposti ad abbassare i prezzi per la Migros, Duttweiler scelse un’altra strada: acquistò imprese industriali in cui fece sviluppare e produrre le proprie versioni dei prodotti di marca. La risposta al costoso olio di arachidi Ambrosia? La variante Migros Amphora. Al posto dell’Ovomaltina, alla Migros prese piede il corrispettivo Eimalzin, venduto a un prezzo più vantaggioso. Naturalmente anche la somiglianza dei nomi dei prodotti era ben ragionata. Duttweiler portò il nome del caffè all’estremo, dimostrando grande senso dell’umorismo: al costoso caffè Hag seguì nel 1931 l’economico caffè Zaun della Migros («Hag» e «Zaun» sono sinonimi, entrambi significano «siepe, recinto»). Il caffè era pubblicizzato con l’affermazione «Stesso buon prodotto, ma più economico». Così facendo, Dutti violò la legge sui marchi, il che gli valse diverse azioni legali e molta simpatia da parte dell’opinione pubblica. Nella sua «lotta contro la magia delle marche», il fondatore di Migros diventò egli stesso un mago delle marche. Da allora i nomi sono cambiati e, oltre alle copie, sono stati aggiunti all’assortimento molti prodotti completamente nuovi e marche proprie, provenienti dagli stabilimenti industriali dell’azienda. Tuttavia l’obiettivo è rimasto lo stesso: offrire prodotti accessibili senza compromettere la qualità e senza pesare quindi sul portafoglio.

Migros fuori, Migros dentro

Grande scelta e semplicità nel complesso mondo delle marche. È per questo che molte delle oltre 200 marche proprie oggi si chiamano semplicemente «Migros». Come la nuova e rinfrescante bevanda al mate in lattina, il Lamate Migros. Nei prossimi mesi numerosi prodotti avranno un packaging più moderno e – a nostro avviso – più attraente, pur mantenendo il loro solito prezzo vantaggioso. Alcune marche classiche particolarmente apprezzate, come Frey, Farmer e Blévita, rimarranno così come le conosciamo.

Drink al mate Lamate Migros 330 ml fr. 1.–

Handy

Anche le nostre nonne lavavano i piatti con il detersivo Handy. Introdotto nel 1958, fu uno dei primi detersivi liquidi. Ogni anno ne vengono venduti circa quattro milioni di pezzi. L’unica cosa che è cambiata nel corso degli anni è l’aspetto del flacone: nel 1961 divenne più maneggevole, nel 1976 un po’ più sottile. Il design è rimasto invariato dal 2016, ad eccezione delle edizioni speciali.

Il fatto che tutti bevessero il tè appena preparato con il ghiaccio impressionò un responsabile dello sviluppo Migros durante un viaggio negli Stati Uniti. Tornato in Svizzera, egli si impegnò a produrre tè freddo su larga scala. Dopo alcuni tentativi, nel 1984 fu creato l’Ice Tea della Migros, in cui l’acqua calda viene pressata attraverso una miscela di tè nero e rosa canina. La ricetta è rimasta ad oggi invariata, così come l’amore per il mitico tè freddo.

Mitico Ice Tea

Un «biscotto integrale gustoso, prelibato e non zuccherato»: è così che Blévita venne pubblicizzato per la prima volta nel 1969 in un annuncio che riportava anche suggerimenti su come mangiarlo: a colazione con burro, marmellata o formaggio, per l’aperitivo con prosciutto, salame, pomodori o uova. Uno spuntino croccante a casa o in viaggio. L’unica cosa nel frattempo cambiata è la varietà: al classico, si sono aggiunti i mini, i pretzel, i cracker di riso, le edizioni limitate e i sandwich Blévita.

Continua a pag. 11

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Chocolat Frey

Dal 1931 la Migros vende cioccolato prodotto da Jowa. Poiché quest’ultima non riesce più a soddisfare l’elevata domanda, nel 1950 Gottlieb Duttweiler acquista Chocolat Frey. Proprio a quel periodo risalgono le varietà di cioccolato Crémant, Giandor, al latte con nocciole e Mahony, in vendita ancora oggi.

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M-Budget nacque nel 1996 con prodotti rivolti a persone con un budget limitato, trasformandosi però presto in un vero e proprio hype con eventi e articoli di merchandising – dalla tuta jumpsuit alla Fiat Panda, fino alla festa a Rimini, il tutto nell’inconfondibile look verde e bianco. L’energy drink di M-Budget è uno dei prodotti più venduti e apprezzati della Migros.

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Dutti: amato e odiato

Il fondatore ◆ Gottlieb Duttweiler da alcuni suoi contemporanei era visto come un eccentrico, mentre altri lo veneravano come un santo del popolo. Che tipo di persona era il fondatore della Migros e perché suscitava emozioni così forti?

Il conoscitore delle donne

Duttweiler è cresciuto a Zurigo in una famiglia in cui erano le donne a comandare. Era l’unico maschio tra quattro sorelle. Suo padre, ex albergatore, lavorava come amministratore presso l’associazione alimentare di Zurigo. Alcuni biografi sono certi che questa famiglia orientata al femminile abbia avuto una forte influenza su Dutti. Per tutta la vita ha sempre ascoltato le donne. La moglie Adele è stata la sua più stretta confidente mentre definiva la sua consigliera Elsa Gasser – brillante economista ed ex giornalista della «NZZ» – «la mia opposizione con retribuzione fissa», poiché apprezzava le sue obiezioni e le sue idee audaci. Dutti era anche considerato una persona dotata di grande carisma, che come capo della Migros sapeva incantare le clienti alle inaugurazioni dei negozi. Le sue doti persuasive non riguardavano però solamente le donne: Dutti era descritto anche come un «pescatore di uomini». Quando Duttweiler fondò la Migros nel 1925, puntò tutto su un’unica carta: il favore delle casalinghe. Aveva cinque furgoni di vendita che giravano per Zurigo con prodotti a prezzi impareggiabili. Un volantino della Migros iniziava con le parole «Alla casalinga che deve fare i conti». Il fondatore dell’azienda era certo che le donne avrebbero riconosciuto i vantaggi dei negozi su ruote.

«E sono felice di ammettere che sono riuscito a rivoluzionare il commercio alimentare solo perché ho trovato un partner intelligente: la casalinga svizzera»

Gottlieb Duttweiler a un congresso a Boston il 19 ottobre 1953

L’imprenditore della start-up

Fin da ragazzo, Duttweiler infastidiva i suoi insegnanti con il suo carattere irrequieto e ribelle che si ri-

fiutava di accettare l’ordine stabilito. Su richiesta della direzione scolastica, abbandonò la scuola cantonale e svolse un apprendistato commerciale. Una scelta logica per uno che, già da bambino, allevava porcellini d’India per rivenderli. Quando fondò la Migros nel 1925, diede una scossa al commercio al dettaglio tradizionale svizzero.

Per tutta la vita Dutti sperimentò nuove idee imprenditoriali, accettando anche i fallimenti. La Migros deve la sua nascita a tutta una serie di gravi insuccessi nella vita di Duttweiler, come quando, ad esempio diventò produttore di canna da zucchero in Brasile. Niente riuscì mai a fermarlo, era sempre pronto a cogliere l’opportunità

successiva. Come quando cerò di rivoluzionare il settore dei taxi nel 1951. Quell’anno Dutti acquistò 100 taxi a Londra, per utilizzarli per il trasporto di passeggeri a prezzo economico a Zurigo. Si auspicava che anche un lavoratore comune potesse permettersi un taxi. Ne seguì una guerra dei prezzi, che Dutti perse. Dovette vendere le sue auto, ma reputò un successo il fatto di essere riuscito a contribuire a una riduzione permanente delle tariffe dei taxi.

Il politico frustrato

Nel 1933 i concorrenti della Migros, in particolare i commercianti al det-

taglio di medie dimensioni, ottennero dal governo un divieto di creazione di nuove filiali che rimase in vigore fino al 1945 e impose restrizioni all’azienda di Dutti: essa non poteva più aprire nuovi negozi. Per poter combattere meglio il divieto, Duttweiler si lanciò in politica, seppure a malincuore, quasi per autodifesa. Fondò il partito «Anello degli Indipendenti» e fu eletto nel Consiglio nazionale nel 1935. Fu membro del Parlamento per un totale di 24 anni.

Con il suo carattere irrequieto e impaziente, Dutti urtò ripetutamente la

tranquilla scena politica berne-
Michael West
In questa foto del 1950 il fondatore della Migros fa il bagno in occasione della festa dei 25 anni di Migros. (Keystone, RDB by Dukas, GottliebDuttweilerArchiv, MGBArchiv / Comet Photo AG)
Nel 1956 Duttweiler inaugurò il mercato Migros sulla Marktplatz di Zurigo Oerlikon.
Duttweiler era uno charmeur cui piaceva chiacchierare con le clienti di Migros.

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se. Era considerato un collerico, a volte brusco e sgarbato, ma si diceva anche che fosse un buon ascoltatore. Si batté con determinazione per la libertà del commercio e contro i cartelli, spesso in tribunale, ma si scontrò con una forte opposizione. Lo si accusò ripetutamente di fare politica per la sua Migros per puro interesse personale.

«Nella politica svizzera era percepito come un uomo d’affari di cattivo gusto ed eccessivo, dalle azioni imprevedibili»

«Du», ottobre 2000

Nel 1948, attraverso un’iniziativa

Duttweiler propose che la Svizzera accumulasse scorte di beni essenziali in caso di eventuali guerre future, ma il Consiglio nazionale continuava a rimandare la questione, e la sua pazienza si esaurì. Per protesta, lanciò due sassi contro la finestra di Palazzo federale. I suoi avversari vi videro la prova che fosse definitivamente impazzito.

La figura odiata

In molte regioni rurali, Duttweiler e la sua azienda furono contestati fino agli anni Cinquanta. Le clienti Migros erano considerate delle traditrici. Nell’hinterland lucernese, i par-

roci dal pulpito predicavano contro Dutti e la grande «M». Persino il «New York Times» parlò di quell’agguerrita lotta culturale.

Il filantropo

Negli anni Dieci del Novecento, Duttweiler era ancora un grossista di prodotti alimentari convenzionali che aveva accumulato una grande fortuna, persa poi dopo la Prima guerra mondiale. In veste di dirigente di Migros, cominciò a mettere in discussione il capitalismo convenzionale e a promuovere una nuova economia di mercato al servizio del popolo.

«Il liberismo sconsiderato di Manchester è morto, viva il liberismo sociale responsabile!»

Gottlieb Duttweiler in «Die Tat», 18 maggio 1944

Alle parole di Dutti seguirono azioni altrettanto importanti. Nel 1948 egli fondò la Scuola Club Mi-

gros, che rese l’istruzione accessibile anche alle classi più povere. Nel 1957 creò il Percento culturale Migros, organizzazione grazie alla quale oggi Migros spende 121 milioni di franchi all’anno per il bene della collettività. Il passo più audace Dutti però lo fece nel 1940, quando trasformò la sua azienda in una cooperativa. Donò così alla popolazione il lavoro di una vita.

«Il matrimonio di Duttweiler rimase senza prole, pertanto il suo istinto paterno fu tutto rivolto alla sua ’famiglia M’»

«Zeit», 15 giugno 1962

Il padre del popolo

Verso la fine della vita di Duttweiler, l’ostilità nei suoi confronti diminuì e anche la stampa borghese iniziò a mostrargli rispetto. Era ormai opinione comune che avesse fatto molto per la Svizzera e soprattutto per le persone meno fortunate del Paese. Quando morì nel 1962, il cordoglio fu enorme. I funerali si svolsero nella chiesa Fraumünster di Zurigo, impossibilitata ad accogliere tutta quella fiumana di persone: la messa fu dunque trasmessa anche in altre tre chiese. Il quotidiano «Blick» riassunse in modo esemplare l’atmosfera dell’epoca: la Svizzera aveva perso un filantropo.

La figura del secolo

Ma come è visto Gottlieb Duttweiler oggi? A 63 anni dalla sua morte, non ha perso nulla della sua importanza: è stato un pioniere eccezionale e ha modernizzato la Svizzera in molti ambiti della vita di tutti i giorni. Anche chi non sa nulla di lui, vive in un Paese profondamente plasmato da Dutti.

Quando nel 1962 morì Duttweiler, la partecipazione della popolazione ai funerali fu impressionante.
Nel 1951 Dutti diede vita a una flotta di taxi a prezzi ridotti.
Nel 1913 Gottlieb Duttweiler sposò la sua amata Adele Bertschi, sotto: Gottlieb Duttweiler intorno ai 4 anni (1892 ca.).
Il giornale «Die Tat» era il suo megafono politico.

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MONDI MIGROS

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La Migros in cifre

10 Cooperative regionali

2,3 milioni di socie e di soci

98’776 collaboratrici e collaboratori

652 filiali Migros

32,5 miliardi di franchi di fatturato annuo

50 siti di produzione

121 milioni di franchi di contributi annui alla cultura

87 centri medici Medbase

75 filiali di Banca Migros

139 centri fitness

30 sedi di Scuola Club

311 distributori Migrol

>8 milioni di prodotti da Galaxus

870 filiali Denner

16 filiali Ex-Libris

(Aggiornato a fine 2024)

In viaggio con Ursula Nold

La presidente ◆ Da sei anni è la presidente della Federazione delle cooperative Migros. Tre giorni con la donna che sta guidando la Migros in una delle più grandi trasformazioni della sua storia

Casinò di Berna, Percento culturale Migros Classics È mercoledì sera e sono quasi le 20. Il foyer del Casinò di Berna si riempie, fuori piove a dirotto. Ursula Nold arriva puntualissima. Non vede l’ora di assistere al concerto della Budapest Festival Orchestra, organizzato dal Percento culturale Migros Classics. Non si tratta di un appuntamento professionale, ma di tempo prezioso da trascorrere con il marito. Entrambi amano la musica classica. Ursula Nold, 56 anni, è presidente della Federazione delle cooperative Migros (FCM) dal 2019. Insieme al presidente della Direzione generale, Mario Irminger, forma il duo dirigenziale della Migros. E, nel centesimo anniversario dell’azienda, viaggia più che mai. Stringe mani, sorride alle telecamere e non si stanca mai di spiegare come intende preparare la Migros alle sfide future insieme all’Amministrazione, alla Direzione generale e alle cooperative regionali. Spesso si legge che, da quando è entrata in carica, molte cose siano andate distrutte. Lei scuote la testa con veemenza: «Al contrario: nei prossimi cinque anni investiremo in totale due miliardi di franchi per aprire 140 nuove filiali e rinnovarne 350. Inoltre ridurremo i prezzi dei nostri prodotti di 500 milioni di franchi all’anno». La Migros resta fedele a sé stessa. «Ma è arrivato il momento di issare le vele.»

Questa cosa non va giù a tutti. Le critiche che deve ascoltare sono talvolta feroci. La vendita dei negozi specializzati, in particolare, catalizza ancora l’attenzione. Ma lei non si lascia scoraggiare. «Non possiamo permetterci di avere dei settori non redditizi per pura nostalgia. Dobbiamo posizionarci in modo ottimale per poter continuare a erogare circa 140 milioni all’anno per l’impegno sociale» afferma, e corre verso l’ingresso posteriore del palco per salutare il direttore d’orchestra Iván Fischer, che è visibilmente contento di vederla. I due iniziano subito a chiacchierare. L’impegno culturale e sociale è importante per lei, come lei stessa sottolinea ripetutamente.

Madre di quattro figli adulti, Ursula Nold parla raramente della sua vita privata. Al centro vanno posti la Migros e i suoi risultati. Quando le viene chiesto in che cosa è particolarmente brava, risponde senza esitazione: «Nel tenere costantemente d’occhio gli obiettivi strategici e allo stesso tempo andare incontro alle persone». Buone qualità per unire le dieci cooperative regionali Migros.

Filiale Migros di Romanel-sur-Lausanne

Un’anziana signora non si rende conto di aver appena chiesto alla presidente dell’Amministrazione della Federazione delle cooperative Migros (FCM) dove sono le cipolle. Ursula Nold sorride e glielo mostra. Vedendola sistemare un cavolfiore con indosso la camicetta arancione e rossa della Migros, si potrebbe davvero pensare che lavori in filiale. Lavorare a contatto con le collaboratrici e i collaboratori le piace molto. In questo

lunedì trascorso nella Svizzera francese, ascolta attentamente e chiede come procede l’attuazione della nuova strategia. Il suo atteggiamento è gentile e aperto, anche quando si esprime in francese. Con le persone ci sa fare. Ursula Nold è cresciuta con Migros: sua madre era insegnante alla Scuola Club. Lei stessa, dopo la

«La Migros resta fedele a se stessa. Ma è arrivato il momento di issare le vele»

Ursula Nold

formazione per diventare insegnante, ha trascorso 16 anni a formare i direttori scolastici prima di ottenere un Executive MBA presso l’HSG. Il suo legame con Migros è profondo. Ha iniziato la sua carriera 30 anni fa come membro del Consiglio della Cooperativa Migros Aare. «Non è possibile rivestire la mia carica senza

un impegno personale nei confronti dell’azienda e dei suoi valori». Durante una breve pausa caffè, Ursula Nold parla dell’orgoglio delle molte collaboratrici e dei molti collaboratori Migros che ha incontrato qui a Losanna. Tanti lavorano presso la cooperativa da decenni e hanno svolto qui persino il loro apprendistato. Come le due collaboratrici che si occupano dei prodotti da forno e che condividono questa posizione in job sharing. «Le tante persone che lavorano con impegno alla Migros sono per me molto importanti» dice, finendo la sua acqua minerale e dirigendosi verso la fromagerie

Studio medico Medbase alla Stazione Centrale di Zurigo

Lo studio presso la Stazione Centrale di Zurigo è ancora tranquillo quando la vice direttrice medica Barbara Oberholzer accoglie la presidente della Migros. Questa visita alle 10 del mattino è più di un breve incontro. Lo studio, aperto 365 giorni all’anno, fa parte del Gruppo Medbase, che dal 2010 appartiene a Migros. Ciò che molti non sanno è che quest’ultimo è cresciuto fino a diventare, in pochi anni, il più grande fornitore di assistenza medica di base ambulatoriale in Svizzera. Le cifre sono sorprendenti: oltre 60 studi medici, 55 farmacie e 42 studi dentistici offrono i loro servizi in tutta la Svizzera.

«La salute è uno dei nostri quattro settori di attività strategici insieme ai supermercati, a Digitec Galaxus e alla Banca Migros»

Ursula Nold

Come si concilia questa divisione medica con l’obiettivo della Migros di diminuire la diversificazione? «La salute è uno dei nostri quattro settori di attività strategici, insieme ai supermercati, a Digitec Galaxus e alla Banca Migros», spiega Ursula Nold. Perché investire nel sistema sanitario, che si trova in difficoltà? «Il fatto che le spese sanitarie presto non saranno più sostenibili per molte persone in questo Paese è una realtà che deve cambiare», risponde. «I dati mostrano che l’assistenza fornita dagli studi medici generalisti rappresenta solo l’otto per cento circa delle spese sanitarie, ma risolve circa il 90 per cento di tutti i problemi medici della popolazione.» L’obiettivo del Gruppo Medbase è garantire l’assistenza di base con servizi sanitari innovativi, e quindi perfettamente in linea con la cultura della Migros. Oggi discuterà con il team di direzione del centro medico su come fare per raggiungerlo. Si parla molto di efficienza e del fatto che molte donne lavorino presso Medbase perché è più facile lavorare part-time in uno studio medico associato.

Prima di partire per il suo prossimo appuntamento alla Banca Migros, chiediamo quali valori siano importanti per lei. «Rispetto reciproco, affidabilità e fiducia». Tutto questo lo trova alla Migros. «Siamo uno dei maggiori datori di lavoro e facciamo acquisti per miliardi in Svizzera». A suo avviso è dunque importante avere un occhio di riguardo per il futuro dell’istituzione Migros. Nel corso della mattinata Ursula Nold ha raccontato come in ogni momento l’accompagni una frase della scrittrice e attivista per i diritti civili statunitense Maya Angelou: «Le persone dimenticheranno quello che hai detto e quello che hai fatto. Ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire».

La donna al vertice di Migros al Casinò di Berna: «L’impegno culturale e sociale di Migros è unico nel suo genere»; Sotto a sinistra: La presidente Ursula Nold impegnata in filiale a Romanel-sur-Lausanne; Sotto a destra: In visita da Medbase con la dottoressa Barbara Oberholzer

TUTTI A TAVOLA

Cosa c’è per cena?

Cosa mangiavano gli svizzeri 100 anni fa? Cosa è cambiato nel corso degli anni? E quale influenza ha avuto la Migros? Uno sguardo ai piatti dell’ultimo secolo

Testo: Dinah Leuenberger Foto: Pia Grimbühler (piatti)

Oggi la cena deve essere veloce, leggera e ricca di vitamine, ma non è sempre stato così. All’inizio del XX secolo l’alimentazione svizzera era invece contraddistinta da un consumo importante di zucchero e patate. Chi lavorava nell’agricoltura aveva bisogno di una dose massiccia di calorie al giorno. Frutta e verdura? Servivano soprattutto per insaporire. «In tedesco la parola verdura (Gemüse) deriva dalla parola “Mus” (mousse): veniva consumata solo di rado cruda, la si gustava invece come mousse per insaporire il cibo», spiega l’autore e storico dell’alimentazione Dominik Flammer. Nelle fattorie la frutta serviva per fare la grappa. Solo con la scoperta delle vitamine, nel 1910, verdura e frutta acquistarono importanza nella dieta e divennero una fonte di reddito.

La nascita dell’accostamento dolce-salato

Durante la Seconda guerra mondiale frutta, verdura e patate erano esenti dal razionamento alimentare. Oltre al popolare Birchermüesli, a cena si servivano anche piatti semplici e nutrienti preparati con quanto si aveva a disposizione: rösti con le cipolle, composta di mele o di prugne, oppure maccheroni dell’alpigiano. Anche il consumo di carne aumentava: grazie all’allevamento di maiali più grandi e a crescita più rapida e all’industrializzazione dell’allevamento di polli si disponeva di quantità di carne significativamente maggiori e più economiche. «Dopo la Seconda guerra mondiale iniziarono gli anni dell’abbondanza. Filetti, entrecôte: la gente cominciava a concedersi qualche lusso», spiega lo storico Flammer. Se ne rese conto anche Migros: nel 1952 nelle filiali più grandi apparirono le macellerie «Migros Metzg» con un ricco assortimento di carne.

La rivoluzione del frigorifero

L’alimentazione sempre più variata della popolazione spinse Migros a estendere costantemente il proprio assortimento, che nel 1958 contava oltre 2700 prodotti. Dalla metà degli anni Cinquanta cominciarono a farne parte anche frigoriferi e congelatori. Secondo «Brückenbauer» (come si chiamava il settimanale Migros prima di diventare «Migros Magazin») il «desiderio più grande» della casalinga svizzera, supportato perfino dai mariti, era quello di possedere un bel frigorifero. Vista la sua rapidità di diffusione, si parlava addirittura di una «rivoluzione del frigorifero». I modelli proposti da Migros – Nevada, Alpina e Sigma – inizialmente costavano circa 650 franchi, poi scesero a 460 franchi: quasi l’equivalente di un mese di stipendio. Ma rimanevano comunque più economici della concorrenza. Anche la pentola a pressione rese più facile la vita di tutti i giorni. Poiché sempre più donne lavoravano fuori casa, questi nuovi elettrodomestici erano apprezzati. «Bastava mettere il gulasch nella pentola a pressione, poi farsi la doccia e sistemare casa; al momento del

pasto sarebbe bastato semplicemente riscaldare il cibo. Tutto ciò ha ridotto sensibilmente la mole quotidiana di lavoro», spiega Dominik Flammer.

Cucinare diventa più facile e veloce

Cominciarono ad aumentare anche i prodotti convenience; oltre ai cibi in scatola, diffusi fin dalla Prima guerra mondiale, a metà del secolo scorso fecero il loro ingresso sul mercato anche prodotti surgelati e semilavorati: dadi da brodo, zuppe in busta, pizza surgelata. I prosperi anni del dopoguerra lasciarono il segno e molte persone cominciarono a ingrassare. Negli anni 70 arrivarono quindi le prime diete. L’americanizzazione, o cosiddetta cultura della Coca-Cola, si diffuse anche nelle cucine svizzere: furono aperti i primi fast-food e le barrette Mars, Twix e Milky Way cominciarono la conquista del mercato svizzero.

«Italianità»

Nel momento in cui la pubblicità cominciò a promuovere un’«italianizzazione» della cucina svizzera la Migros adattò il proprio assortimento. All’improvviso la pasta cominciava a chiamarsi «penne» o «tagliatelle», non più so-

lo «cornetti» (Hörnli), e la gente cominciò a mangiare spaghetti alla bolognese e sugo alle Cinque P. «In realtà si trattava di pseudo-italianità, molti immigrati italiani scoprirono alcuni di questi piatti solo dopo essere arrivati in Svizzera», afferma Flammer. La crescente internazionalizzazione della cucina fu ulteriormente favorita da autrici di ricettari come Elisabeth Fülscher, icona della cucina svizzera, e tra le prime a diffondere ricette «esotiche». Quei libri contenevano ricette di nasi goreng, paella svizzera e piatti tex-mex. Oltre a variazioni di un classico come il Riz Casimir, la risposta svizzera al curry inventata da Mövenpick nel 1952. Migros naturalmente si adattò: l’assortimento venne ampliato con prodotti internazionali e la Scuola Club cominciò a offrire corsi di cucina internazionale. La tendenza all’internazionalizzazione continua ancora oggi, in particolare con la cucina orientale e asiatica. Allo stesso tempo, però, si assiste a un ritorno al regionale, sostiene Flammer. «In tutte le regioni svizzere si stanno riscoprendo i piatti tradizionali, ma con una rivisitazione moderna. Come, ad esempio, gli spätzli di cavolo con asparagi o un piatto di formaggi e salsicce con hummus. Si combinano così influenze diverse per creare una cucina elvetica allo stesso tempo globale e locale, che si evolve costantemente pur restando fedele alle proprie radici».

Ricetta

Spaghetti alla bolognese

Piatto principale

Per 4 persone

1 cipolla

2 spicchi d’aglio

300 g di verdure, ad es. carote e sedano

4 cucchiai d’olio d’oliva

400 g di carne macinata mista

2 cucchiai di concentrato di pomodoro

2 dl di vino rosso o brodo

3 scatole di pelati da 400 g l’una 1 cucchiaio d’origano secco o maggiorana

sale pepe

400 g di spaghetti

50 g di parmigiano grattugiato basilico a piacimento

1. Tritate la cipolla e l’aglio. Tagliate a piccoli dadini le verdure.

2. Scaldate l’olio in una padella o in una pentola in ghisa. Unite la carne e rosolatela tutt’attorno. Aggiungete la cipolla, l’aglio, le verdure, il concentrato di pomodoro e soffriggete brevemente.

3. Spegnete con il vino o il brodo e fate ridurre. Unite i pelati e l’origano. Condite con sale e pepe. Mettete il coperchio e lasciate sobbollire a fuoco basso per ca. 40 min.

4. Cuocete gli spaghetti al dente in acqua salata. Scolateli e raccogliete un po’ del liquido di cottura. Mescolatelo agli spaghetti. Disponete nei piatti gli spaghetti con la salsa e il parmigiano. Aggiungete del basilico.

Patate lesse con buccia

Piatto principale. Per 4 persone

1 kg di patate resistenti alla cottura sale

Lavate le patate. Cuocetele senza pelarle a fuoco medio in acqua salata per ca. 25-30 minuti, a seconda della loro grandezza. Scolate le patate e lasciatele sgocciolare.

Il café complet, ossia pane, formaggio e caffé, fino agli anni 70 era un classico delle economie domestiche svizzere. Una cena ancora in voga per molti.

Ricetta

Cornetti al formaggio

Piatto principale

Per 4 persone

1 cipolla

2 cucchiai di farina

3 cucchiai di burro per arrostire sale

300 g di cornetti

1 spicchio d’aglio

20 g di burro

2 dl di panna semigrassa

150 g di formaggio grattugiato, ad es. gruyère o appenzeller pepe

Riz Casimir in stile rétro

Piatto principale

Per 4 persone

300 g di riso parboiled sale

2 cucchiai di mandorle a scaglie

500 g di sminuzzato di pollo

pepe

2 cucchiai d’olio per la cottura

1 busta di salsa al curry da ca. 25 g, per ca. 3 dl di salsa

2 dl di panna intera

ca. 4 mezze pere sciroppate in scatola

ca. 8 mezze albicocche in scatola

ca. 2 fette d’ananas in scatola

ca. 4 ciliegie da cocktail con picciolo in vasetto o ciliegie duracine in scatola

1. Lessate il riso in acqua salata. Nel frattempo tostate leggermente le mandorle senza grassi e mettetele da parte. Condite il pollo con sale e pepe e rosolatelo bene nell’olio. Preparate la salsa al curry seguendo le indicazioni sulla confezione, unitela al pollo e scaldate a fuoco medio. Montate la panna e trasferitela in una tasca da pasticciere con beccuccio a stella.

2. A piacere, servite il riso in uno stampo per ciambella e capovolgete in un piatto. Versate il pollo al curry al centro, guarnite con le fette di frutta e le ciliegie da cocktail. Cospargete le mandorle messe da parte sulla pietanza. Guarnite con ciuffi di panna e servite.

Il Birchermüesli secondo la ricetta originale

Questi – e solo questi –gli ingredienti utilizzati dal dottor Bircher: fiocchi d’avena, acqua, latte condensato, succo di limone, mele, noci.

4 rametti di prezzemolo, ad es. riccio

1. Tagliate la cipolla ad anelli sottili. Mescolateli con la metà della farina. Rosolateli in padella nel burro per arrostire per qualche minuto, finché risultano croccanti. Condite con il sale.

2. Cuocete i cornetti al dente in acqua salata per ca. 5 min. Scolateli e raccogliete un po’ del liquido di cottura (per porzione occorrono ¼ dl). Tenetelo da parte.

3. Tritate l’aglio e soffriggetelo nel burro. Aggiungete la farina restante e mescolate. Unite la panna, il liquido di cottura tenuto da parte e il formaggio. Lasciate sobbollire finché il formaggio si è sciolto. Condite con sale e pepe.

4. Mescolate i cornetti con la salsa al formaggio e guarnite con le cipolle. Tritate il prezzemolo e distribuitelo sui cornetti.

Grazie a questa ricetta realizzerete delle ottime tartine con prosciutto, tonno, uova e asparagi – proprio come ai bei vecchi tempi.
Ricetta

Adele, la gigantessa silenziosa

La moglie del fondatore ◆ Adele Duttweiler: chi era la donna intelligente e modesta senza la quale alla Migros non si prendeva alcuna decisione, anche dopo la morte del marito?

Adele Bertschi ha quasi 18 anni e ogni mattina si reca al lavoro in treno da Horgen a Zurigo. Di fronte a lei siede un uomo più grande di quattro anni. Ha un bel portamento, è ben vestito e porta un cappello a tesa larga. È ammaliato dalla grazia della giovane donna bionda. «Mi guardava sempre con gli occhi spalancati, cosa che non mi piaceva molto, ero ancora una bambina», racconterà Adele al suo biografo anni dopo. Il viaggio in treno è l’inizio di una grande storia d’amore che durerà quasi 50 anni e da cui nasceranno grandi cose. Nessun figlio, ma una grande azienda che ancora oggi porta con sé il segno di Adele e Dutti.

Manca però poco perché tutto ciò non accada: Adele è una ragazza timida e non si lascia impressionare né dalle gite in barca a vela (senza vento) sul lago di Zurigo né da Dutti su un cavallo (noleggiato). Anzi, trova il suo comportamento perfino ridicolo, come scrive il biografo di Duttweiler, Curt Riess. Un motivo in più per Gottlieb per corteggiarla. Dopotutto, aveva annunciato alla madre già la prima sera che avrebbe sposato quella donna. Cosa che avvenne nel 1913, quando i due si sposano a Horgen, paese natale di Adele.

La modestia e la natura incorruttibile rimangono i tratti distintivi di Adele. La «Grande dame» della Migros è una persona minuta e tranquilla, capace tuttavia di imporsi con chiarezza e umorismo accanto a quel gigante turbolento che era Dutti. Lui gliene sarà grato per una vita intera. «Sono stato incredibilmente fortunato a trovare Adele», afferma con affetto in un documento audio. «A volte ammira l’uomo d’azione, altre volte sorride al bambino che vive in lui». Adele è l’esatto contrario del marito, rumoroso e spesso litigioso. E risponde sfacciatamente a chi lo descrive come una persona solitaria: «Non era poi così solo e solitario: aveva me al suo fianco». Sarà lei ad aprire le lettere minatorie e a rispondere alle telefonate anonime quando Dutti stravolge il commercio alimentare con Migros. Vedrà anche gli pneumatici forati dei furgoni di vendita e la rabbia del marito. Riscalderà innumerevoli pasti aspettandolo per notti intere, poiché Dutti dimentica il tempo e la fame.

Vicina alla gente

Quando nel 1982 lo «Schweizer Frauenblatt» le chiede cosa significhi per lei il matrimonio, risponde prontamente: «Cameratismo». E non si tratta solo di civetteria quando afferma: «La Migros non sarebbe stata fondata senza di me». Perché senza la sua Adele, così concreta e indifferente al lusso, Dutti non avrebbe mai saputo cosa le casalinghe desiderassero davvero. Anche quando l’ombra smisurata di Dutti non c’è più, Adele rimane sullo sfondo. Nei quasi 30 anni in cui sopravvive al marito, rilascia pochissime interviste, non tiene mai un discorso e non scrive alcun articolo. Ma ama parlare con la gente e la capisce meglio di quanto non facesse il marito. L’idea secondo cui Migros debba essere al servizio della popolazione e non del solo profitto non fu certo ideato dal solo Dutti. D’altronde si attribuisce ad Adele il fatto che Migros abbia continuato a espandere il proprio impegno sociale.

Cofondatrice e compagna di lotte

Non era certo facile essere la moglie di un uomo tanto energico e spesso imprevedibile, ma nessuno sentì mai Adele Duttweiler lamentarsi del proprio ruolo. Non era una mo-

glie trascurata nella villa sul lago di Zurigo, era la sua consigliera e la sua critica. Per questo è spesso definita la «coscienza della Migros». Ciò traspare nel nono dei 15 statuti di Adele e Gottlieb Duttweiler: «Quando il fondatore della Migros non ci sarà più, ricorrete per le questioni importanti al consiglio della signora Ade-

«Senza di me, la Migros non sarebbe mai stata fondata»

le Duttweiler, anch’essa fondatrice e combattente della prima ora. In lei vivranno la volontà e lo spirito del fondatore, quanto mai nitidi e pronti a venire in aiuto di tutti, con la massima benevolenza».

I dirigenti della Migros si attengono a queste istruzioni fino alla morte di Adele nel 1990. Adele Duttweiler è regolarmente presente nella sede centrale della FCM a Zurigo. I responsabili dell'epoca raccontano come fosse bravissima ad ascoltare e avesse una memoria straordinaria. Migros si occupa della signora Duttweiler: è documentato come, una volta alla settimana, gli apprendisti facessero la spesa per lei.

Alla sua morte, avvenuta all’età di 97 anni, l’allora presidente della Migros Pierre Arnold scrive: «Adele Duttweiler è stata colei che mi ha dato coraggio, consigli e sostegno nei momenti difficili. È come se la fami-

glia Migros avesse perso la propria madre». Anche senza il suo Dutti, Adele si è dimostrata una gigantessa silenziosa: senza di lei, lui forse non sarebbe diventato tanto grande.
Adele Duttweiler negli anni 20 in abito da sera; in basso, a sinistra, Gottlieb e Adele Duttweiler negli anni 50; a destra, primo piano di Adele, la «Grand Dame» della Migros che visse fino al 1990. (MGB-Archiv)
Premio Adele Duttweiler
1974 le Cooperative Migros hanno dato vita al Premio della Fondazione Adele Duttweiler. Ogni

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MANIFESTI VINTAGE

Pubblicità

Da quando è nata, Migros è celebre per le sue pubblicità creative. Siamo andati nell’archivio Migros e abbiamo scelto alcuni poster per voi

Testo: Lisa Stutz

Aroma indiscusso: pubblicità del 2010 per i peperoni bio

Nel 1938 Migros pubblicizza la lisciva Ohä con il motto: «Mi Mueter ischt e Schwyzeri - Si merkt’s und spart es bitzeli» (Mia madre è una svizzera. Lo sa e risparmia un po’)

Mosto dolce al posto dell’alcol: grazie a questa pubblicità, tra il 1950 e il 1960

Gottlieb Duttweiler si impegna a favore della salute pubblica

Di che corso si trattava? Pubblicità del 1969 per la Scuola Club

Nel 1964 si pubblicizza il formaggio sempre fresco. La parola Migros appare in modo molto discreto Da

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MANIFESTI VINTAGE

Un sole dorato: pubblicità per la crema solare (1950-1960)

Per i suoi 75 anni nel 2000 Migros realizza questo poster in giapponese. La scritta promuove le offerte settimanali in occasione del giubileo

Sì, nel 1935 si poteva comprare marmellata di prugne, more e albicocche per soli 25 centesimi

Tutta la forza delle Alpi svizzere: pubblicità dell’acqua minerale Aproz del 1981

Dal frigo al poster, così si promuovevano gli yoghurt tra il 1950 e il 1960

desidero ricevere per posta una copia della mia guida ai legati e all’eredità.

Manhattan è in vendita alla tua Migros

Nel 1948 la Migros aprì a Zurigo il primo negozio self-service della Svizzera. Nel suo breve racconto il noto scrittore

no abituati a persuadere insieme la mamma. Ma con sua grande sorpresa, questa volta Kurt la pugnalò alle spalle.

«Penso che la mamma abbia assolutamente ragione», disse. «Se non si sente più a suo agio alla Migros, allora non dovrebbe più andarci». «Vedi!», disse la signora Giezendanner.

«Sarò felice di andare a fare la spesa per te. Scrivi quello che ti serve e te lo prendo».

L’offerta fu una sorpresa, non solo perché il figlio diciassettenne non era solitamente così disponibile, ma anche perché in famiglia fare la spesa era sempre stata una cosa da donna.

«Davvero?»

«Ti faccio volentieri questo piccolo favore», disse Kurt e andò a prendere il cappotto.

Barbara, che conosceva molto bene il fratello maggiore, lo guardò dubbiosa.

Sorprendentemente, ci mise un bel po’ di tempo a tornare. Eppure la Seidengasse non era poi così lontana. Quando finalmente riapparve, i piatti della colazione erano stati lavati e rimessi a posto già da tempo. Madre

e figlia erano sedute al tavolo della cucina a pelare le patate. La signora Giezendanner era dell’idea che non si dovesse oziare neanche nei giorni in cui non c’era la scuola.

«Allora? Com’è andata?», chiese Barbara.

«Molto male», disse Kurt, «assolutamente nessun contatto umano».

«Lo sapevo», disse la signora Giezendanner.

«E una folla terribile».

«Sarà così solo oggi», disse Barbara. «La gente è solamente curiosa di vedere il nuovo sistema».

«Fare la spesa così è terribilmente complicato», disse Kurt, «per questo non ho trovato tutto».

«Cosa ti dicevo?» Si capiva che la signora Giezendanner era fiera di

La prima Migros self-service fu aperta nella Seidengasse a Zurigo

aver avuto ragione con le sue fosche previsioni.

«Devo andarci di nuovo per comprare il resto. Sono tornato a casa un attimo tra un viaggio e l’altro per non farti preoccupare».

«È carino da parte tua».

«Non riesco a immaginare che sia così difficile», intervenne Barbara. «Ho letto che in America funziona senza problemi».

«Forse in America». Mamma Giezendanner non aveva un’alta opinione dell’America. «Dove le donne non sanno più cucinare, ma solo aprire le scatolette. Ma da noi…»

«Vuoi che vada a prendere il resto?», Barbara aveva sempre odiato pelare le patate. «Non c’è bisogno», disse rapida-

«Domani è il compleanno della mia migliore amica e, dato che Pasqua è tra due settimane, ho pensato… Corro subito da Kurt e gli dico di portarmene uno. Di sicuro alla Migros ce l’hanno. Hanno sempre tutto».

Una volta raggiunto Kurt, non gli corse incontro, ma si nascose nell’ingresso di un edificio. Lo seguiva come un detective.

Löwenstrasse. Gerbergasse. Kurt si fermò davanti a un piccolo giardino. Si guardava intorno in tutte le direzioni, come una persona con la coscienza sporca.

O come un criminale prima di commettere un crimine.

Passò la mano attraverso la recinzione e raccolse un narciso. Si guardò intorno ancora una volta e poi riprese a camminare velocemente.

Svoltò in Seidengasse. Barbara gli stava sempre dietro.

Alla Migros, come si poteva vedere dalla vetrina, non c’era alcuna confusione. Inoltre, non sembrava che fare acquisti lì fosse particolarmente complicato. Al contrario: tutto sembrava molto ben organizzato. Le lattine di conserva erano ordinatamente impilate, le bottiglie, dal sidro dolce

all’olio da cucina, erano perfettamente allineate e la frutta e la verdura erano presentate in modo così appetitoso negli scaffali che a Barbara venne di nuovo fame, anche se aveva appena fatto colazione.

E c’era anche Kurt, che si dirigeva senza esitazione verso uno scaffale dove, accanto alle confezioni di caffè, c’erano i barattoli di Eimalzin. Altro che difficile da trovare! Aveva ancora in mano il fiore rubato.

Due donne aspettavano davanti alla cassa. «Hanno almeno l’età della mamma», pensò Barbara, «e non hanno nessun problema a capire

Ma molto più interessante delle clienti era la cassiera che registrava gli acquisti. Una signorina. Una giovane. Era carina, molto carina in effetti, lo si vedeva anche dalla vetrina. Indossava il camice bianco come se fosse stato disegnato per lei dal più costoso stilista di Parigi e i capelli appuntati sotto la cuffietta erano di un biondo da far morire d’invidia.

Quando arrivò il suo turno, Kurt le porse il narciso e fece quella faccia stupida che fanno gli uomini (Barbara e le sue amiche erano d’accordo) quando sono innamorati. Naturalmente, dalla strada non si poteva sentire di cosa stessero parlando, ma di certo non aveva nulla a che fare con i prodotti Migros. Non c’era da stupirsi che Kurt cercasse una scusa per correre sempre in Seidengasse. Probabilmente avrebbero parlato ancora a lungo se non fosse intervenuta la cliente successiva in coda. Kurt era così confuso che quasi dimenticò di pagare l’Eimalzin. Quando uscì in strada, Barbara gli sbarrò la strada. «Quindi», disse, «nessun contatto umano, vero?».

Charles Lewinsky
Charles Lewinsky è un autore, drammaturgo e regista svizzero. Autore della pluripremiata serie televisiva Quasi una famiglia ha scritto, tra le altre cose, La fortuna dei Meijer Un regalo del Führer e Un normalissimo ebreo. Ha vinto numerosi premi. Vive tra la Francia e Zurigo.

C’è chi va alla Coop e chi alla Migros. Ma quando si festeggia, è bello farlo insieme.

Coop fa tanti cari auguri a Migros per il suo anniversario. Grazie, Migros, per questi 100 anni di amichevole rivalità che ci ha portato a saltare sempre più in alto – per me e per te!

«Si sa il prezzo di ogni cosa senza conoscerne il valore»

Valori Migros ◆ In qualità di presidente della Fondazione Duttweiler, David Bosshart è responsabile dei valori Migros

Ci racconta le sue preoccupazioni per il futuro e come i prezzi bassi non debbano corrispondere a prodotti «cheap»

è una frase che si legge di continuo quando si parla della Migros. Sarebbe davvero così insoddisfatto?

David Bosshart: Dutti non era un santo. Anche lui ha fatto degli sbagli, quindi no. Ma come imprenditore probabilmente avrebbe agito molto prima e con maggiore determinazione. Siamo diventati troppo poco attenti al nostro successo e non abbastanza rigorosi.

E come commenta la frase di Dutti? È meraviglioso come ancora tanti discutano di Migros e desiderino esercitare un’influenza in modo tipicamente elvetico. Comprendere a fondo la tradizione significa trasmettere i valori più preziosi da una generazione all’altra. Quando ci si dimentica da dove si proviene, non si va da nessuna parte. Oggi questo vale per un numero sempre maggiore di aziende che vivono troppo nel presente.

Qual è l’aspetto più prezioso di Migros?

Non essere come gli altri: Coop, Al di, Lidl… Siamo più di una semplice azienda! Miglior rapporto qualità-prezzo, marche proprie più forti dei prodotti di marca, articoli e linee di culto, il programma Cumulus, tante app molto pratiche, il Percento culturale e una miriade di progetti sociali importanti quanto l’attività di vendita a livello delle cooperative. Senza contare innovazioni di tutti i tipi! Tutto ciò ha creato una fiducia enorme.

Cosa rimarrà se tutto cambia alla Migros?

Non sta cambiando tutto. Ciò che conta sono le basi, ossia una buona leadership, un’organizzazione efficiente e la creazione di fiducia, la risorsa più difficile da mantenere. Occorre essere ambiziosi pur rimanendo modesti. Tutto questo è contenuto nelle 15 tesi dei valori Migros che Dutti ha redatto nel 1950.

Molti non capiscono perché la Migros con la sua strategia dei prezzi bassi voglia competere con i di-

scount. Come si concilia ciò con i valori dei fondatori?

A buon mercato non significa «cheap»! Migros non può accontentarsi di essere solamente a buon mercato. Si finirebbe per conoscere il prezzo di ogni cosa, ma non il suo valore. Sarebbe una corsa al ribasso senza veri vincitori.

A proposito dello spirito di Dutti, lei è presidente della Fondazione Gottlieb e Adele Duttweiler, che sovrintende ai valori Migros. Di cosa si occupa esattamente?

I Duttweiler sono stati intelligenti: hanno creato molti ambasciatori dei loro valori. La nostra fondazione è rivolta ai quadri dirigenti di Migros. Il presidente partecipa alle riunioni del Consiglio di amministrazione della FCM a titolo consultivo e può intervenire in qualsiasi momento all’Assemblea dei delegati della FCM. Ci consideriamo costruttori di ponti tra il vecchio e il nuovo.

La fondazione non ha diritto di voto nel Consiglio di amministrazione?

No, Dutti non voleva ispettori, voleva il giusto atteggiamento e le giuste raccomandazioni. Il suo spirito democratico attribuiva grande importanza alla persuasione attuata attraverso le buone argomentazioni piuttosto che da una posizione di potere.

La Migros è considerata un’istituzione tipicamente svizzera. Come mai?

I Duttweiler volevano che la Migros funzionasse come la Confederazione e i suoi Cantoni, cioè in modo federalistico e democratico diretto. Una cosa assolutamente giusta. Tuttavia, ciò presuppone uno sviluppo continuo. Non si può aspettare l’ultimo momento per reagire.

Qual è la sua più grande preoccupazione per il futuro?

Temo che l’eccesso di prosperità nella nostra società dei consumi finisca per farci gradualmente perdere i valori essenziali, un fenomeno che Dutti aveva già identificato alla fine degli anni Cinquanta. L’egoismo – sia da

parte di singoli individui sia di gruppi come i cartelli – era il suo più grande nemico. Alla Migros dobbiamo pertanto fare in modo di sottolineare ciò che ci unisce, non ciò che ci divide. E la sua speranza?

La forza per il successo presente e futuro deriva sempre dall’orgoglio per i successi passati. Conoscenza e abilità non bastano più, in questo l’IA ci ha già superato. A questi due requisiti dobbiamo aggiungere la fiducia e la volontà. Se anche la prossima generazione di dirigenti e collaboratori vivrà questi valori, si creerà il successo voluto dai Duttweiler.

David Bosshart (65)

Il ricercatore di trend è stato per 21 anni CEO del Gottlieb Duttweiler Institut (GDI) e oggi presiede la Fondazione Gottlieb e Adele Duttweiler, il cui compito è quello di tutelare il pensiero del fondatore della Migros. 3

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«Gottlieb e Adele Duttweiler condividevano sempre una fetta di millefoglie»

Testimoni ◆ Jules Kyburz si è fatto strada da magazziniere a dirigente della Migros – è l’ultimo testimone contemporaneo con cui Gottlieb Duttweiler ha parlato di affari

Jules Kyburz, lei è l’ultimo testimone contemporaneo che ha conosciuto personalmente Gottlieb Duttweiler. Come è successo?

Ho diretto la filiale Migros di Zugo dal 1958 al 1961. Una o due volte al mese i Duttweiler venivano da noi a bere un caffè dalla vicina Rüschlikon. Il supermercato era stato aperto solo nel 1957 e all’epoca era uno dei più moderni d’Europa. Avevamo una panetteria interna con un montacarichi appeso al soffitto che portava di continuo prodotti freschi al bar.

All’epoca lei aveva poco più di vent’anni, cosa ricorda di quegli incontri?

I Duttweiler ordinavano sempre il caffè e una fetta di millefoglie, che poi si dividevano. E Duttweiler insisteva sempre per pagare.

Chiacchierava con loro?

Gottlieb Duttweiler si informava sempre su quanto fatturassimo in filiale. All’epoca Migros era in forte crescita, quindi avevo sempre buone notizie da riferire. Erano tempi folli: il venerdì sera Migros chiudeva i propri negozi serviti da personale, vi faceva lavori di ristrutturazione durante il fine settimana e li riapriva come self-service il lunedì.

Gottlieb Duttweiler morì nel 1962, ebbe ancora contatti con sua moglie Adele in seguito?

Sì, andavo spesso a trovarla a casa. Una conversazione mi è rimasta impressa nella mente ed è emblematica del suo carattere: quando nel 1986 aprimmo una Banca Migros a Rapperswil e il primo giorno entrarono 50 milioni, lei mi chiese: «Signor Kyburz, si tratta di nuovi debiti per la Migros?». Era così anche quando Gottlieb Duttweiler era ancora in vita: se qualcosa non le piaceva, lo diceva chiaramente. Lei aveva una funzione quasi «correttiva», nel senso che lo riportava coi piedi per terra quando lui partiva per la tangente. E lui la ascoltava.

Nel 1962, Rudolf Suter, nipote del fondatore dell’azienda, divenne il primo capo della Migros nell’era post-Duttweiler. Ciò è più tipico di un’azienda familiare che di una cooperativa.

In effetti Duttweiler aveva piazzato diversi membri della famiglia all’interno di Migros. Mandò suo cugino Alfred Gehrig a Ginevra per fondare la cooperativa regionale. Quest’ultimo fu molto più influente di Rudolf Suter.

In che senso? Solo perché sei il capo di Migros non

significa che sei al comando di qualcosa. Per diventare influenti è necessario lavorarci, non è una cosa che arriva da sé. Rudolf Suter era interessato soprattutto alla politica. Era in Consiglio nazionale per l’Anello degli Indipendenti (partito fondato da Duttweiler, ndr) e trascorreva la maggior parte del tempo a Berna.

Perché lei non è mai entrato in politica?

Sigmund «Sigi» Widmer, un altro noto politico dell’Anello degli Indipendenti, voleva che gli succedessi come consigliere nazionale. Ma io non sono un politico e non ho mai voluto esserlo.

Lei ha trascorso tutta la sua vita professionale alla Migros… Non proprio tutta. Poiché mio padre non voleva più pagare le tasse scolastiche, a 17 anni lasciai la scuola commerciale e andai a Londra. Là lavorai come cameriere finché non mi chiesero di lasciare il Paese perché non avevo un permesso di lavoro. Andai al porto, dove vidi una nave cisterna e chiesi se avessero del lavoro. Mi presero subito! Il primo viaggio mi portò all’isola caraibica di Curaçao. Per un giovane, la vita su una petroliera è un inferno. Ma ci furono anche momenti bellissimi.

Le grandi personalità di Migros

Elsa Gasser (1896–1967)

Dal 1932 al 1958 fu la più importante consulente di Duttweiler. L’economista e giornalista era considerata la seconda donna più influente di Migros dopo Adele Duttweiler. Nel 1948 convinse Dutti a introdurre i negozi self-service.

Pierre Arnold (1921–2007)

È stato il primo CEO della Romandia, fatto che ha contribuito ad ancorare emotivamente Migros in tutta la Svizzera. Arnold guidò l’azienda dal 1962 al 1976. Molti lo ricordano come «Monsieur Migros».

Gisèle Girgis (1949)

Girgis è stata la prima donna a entrare nella direzione generale (1998-2012). Si impegnò molto per il programma «Feel Good», attraverso il quale Migros sosteneva un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano.

Herbert Bolliger (1953–2025)

Bolliger diresse la Migros dal 2005-2017. Introdusse in Migros il discounter Denner e Digitec Galaxus, diventato nel frattempo il maggiore negozio online della Svizzera.

Come approdò alla Migros?

Dopo la mia avventura per mare, rientrai in Svizzera. Volevo assolutamente lavorare alla Migros. O meglio: volevo assolutamente lavorare per Gottlieb Duttweiler. Assistevo regolarmente alle sue conferenze pubbliche in cui parlava di politica, e ne ero affascinato.

E come ottenne il suo primo lavoro alla Migros?

Avevo 20 anni e mi candidai alla Cooperativa Zurigo. Mi dissero che c’era solo una posizione aperta: magazziniere a Wetzikon. Così andai a Wetzikon. Guadagnavo 340 franchi al mese, la Migros non pagava molto bene all’epoca. Un anno dopo mi fu affidata una filiale servita da personale a Basilea. Dovetti versare una cauzione di 2000 franchi nel caso in cui la sera non tornassero i conti e ci fosse un ammanco di cassa.

Ha mai pensato di lasciare la Migros?

Una volta Coop cercò di assumermi, era durante il mio periodo a Zugo. Mi invitarono a un colloquio all’Hotel Baur au Lac di Zurigo, ma alla fine non me la sentii e decisi di disdire.

Chi è stato il suo collaboratore più importante?

Ce ne sono stati tanti. Ho un ricordo particolarmente bello di Walter Odermatt, giardiniere di professione, responsabile del reparto fiori della filiale di Zugo. Quando salii di posizione alla Migros, qualche giorno dopo mi chiamò per chiedermi se potesse venire con me. Ma tutto ciò è stato molto tempo fa, ormai sono tutti morti. Oltre a me è vivo solo Eugen Hunziker, il mio successore alla testa di Migros. Una volta al mese ci incontriamo a Zurigo per giocare a carte.

Secondo alcuni, la Migros non è più quella di una volta. Che cosa ne pensa?

La vendita di Hotelplan, Mibelle e di altre aziende Migros mi hanno fatto molto male. Magrado tutto, però, credo ci siano ancora persone molto valide in Migros che sapranno risolvere i problemi. Forse oggi è più difficile che ai miei tempi. E comunque i nostri sbagli li abbiamo fatti anche noi.

Jules Kyburz (93)

Jules Kyburz di Oberentfelden (AG) plasmò la Migros per sessant’anni svolgendo diversi ruoli. A 21 anni diventò il più giovane gerente di filiale di Basilea. Nel 1975 diventò direttore della Cooperativa Migros Berna, e dal 1984 al 1991 diresse la Federazione delle cooperative Migros (FCM) in veste di presidente della Direzione generale. Dal 1992 al 2000 è stato presidente dell’amministrazione di FCM e dal 2000 al 2012 presidente della Fondazione Gottlieb e Adele Duttweiler. Jules Kyburz abita a Berna.

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MOMENTI

Storie dalla storia

Dieci immagini per rivivere i momenti salienti del percorso di Migros e che rappresentano la visione che la rende unica nel suo genere

I Rolling Stones suonano per la clientela Migros

Che lo show abbia inizio! In occasione del decimo anniversario del programma fedeltà Cumulus, la Migros offre ai suoi clienti un esclusivo concerto dei Rolling Stones, leggende viventi del rock. L’11 agosto 2007, 42’600 possessori di carte Cumulus assistono a un incredibile concerto allo stadio Pontaise di Losanna.

Un Oscar grazie a Dutti

Il film «Marie-Louise» (1944) critica la politica svizzera dei rifugiati durante la Seconda guerra mondiale. Duttweiler sostiene questa pellicola coraggiosa e regala biglietti alla clientela. Nel 1946, il film vince l’Oscar come primo film svizzero e prima produzione non in lingua inglese.

Sacchetto Migros per il suffragio femminile

Se all’inizio Gottlieb Duttweiler esita a esprimersi a favore del suffragio femminile, in seguito Migros diventa il maggiore sponsor della campagna referendaria. «La casalinga vota già alla cassa», spiega all’epoca il fondatore della Migros.

Per altri momenti salienti scrolla nella storia di Migros

I primi furgoni di vendita Nell’agosto del 1925, i primi cinque furgoni di vendita di Migros SA entrano in funzione nella città di Zurigo – è così che nasce la Migros. I Ford T Truck sono sia punto vendita sia mezzo pubblicitario.

«Corridoio panoramico» nel centro di distribuzione Nel nuovo centro di distribuzione di Limmatplatz a Zurigo, nel 1931 Gottlieb Duttweiler fa allestire un «corridoio panoramico». Da questa passerella accessibile al pubblico, i visitatori possono osservare come la merce viene preparata, imballata e caricata sui furgoni di vendita.

Nuova marca M-Budget

Nel 1996 la Migros lancia la linea di prodotti a prezzo basso M-Budget. Con il suo packaging standardizzato e il suo target giovane, la marca diventa presto iconica: vengono organizzate feste M-Budget, si dorme in camere d’albergo M-Budget, si vive in appartamenti condivisi M-Budget...

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Il primo supermercato

Il 29 ottobre 1952, la Limmatplatz di Zurigo è piena di gente: si inaugura la prima filiale del supermercato Migros, una nuova dimensione dopo le filiali self-service. Oggi ci sono più di 650 filiali piccole e grandi in tutto il Paese.

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Il futuro di Migros dipende (anche) da lui

L’apprendista ◆ La salute di un’azienda si vede anche dai suoi apprendisti – abbiamo incontrato il giovane Emil Polli, al terzo anno della sua formazione di venditore

Investire in un apprendista, in fondo, è un segnale di desiderio di continuità. Formando leve nuove si assicura un futuro competente all’azienda, oltre a offrire a un/a giovane un’opportunità che è meramente formativa in un primo tempo, e può diventare di carriera se ci sono i presupposti. Migros Ticino, azienda in cui l’accompagnamento degli apprendisti è affidato da tempo a Giorgio Gallotti coadiuvato da Vinish Parackal, negli anni ha deciso di incrementare il numero dei propri apprendisti, che oggi sono circa una settantina e si suddividono tra formazioni diverse: vendita, logistica, commercio e centri Activ Fitness.

«Quando andavo a scuola a tempo pieno non avevo mai voglia di alzarmi; ora non vedo l’ora di uscire dal letto e di andare in filiale»

Tra di loro c’è anche il giovane Emil Polli, 18 anni appena compiuti lo scorso luglio, e una consapevolezza: la strada imboccata con l’apprendistato Migros è quella giusta. In occasione di questo numero speciale, che celebra i 100 anni dell’azienda, l’ultima parola spetta proprio a lui, a un apprendista che rappresenta anche tutti gli altri, e che, in virtù della sua età e della formazione in corso, è anche il nostro sguardo verso il futuro.

«Frequentavo le commerciali di Massagno a tempo pieno con l’intenzione di arrivare fino alla maturità, ma purtroppo non mi trovavo particolarmente bene. A metà anno ho quindi smesso e sono andato nella Svizzera tedesca, a San Gallo, per migliorare il mio tedesco. Prima di partire ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage di qualche giorno alla Migros di Agno e… mi sono trovato benissimo. Mi sono reso conto che mi piaceva il contatto con i clienti, ed ero molto contento quando riuscivo a fare consulenza ed essere “utile” a qualcuno… che soddisfazione! A me piace molto aiutare la gente.

Adesso ho terminato il secondo anno a Caslano, e devo iniziare il terzo, che è anche l’ultimo, rientrando presso la sede di Agno. Sono contento, perché a Caslano il gerente Stefa-

no Della Santa mi dimostra grande fiducia, assegnandomi già diversi compiti anche di responsabilità. Ho l’impressione di riuscire a fare certe cose già abbastanza bene, e quando non capisco una cosa, di solito chiedo e vengo aiutato. Giorgio Gallotti, responsabile generale e supervisor degli apprendisti di Migros Ticino, con i giovani ci sa fare, e la mia azienda formatrice mi segue bene: nessuno è asfissiante, insomma, o mi sta con il fiato sul collo. Mi sento valorizzato nel mio percorso formativo, e questo è sicuramente molto apprezzato. Ora che tornerò a lavorare ad Agno ci andrò col trenino o in bici, a Caslano invece vado al lavoro a piedi. Poiché la filiale di Agno è più grande di quella di Caslano, è

possibile operare anche per un giorno intero nello stesso reparto (viste le dimensioni dei singoli settori), ad esempio facendo il pane dalla mattina alla sera. A Caslano, invece, dove gli spazi sono sicuramente inferiori, il lavoro è molto variato: magari si gestiscono per un’ora i latticini, poi si passa al pane, e così via.

La mattina mi sveglio alle 6.00 poiché di solito inizio alle 6.30. Al momento sono fortunato, perché abito a cinque minuti a piedi dalla filiale. Colazione non la faccio, anche se so che dovrei! Mi vesto e mi lavo i denti, poi via, subito al lavoro. Quando arriva il camion, bisogna scaricare la merce e metterla in magazzino; più tardi sarà sistemata in negozio. Di solito mi occupo di cuo-

cere il pane, ma faccio anche altro, dipende sempre dalle necessità della giornata. Durante la mattina faccio una pausa di 20 minuti, poi continuo fino alle 11. Dalle 11 alle 13 vado a casa, mangio e mi riposo. Alle 13 ritorno a lavorare e finisco di sistemare in negozio la merce che è rimasta in magazzino. Oltre a queste mansioni relative al daily business, ci si deve dedicare anche ai clienti, che potrebbero necessitare di consulenza, o a preparare la spesa per gli ordini online. A volte qualche cliente mi chiede delle informazioni più complesse, riguardanti ad esempio una ricetta, e lì mi succede di non sapere bene cosa rispondere, ma cerco comunque di restare sempre professionale, e tutt’al più cerco

un collega con più esperienza di me! Molte clienti vengono tutti i giorni, mi salutano e mi raccontano qualcosa, a me fa davvero piacere poiché essendo timido, tutto questo mi aiuta ad aprirmi con gli sconosciuti. In questo periodo abbiamo molto lavoro. A Caslano ci sono tantissimi turisti, e vedo che amano fare la spesa alla Migros, forse per la sua storia, forse perché festeggiamo i cento anni, ma si capisce che sono affezionati e fidelizzati, ed è una bella cosa.

Di solito finisco alle 17, vado a casa, mi rilasso, e se ho dei compiti, li faccio; ne abbiamo sia per la scuola sia per il lavoro. L’unica mia pecca, se devo essere sincero, è che a volte tardo con le consegne… Dopo cena a volte esco con gli amici, altrimenti guardo dei video o provo a fare qualche filmato per conto mio. Ci sono anche giorni in cui torno a casa stanchissimo e vado a dormire presto. Nel tempo libero gioco ai videogiochi, anche se ultimamente meno spesso. Amo molto fare dei video, niente di professionale, solo “roba” amatoriale, ma un giorno vorrei frequentare dei corsi per approfondire la conoscenza e migliorare. Mi trovo spesso con gli amici per fare dei giri in bici, e durante le vacanze faccio l’animatore per le colonie diurne, proponendo diverse attività ai bambini, cosa che mi piace molto.

Io non sono una persona particolarmente sicura delle proprie scelte, e cambio spesso idea, ma qui mi sto trovando bene: penso che per me questo apprendistato sia ideale, ho fatto una buona scelta, e spero davvero di potere restare in questa azienda. Sono molto contento del mio capo attuale, perché mi dà fiducia, mi propone sempre nuovi compiti affiancandomi, e se sbaglio non è un problema; mi spiega la causa dell’errore per potermi migliorare ulteriormente.

Sono soddisfatto della mia vita, anche perché ho già il mio stipendio e un lavoro con certe responsabilità. Quando andavo a scuola a tempo pieno, la mattina non avevo mai voglia di alzarmi, mi sentivo sempre distrutto. Invece adesso, anche se magari mi sveglio con due ore di anticipo, non vedo l’ora di andare in filiale. Oggi ho più energie, forse perché vedo il senso di ciò che sto facendo»./Si.Sa.

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Bacche miste (more e lamponi) Svizzera, 2 x 125 g, (100 g = 1.98)

5.10

Ananas a cubetti 550 g, (100 g = 0.93)

Migros Ticino

3.35

Migros Ticino

Formaggi e latticini

Prelibatezze per colazione, pranzo e cena

da 3 20%

5.–invece di 6.30

nature 3 x 80 g, (100 g = 2.08)

1.75 invece di 2.10

Formaggella ticinese 1/4 grassa per 100 g 16%

Tutte le paste in blocco e già spianate, Anna's Best per es. pasta per pizza, spianata, rettangolare, 580 g, 4.– invece di 5.–, (100 g = 0.69) a partire da 2 pezzi 20%

Caffè Latte Emmi Macchiato, Cappuccino o Double Zero, per es. macchiato, 3 x 230 ml, 5.45 invece di 6.45, (100 ml = 0.79) conf. da 3 15%

conf. da 4 20%

6.45 invece di 6.95

Fichi Migros Bio secchi, 400 g, (100 g = 1.61) a partire da 2 pezzi –.50 di riduzione

Yogurt LC1 Immunity Nestlé disponibili in diverse varietà, per es. arancia sanguigna e zenzero, 4 x 150 g, 3.50 invece di 4.40, (100 g = 0.58)

Migros Ticino

1.40

2.60

2.20

2.20 invece di 2.80

Formaggio cremoso Luzerner Emmi in conf. speciale, circa 280 g, per 100 g, prodotto confezionato 21%

Tutte le bowl asiatiche, refrigerate (bowl fatte in casa escluse), per es. Poké Bowl con salmone, 325 g, 9.56 invece di 11.95, (100 g = 2.94) 20%

Snack o menu, refrigerati, Anna's Best Dim Sum Sea Treasure, Vegetable Spring Rolls o Chicken Satay, per es. Dim Sum, 2 x 250 g, 11.– invece di 13.80, (100 g = 2.20) conf. da 2 20%

Fetta al Latte, Pinguì, Choco fresh e Maxi King (articoli singoli esclusi), per es. Fetta al Latte, 5 pezzi, 140 g, 1.36 invece di 1.70, (100 g = 0.97) a partire da 2 pezzi 20%

al latte refrigerati Kinder

Migros

Sempre in dispensa, sempre deliziosi

3.30

invece di 4.13

Popcorn da microonde M-Classic salati, in confezione speciale, 10 x 100 g, (100 g = 0.33) 20%

conf. da 6 22%

Conserve di frutta Sun Queen ananas, mezze pesche o macedonia di frutta, in confezioni multiple, per es. fette di ananas, 6 x 140 g, 6.– invece di 7.70, (100 g = 0.71)

a partire da 2 pezzi 20%

Tutte le barrette ai cereali e gli snack, Farmer (barrette singole escluse), per es. barrette ai cereali al cioccolato e alla mela, 288 g, 3.68 invece di 4.60, (100 g = 1.28)

a partire da 2 pezzi 20%

Tutte le olive bio M-Classic e Migros Bio, non refrigerate (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. olive spagnole nere snocciolate M-Classic, 150 g, 2.16 invece di 2.70, (100 g = 1.44)

conf. da 2 33%

Pizze Buitoni surgelate, Caprese, Prosciutto e funghi o Diavola, 2 x 350 g, per es. Caprese, 7.35 invece di 11.–, (100 g = 1.04)

a partire da 2 pezzi –.50 di riduzione

Tutta la frutta secca e a guscio, Migros Bio (prodotti Alnatura e Demeter esclusi), per es. fichi secchi, 400 g, 6.45 invece di 6.95, (100 g = 1.61)

Dolci e cioccolato

Come addolcire la vita

conf. da 5 25%

Toblerone Milk, Tiny Milk oppure Mix in confezioni multiple o speciali, per es. Milk, 5 x 100 g, 12.35 invece di 16.50, (100 g = 2.47)

conf. da 12 33%

28.90 invece di 43.20

Tavolette di cioccolato Lindt al latte finissimo o al latte e nocciole, 12 x 100 g, (100 g = 2.41)

5.85 Snickers in conf. speciale, 9 + 1 gratis, 500 g, (100 g = 1.17)

–.60 di riduzione

Tutti i biscotti Tradition per es. Petit Gâteau au Citron, 150 g, 3.80 invece di 4.40, (100 g = 2.53)

5.85 Mars in conf. speciale, 9 + 1 gratis, 450 g, (100 g = 1.30)

5.85 Twix in conf. speciale, 9 + 1 gratis, 500 g, (100 g = 1.17)

L’occorrente per la cura del corpo

Prodotti per la cura del viso e dei capelli I am in confezioni multiple, per es. shampoo Intense Moisture, 3 x 250 ml, 4.05 invece di 5.85, (100 ml = 0.54)

Assortimento di prodotti per la cura del viso e dei capelli (esclusi M-Classic, M-Budget, Kérastase, Redken, Olaplex, L'Oréal Professionnel, formati da viaggio, confezioni multiple, spazzole e accessori), per es. crema da notte Zoé Gold, 50 ml, 13.97 invece di 19.95, (10 ml = 2.79) a partire da 2 pezzi

da 3 30%

Shampoo Nivea per es. Classic Care, 3 x 250 ml, 8.20 invece di 11.85, (100 ml = 1.09)

Prodotti per la cura dei capelli Elseve, Gliss Kur o Got2b per es. shampoo Color-Vive Elseve, 2 x 250 ml, 6.90 invece di 9.90, (100 ml = 1.38) conf. da 2 30%

da 2 30%

Trattamento per il viso Nivea per es. struccante per occhi, 2 x 250 ml, 8.10 invece di 11.60, (100 ml = 3.32)

Tutto l'assortimento di cosmesi decorativa L’Oréal Paris (confezioni multiple escluse), per es. mascara Volume Million Lashes Panorama, nero, il pezzo, 17.47 invece di 24.95

25%

Deodoranti Nivea o Nivea Men per es. roll-on Dry Impact, 2 x 50 ml, 5.60 invece di 7.50, (100 ml = 5.60)

Tutto l'assortimento Secure (confezioni multiple e sacchetti igienici esclusi), per es. Ultra Normal FSC®, 20 pezzi, 4.96 invece di 6.20 a partire da 2 pezzi

conf.
conf. da 2
conf.

Fai risplendere l’autunno

Tutti i prodotti per la pulizia dei pavimenti Twist per es. panni di ricambio Dry XL, 20 pezzi, 3.80 invece di 4.75, (1 pz. = 0.19)

Di tutto un po’

Tutti i pannolini Rascal + Friends (confezioni multiple escluse), per es. Newborn 1, 22 pezzi, 5.33 invece di 7.95, (1 pz. = 0.24) a partire da 3 pezzi 33%

8.95 Colori acrilici con tavolozza di miscelazione Paper & Co. 12 pezzi

Tutti gli asciugacapelli Mio Star per es. asciugacapelli Dryer 2000 nero, il pezzo, 31.96 invece di 39.95 20%

6.90 invece di 9.90

Tela Paper & Co. 20 x 20 cm, 2 pezzi

9.95 Rose Grande Fairtrade disponibili in diversi colori, mazzo da 10, lunghezza dello stelo 50 cm, il mazzo

20x CUMULUS Novità

Craze Hello Kitty, Blade Minis o Foamy Rainbow per es. Hello Kitty, 80 g, 5.95, (10 g = 0.74)

20x CUMULUS Novità

Bagnoschiuma Paw Patrol o Glibber, Craze disponibili in diversi motivi, per es. Paw Patrol, 40 ml, 1.90, (10 ml = 0.48)

9.95 Mix di Bromelia M-Classic disponibile in diversi colori, Ø 12 cm, il vaso

24.95

di 46.03 Detersivo Perwoll 2 x 2,6 litri, per es. Black, (1 l = 4.80)

Detergenti Potz o M-Classic per es. Calc, 2 x 1 litro, 9.25 invece di 11.60, (100 ml = 0.46)

da 3 20% 8.35 Detergente per la cucina Potz 2 x 750 ml, (100 ml = 0.56)

Detersivo per bucato in gel o Power Bars, Persil in confezioni speciali, per es. Gel Universal, 3,6 litri, 24.95 invece di 51.80, (1 l = 6.93)

7.65 invece di 9.60 Manella Balsam o Lime, 3 x 500 ml, (100 ml = 0.51)

7.65 Manella Limited Edition, Lavender & Sage o Rosemary, 3 x 500 ml, (100 ml = 0.51)

Tutto l'assortimento di pellicole e sacchetti, Kitchen & Co. per es. pellicola salvafreschezza n° 11, il pezzo, 2.48 invece di 3.70

Prezzi imbattibili del weekend

Perù, il pezzo, –.85 invece di 1.25, offerta valida dal 4.9 al 7.9.2025 a partire da 2 pezzi 32%

30%

7.50

invece di 10.80

Bratwurst dell'Olma di San Gallo IGP Svizzera, 3 x 2 pezzi, 3 x 320 g, (100 g = 0.78), offerta valida dal 4.9 al 7.9.2025 conf. da 3

invece di 26.–Caffè Boncampo Classico in chicchi e macinato, 4 x 500 g, (100 g = 0.78), offerta valida dal 4.9 al 7.9.2025 conf. da 4 40%

15.60

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