Molini_10_2025_ISS

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Molinid’Italia

Il sistema di confusione sessuale presente da oltre 25 anni.

La visita dei Giovani Italmopa agli stabilimenti Divella di Rutigliano The visit of Italmopa Youth to the Divella plants in Rutigliano

La manutenzione negli impianti molitori

Maintenance in milling plants

Giornata tecnica

Antim del 27 settembre 2025

Antim technical day September 27, 2025

Bühler sfrutta scienza e tecnologia per garantire la produzione di alimenti sicuri lungo l’intera catena del valore.

Forniamo soluzioni per migliorare la qualità delle materie prime, eliminare i rischi ed assicurare un processo ad alta sanificazione .

Domande? Parliamone. food.safety@buhlergroup.com

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Tracciabilità e soluzioni digitali

Controllo delle micotossine

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Validazione e monitoraggio dei processi

Tecnologie di inattivazione microbica

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Controllo della contaminazione incrociata

Sistema di allarme rapido

Raccolta Catena di approvvigionamento delle materie agricole

Gestione delle materie prime Lavorazione delle materie prime

Kill step

Processi di lavorazione ed imballaggio

Trasporto e stoccaggio

Distribuzione Consumatore

Molinid’Italia

LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA dal 1950

PROPRIETARIO

Associazione Industriali Mugnai d’Italia Via Lovanio, 6 - 00198 Roma

DIRETTORE EDITORIALE

Vincenzo Martinelli

Presidente Italmopa

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Carlo Brera Esperto in sicurezza alimentare

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Giuseppe Maria Durazzo Avvocato, esperto in diritto dell’alimentazione

Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare

Giovanni Battista Quaglia Tecnologie alimentari

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Editorial

EDITORIALE

AGGREGARSI PER FARE RETE TRA AZIENDE 7

Joining forces to build a network between companies di V. Martinelli

Features ARTICOLI

Italmopa’s pages Spazio Giovani I GIOVANI DI ITALMOPA TORNANO IN VISITA AGLI STABILIMENTI DIVELLA 30

Italmopa’s young members return to visit Divella’s production plants di L. Pierandrei

In the mill In molino

FUNZIONE E RUOLO DEL MANUTENTORE MECCANICO NEGLI IMPIANTI MOLITORI 38

Function and role of the mechanical maintenance technician in milling plants di M. Cornacchia Events Eventi

OCRIM: 80 ANNI DI INNOVAZIONE, FORMAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE 48

Ocrim: 80 years of innovation, training, and internationalization di L. Bellei Mussini

Antim’s pages Le pagine Antim SEMOLE NOBILI E PASTE D’ECCELLENZA: LA FILIERA CHE NUTRE IL MONDO 58 Premium semolina and excellent pasta: the supply chain that feeds the world a cura della Redazione

Focus

PASTA ORGOGLIO DEGLI ITALIANI: PER UN ITALIANO SU DUE È AMBASCIATRICE DEL MADE IN ITALY NEL MONDO 66

Pasta, pride of Italians: for 1 in 2 Italians, it is the ambassador of Made in Italy around the world a cura di Unione Italiana Food - Pastai

Departements RUBRICHE Facts & News FATTI E NOTIZIE 11 WORLD NEWS 17

Associazione Industriali Mugnai d’Italia

Aggregarsi per fare rete tra aziende

Joining forces to build a network between companies

Italmopa is set to launch an information campaign highlighting the benefits of joining the association as an associate member. This initiative targets non-milling companies that maintain strategic ties with the milling sector. Associate members will gain access to Italmopa’s servicesexcluding institutional representationand enhanced visibility through webinars, newsletters, and dedicated web space. They can also participate in key events and collaborative initiatives. The campaign aims to foster a valuable business network that benefits both milling companies and their partners.

ITALMOPA AVVIERÀ UN’ATTIVITÀ INFORMATIVA SULLE OPPORTUNITÀ

ITALMOPA TO LAUNCH AN INFORMATION CAMPAIGN ON THE OPPORTUNITIES OF BECOMING AN ASSOCIATE MEMBER

Idi Vincenzo Martinelli Presidente Italmopa

talmopa intende avviare, nelle prossime settimane, una campagna informativa sulle numerose opportunità offerte dall’adesione all’Associazione quale socio aggregato. Un’iniziativa rivolta, pertanto, a realtà imprenditoriali non molitorie ma che presentano comunque forti elementi di complementarità, strumentalità e/o raccordo economico con il comparto molitorio. È statutariamente prevista infatti, per tali Aziende che non operano direttamente nel comparto della molitura, la possibilità di aderire a Italmopa in qualità di soci aggregati. Si tratterrebbe, nella fattispecie, di un’operazione win-win frutto di un’offerta articolata, recentemente predisposta dagli uffici Italmopa nell’interesse sia di Italmopa e delle Aziende molitorie a essa associate,

ANALISI E STRUMENTAZIONE

PER IL SETTORE

ALIMENTARE

Brabender, ora parte del portfolio Anton Paar, offre una gamma completa di soluzioni all’avanguardia per l'analisi di farine, cereali e derivati, contribuendo significativamente allo sviluppo di nuovi prodotti e formulazioni per l’intero settore alimentare.

Dalle analisi chimiche alla caratterizzazione fisico-meccanica, passando per il monitoraggio dei processi produttivi, Anton Paar garantisce un'elevata qualità delle materie prime e degli imballaggi, assicurando che i prodotti finiti soddisfino gli standard più esigenti.

Che si tratti di analizzare la consistenza della farina o valutare le proprietà meccaniche di cereali e altri materiali, le soluzioni Anton Paar rappresentano un investimento essenziale per innovazione e qualità nell’'intera filiera agroalimentare.

sia delle realtà non molitorie interessate a istituire, consolidare o espandere rapporti di collaborazione con il comparto della macinazione. Un’iniziativa peraltro già sperimentata e sviluppata, con successo, da altre Associazioni molitorie europee. Senza entrare ora nei dettagli della proposta, che peraltro secondo le esigenze formulate dai singoli soci aggregati potrebbe risultare taylor made, essa prevede la possibilità di usufruire di tutti i servizi offerti dall’Associazione alle aziende molitorie associate (tra i quali quelli di natura informativa e formativa) con esclusione, per evidenti motivi, dell’attività di rappresentanza istituzionale che nei loro riguardi, e in applicazione delle regole confindustriali, non può essere garantita da Italmopa. Di particolare rilevanza appaiono la possibilità di promuovere la propria azienda e di illustrare ai Molini associati l’attività svolta anche attraverso webinar e newsletters dedicati, garantendo così la massima visibilità dei servizi offerti e delle iniziative sviluppate dal socio aggregato presso le aziende molitorie associate. Questo consentirà non soltanto di assicurare visibilità al socio aggregato, ma anche di incrementare l’attività informativa quotidianamente svolta dall’Associazione che risulta già a oggi particolarmente corposo e puntuale.

ILLUSTRARE AI MOLINI ASSOCIATI

L’ATTIVITÀ

CHE SI SVOLGE

L’iscrizione in qualità di soci aggregati consentirà altresì di prendere parte ai molteplici eventi di settore istituzionali (quali le Assemblee generali) o selezionati (quali le conferenze, convegni e seminari) organizzati da Italmopa nel corso dell’anno, prevedendo eventuali utili collaborazioni su tematiche di specifico interesse per il comparto. Trattasi quindi di un’opportunità unica per riuscire a implementare una rete

estremamente utile di contatti tra aziende che operano, a vario titolo, nel settore molitorio, a beneficio delle aziende associate, dei soci aggregati ma anche della stessa Associazione. Alla luce di quanto sopra, Italmopa ha ritenuto opportuno riservare sin da subito un apposito spazio ai soci aggregati sul sito ufficiale https:// www.italmopa.com/soci-aggregati/ sezione nella quale sarà possibile altresì prendere visione della brochure creata per l’occasione, che illustriamo anche a corredo di questo articolo. Tale spazio, che si auspica di poter implementare una volta ampliata la platea dei soci aggregati presenti attualmente in Italmopa, assicurerà loro maggiore visibilità, anche in vista dello sviluppo, come è intenzione dell’Associazione, di un pacchetto di convenzioni riguardanti servizi di particolare utilità per le aziende molitorie associate, al quale sarà dedicato un’ulteriore sezione del portale Italmopa, denominato appunto “Convenzioni”. Un’attività di sviluppo di un networking in fase di avvio che includerà diverse azioni di promozione e informazione di sicuro interesse per le aziende associate ma che assicuri, come chiaramente dichiarato da Italmopa, concreti vantaggi anche ai soci aggregati..

Vincenzo Martinelli

Alla ricerca del livello?

Il radar misura l’impossibile.

Indipendentemente dal fatto che i vostri prodotti siano liquidi o solidi, caldi, freddi o corrosivi, la nostra tecnologia di livello radar definisce standard da decenni, anche nell’automazione di processo. Forniamo valori di misura precisi e affidabili esattamente dove sono necessari, con il risultato di processi più stabili, maggiore sicurezza e massima qualità del prodotto. Con le nostre soluzioni radar, l’innovazione non conosce limiti.

Tutto è possibile – con VEGA

ADDIO A GIUSEPPE ADOLFO DE CECCO

Addio a Giuseppe Adolfo De Cecco, erede della famiglia che ha legato il suo nome alla pasta. Aveva 77 anni. A darne notizia è lo stesso gruppo di cui l’imprenditore è stato amministratore e presidente: “Annunciamo con dolore la scomparsa di una figura centrale nella storia e nella crescita della nostra azienda”, si legge in una nota. “Per onorarne la memoria e il contributo straordinario che ha dato all’impresa e al territorioricordano i manager - il gruppo ha deciso di sospendere tutte le attività a partire da oggi e per l’intera giornata di domani. Alla famiglia De Cecco - conclude la nota - vanno le più sentite condoglianze da parte di tutti i dipendenti e collaboratori, uniti nel ricordo di un uomo che ha dedicato la sua vita al lavoro, alla sua comunità e ai valori che contraddistinguono la nostra azienda”.

GRUPPO MOLINO ROSSETTO

ACCELERA LA CRESCITA CON GOVERNANCE RINNOVATA

Il Gruppo Molino Rossetto, player di riferimento dell’agroalimentare italiano con oltre 260 anni di storia, annuncia un’evoluzione della governance per rafforzare la specializzazione delle aree di business e accelerare la crescita sui mercati nazionali e internazionali. Il nuovo assetto prevede l’attribuzione di responsabilità dirette ai due amministratori: Chiara Rossetto diventa amministratore delegato unico di Molino Rossetto S.p.A. (incluso MR Retail), focalizzata su prodotti a marchio destinati alla Gdo, all’e-commerce e ai concept store; Paolo Rossetto assume il ruolo di amministratore delegato unico di Molino 4.0, divisione specializzata in farine tecniche e ingredienti funzionali per l’industria alimentare ed il canale Ho.Re.Ca., servito attraverso il nuovo brand “Famiglia Rossetto”.

CRESCE IL MERCATO DEI PRODOTTI DA FORNO SURGELATI

Secondo l’analista Markets and Markets, il mercato globale dei prodotti da forno surgelati continua a registrare una crescita costante, dai 22,3 miliardi di dollari del 2021 ai 29,5 previsti nel 2026, registrando un Cagr del 5,8%, trainato soprattutto dalla crescente domanda dei consumatori per soluzioni pratiche, veloci e pronte da gustare. Ma il settore dei prodotti da forno surgelati è destinato a crescere anche per l’aumento della richiesta da parte di ristoranti e servizi di ristorazione collettiva istituzionali. A favorire questa tendenza contribuiscono diversi fattori socio-economici: stili di vita più attivi, un maggiore reddito disponibile, l’esternalizzazione di attività non strategiche da parte delle aziende e l’aumento dei viaggi di lavoro, che spingono ulteriormente la crescita del settore della ristorazione.

COMMODITY AGRIFOOD 2026: 300 OPERATORI ALL’EDIZIONE ANNUALE DELL’EVENTO

Siè tenuta il 2 Ottobre la XIV edizione di Commodity Agrifood, l’evento di Unione Italiana Food ed Areté - The Agri-food Intelligence Company dedicato ai mercati delle commodity agroindustriali. Ad aprire l’evento, quest’anno nuovamente in versione “live”, dopo i saluti di Mario Piccialuti, direttore UnionFood, e di Enrica Gentile, Ceo di Areté, una ricca tavola rotonda con esponenti di primo piano della filiera agrifood italiana ed europea: Carlo Alberto Buttarelli, Presidente Federdistribuzione, Riccardo Felicetti, vicepresidente Uif e Presidente dell’omonimo pastificio, Patrick Pagani, Direttore COPA-COGECA, Giovanni Tamburini, Presidente CEFS - Associazione Europea Industria Saccarifera, insieme a Mauro Bruni, presidente di Areté.

AGRILEVANTE, L’ACCORDO DI FILIERA PER LA TUTELA DEL GRANO PUGLIESE

Un nuovo accordo di filiera tra agricoltori, pastai e grande distribuzione per difendere il grano pugliese e i suoi derivati. Un’intesa capace di affrontare questioni che mettono a rischio la produzione: aumento dei costi, crollo dei prezzi e concorrenza estera. È quanto annunciato nel corso di Agrilevante a Bari, dove i protagonisti del mondo del grano hanno deciso di costruire un modello di filiera più forte, trasparente e innovativo, fanno sapere attraverso Coldiretti Puglia pastai, agricoltori ed esponenti della distribuzione. I nodi sono chiari e vanno dalla necessità di “aumentare fino a 40 milioni di euro il sostegno del ministero ai contratti di filiera pluriennali” a maggiori investimenti in materia di ricerca, innovazione e sostegno alla transizione tecnologica.

DAZI: UNIONFOOD, SU PASTA INTERVENTO

ISTITUZIONALE INCISIVO ASSOLUTAMENTE NECESSARIO

“Ringraziamo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, l’ambasciata italiana a Washington e la Commissione europea per il sostegno e la solidarietà che stanno manifestando, contestando la metodologia adottata dalle autorità statunitensi. Come si è già detto in questi giorni, riteniamo che il provvedimento sia di misura sproporzionata e disancorato da valutazioni tecniche, con un conseguente impatto economico e reputazionale rilevante, dal momento che il mercato statunitense rappresenta circa il 10% delle esportazioni totali di pasta, per un valore prossimo ai 700 milioni di euro. […] Un intervento istituzionale incisivo è assolutamente necessario per difendere un mercato che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy, senza tuttavia minacciare misure ritorsive”. Questo il commento di Margherita Mastromauro, presidente dei pastai di Unione Italiana Food al sostegno del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della Commissione europea che hanno formalmente contestato la metodologia adottata dalle autorità statunitensi.

Integrated Automation

Sviluppiamo soluzioni che permettano di ottimizzare i processi produttivi, integrando ogni componente dell’impianto all’interno di un sistema di automazione efficiente e performante. Applichiamo i principi dell’ Industria 5.0 a tutti i livelli aziendali per rendere il tuo impianto sempre più sostenibile ed innovativo.

MULINO BIANCO (BARILLA) PRESENTA IL PRIMO BISCOTTO CON FARINA DA AGRICOLTURA RIGENERATIVA

Unbiscotto prodotto interamente con farina di grano tenero da agricoltura rigenerativa. I Buongrano di Mulino Bianco sono il primo seme di quello che sarà l’impegno della marca nel futuro prossimo. Un impegno che nasce 7 anni fa, con la Carta del Mulino, il disciplinare per la coltivazione sostenibile del grano tenero, che oggi segna un passo avanti in direzione, appunto, delle nuove pratiche di agricoltura rigenerativa. La novità viene comunicata con un pack dedicato. Per il futuro, il progetto è di estendere progressivamente questo modello a tutta la produzione entro il 2030. Questo risultato è stato reso possibile grazie a un sistema di collaborazioni scientifiche e istituzionali: WWF, CNR - IBE, Università di Torino, Bologna e Tuscia, insieme a partner tecnologici e tecnici come XFarm e Open Fields che contribuiscono a validare le pratiche agricole e a monitorarne l’impatto ambientale.

CUN PER IL GRANO DURO DA GENNAIO 2026

Il ministro Francesco Lollobrigida visitando Agrilevante è intervenuto sulla questione grano duro: “Dal primo gennaio 2026 si attiverà in maniera specifica la Cun, strumento di rapporto fra mondo industriale e il mondo agricolo per stabilire il giusto prezzo di un prodotto eccezionalmente importante come il grano duro, un passo avanti su questo. Anche altre misure contenute nel Coltiva Italia che sono di sostegno alle filiere sono la vera risposta per garantire un equilibrio del prezzo e la possibilità per i nostri agricoltori di avere certezze, quindi continuare a svolgere il loro prezioso lavoro di custodi del territorio”, ha aggiunto. Lollobrigida ha inoltre ricordato la qualità delle macchine prodotte in Italia e l’importanza della cooperazione con i Paesi del bacino, oltre ai buoni risultati del Fondo per l’innovazione varato dal governo, utile proprio per sostenere l’acquisto di mezzi meccanici di nuova generazione.

Curve e accessori per il trasporto pneumatico

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World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.

ARGENTINA RACCOLTO PREVISTO DI GRANO AI LIVELLI RECORD DEL 2021/22

Secondo le stime mensili fornite dalla Borsa dei cereali di Rosario all’inizio di ottobre, l’Argentina dovrebbe produrre 23 milioni di tonnellate di grano, eguagliando la produzione record del 2021/22. Grazie alla buona umidità del suolo, secondo la Borsa sono stati seminati circa 6,7 milioni di ettari di grano. I leader del settore hanno dichiarato che non hanno mai visto un grano come questo. Il Paese ha registrato precipitazioni senza precedenti nei mesi di luglio e agosto, con diversi record stabiliti nel mese di agosto. Ad esempio, le precipitazioni a Gancedo, nel Chaco, hanno superato i 115 anni di record storici mensili. Tuttavia, il grano deve superare diversi ostacoli che arrivano dal nulla, tra cui il gelo tardivo e le ondate di aria molto calda che possono spazzarlo via durante la maturazione.

IL GRANO STATUNITENSE DEL 2025 È NEL COMPLESSO UN BUON RACCOLTO PER LA MACINAZIONE

Secondo

Il raccolto di grano statunitense del 2025 è stato mietuto e le parti non vendute dalla mietitrebbia sono state riposte nei silos, poiché i produttori e gli elevatori commerciali stanno spostando sempre più la loro attenzione sulle colture a filari e sperano in un aumento dei prezzi del grano. Centinaia di campioni di ciascuna delle principali classi di grano sono stati testati in laboratorio per ottenere dati sulla qualità e sulle caratteristiche di macinazione. Per la maggior parte delle classi, si è trattato di un raccolto nella media con lievi problemi di qualità. Il 30 settembre scorso, nel suo Small Grains Summary 2025, l’Usda ha stimato la produzione di grano duro rosso invernale nel 2025 a 804,4 milioni di bushel, con un aumento di 35,3 milioni di bushel rispetto alla stima di agosto e di 31 milioni di bushel, pari al 4%, rispetto ai 773,4 milioni di bushel del 2024.

IL RACCOLTO DI MAIS IN CINA CONTINUA A CRESCERE

un rapporto del Fas del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, la produzione di mais in Cina dovrebbe raggiungere i 298 milioni di tonnellate nel 2025/26 grazie al miglioramento delle rese su terreni stabili, con un aumento di 3 milioni di tonnellate rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni continuano a diminuire a causa delle politiche ufficiali del governo volte a sostenere l’autosufficienza. Nel suo ultimo aggiornamento sui cereali e sui mangimi, il Fas ha ridotto le sue previsioni per il 2025/26 relative alle importazioni di mais a 7 milioni di tonnellate, con un calo di 1 milione di tonnellate rispetto al rapporto precedente. La stima per il 2024/25 è stata rivista al ribasso a soli 2 milioni di tonnellate. Nel 2023/24, le importazioni di mais erano pari a 23,4 milioni di tonnellate.

PREVISIONI AL RIALZO PER IL RACCOLTO DI GRANO IN RUSSIA

Le previsioni relative all’orzo rimangono invariate a 19,0 milioni di tonnellate, mentre quelle relative al mais sono state riviste al ribasso da 13,4 milioni di tonnellate a 12,9 milioni di tonnellate. La produzione totale di cereali e legumi è ora stimata a 134,5 milioni di tonnellate, rispetto ai precedenti 134,9 milioni di tonnellate. Il rialzo delle previsioni relative al grano è invece dovuto quasi interamente alla Siberia (+0,6 milioni di tonnellate), dove le rese hanno raggiunto livelli record. SovEcon ritiene che le nevicate precoci non dovrebbero influire in modo significativo sul raccolto, sottolineando che la mietitura può continuare anche con diversi centimetri di neve al suolo. Le previsioni sul mais sono state riviste al ribasso a causa del calo delle rese nella regione centrale, che sono scese dai livelli quasi record di circa 10 t/ha all’inizio del raccolto a circa 8 t/ha.

IL SETTORE PRIVATO EGIZIANO AMPLIA

IL PROPRIO RUOLO NELLE IMPORTAZIONI DI GRANO

L’Egitto, il più grande importatore mondiale di grano, sta assistendo a un importante cambiamento nel panorama delle importazioni di cereali, con gli operatori del settore privato che stanno espandendo notevolmente la loro presenza sul mercato. Secondo S&P Global Commodity Insights, dall’inizio dell’attuale campagna di commercializzazione a luglio, le aziende private hanno aumentato la loro quota di importazioni di grano al 75,8%, mentre quella dello Stato è scesa al 24%, il livello più basso degli ultimi vent’anni. Questa trasformazione segna un riequilibrio storico in un settore tradizionalmente dominato dagli enti statali. Dal 6 dicembre scorso, Mostakbal Misr, l’agenzia statale ora responsabile delle importazioni pubbliche di grano, ha modificato i metodi di acquisto tradizionali dell’Egitto. Sostituendo l’Autorità generale per l’approvvigionamento delle materie prime (Gasc), l’agenzia ora acquista il grano direttamente da aziende egiziane locali e fornitori internazionali su base privata, abbandonando il sistema di appalti pubblici consolidato da tempo.

Rallentamento dei consumi alimentari Slowdown in food consumption

In late September, ISTAT released the final national accounts data for 2024, revealing a concerning stagnation in food consumption. Although nominal food spending reached €197 billion (9.0% of GDP), this share has declined compared to 2014. When adjusted for inflation, the drop is more significant, with food consumption representing just 8.3% of GDP, down from 9.1%. While food’s share of total household spending has held up in current prices, it decreased in constant terms. The sector has been hit hard by rising food prices, particularly from 2022 to 2024. Segments like “bread and cereals” performed better, while food service (restaurants) rebounded sharply post-pandemic but remains structurally weaker than broader consumption trends.

SONO I DATI DI CONTABILITÀ NAZIONALE A CONFERMARE QUESTO TREND

NATIONAL ACCOUNTS DATA CONFIRM THIS TREND

L’Istat ha diffuso a fine settembre i dati definitivi di contabilità nazionale 2024. Sono numeri fondamentali, perché sono quelli definitivi dell’anno e perché non sono espressi in numeri indici, ma in grandezze concrete, ovvero in valuta corrente e costante. È a essi che si fa riferimento ad esempio per le serie storiche del Pil, del valore aggiunto, dei consumi ecc.

I consumi alimentari

Ci riferiamo adesso ai consumi. E diciamo subito che l’Istat ha leggermente ridotto,

purtroppo, le voci concernenti il perimetro alimentare. In ogni caso, nelle tabelle allegate sono stati riportati i dati disponibili, assieme al calcolo delle percentuali evolutive 2024/23 e 2024/14. Ne emergono valutazioni interessanti. Se ne riporta qualcuna a titolo esemplificativo, riferita ai confronti più significativi: quelli strutturali di lungo periodo. Le variazioni 2024/23 sono direttamente consultabili nelle tabelle. Ne esce intanto che i consumi alimentari 2024 sfiorano in valuta corrente quota 197 miliardi, con una incidenza del 9,0% sul Pil. Nel 2014 tale incidenza era stata pari al 9,2%. Emerge quindi

di Luigi Pelliccia
Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare

I CONSUMI ALIMENTARI 2024 SFIORANO

un’erosione di questa grandezza rispetto alla ricchezza complessivamente espressa dal Paese. E questo, in contrasto col valore aggiunto dell’industria alimentare, che mostra invece sul lungo periodo dinamiche e incidenze premianti, sia rispetto al fatturato del settore sia alla macro-grandezza del Pil. Il confronto in valuta costante fa emergere peraltro una incidenza 2024 dei consumi alimentari sul Pil pari all’8,3%, a fronte del 9,1% del 2014, evidenziando così una discesa più marcata. Guardando al perimetro specifico dei consumi, l’incidenza di quelli alimentari sui consumi totali delle famiglie tiene meglio. Essa infatti in valuta corrente guadagna qualcosa, grazie all’effetto prezzi, segnando un 15,5% nel 2024, a fronte del 15,0% del 2014. Ma in valuta costante tale incidenza cede, mostrando nel 2024 un 14,5%, rispetto al 15,3% di dieci anni prima.

Ancora, l’arco temporale 2014/24 mostra una dinamica di crescita in valuta corrente dei consumi alimentari pari al +31,4%, premiante rispetto al +27,7% dei consumi totali. Ma questo leggero vantaggio si ribalta di nuovo in chiave deflazionata. Essi segnano infatti sul lungo periodo una sostanziale stagnazione in valuta costante,

con un +0,5%, a fronte del +5,7% raggiunto dai consumi totali del Paese. È nota, ed è stata commentata in precedenti note, la crisi mostrata dalle vendite alimentari in quantità nel triennio 2022/24. Ebbene, essa trova conferma anche a livello monetario, seppure con percentuali diverse. In valuta costante i

Generi alimentari pronti e altri generi alimentari n.a.c.

Bevande analcoliche (acque minerali, bevande gassate e succhi, tè, caffè, tisane ecc.)

Bevande alcoliche

Fonte: Istat ed elaborazioni Federalimentare

consumi alimentari scendono infatti in questo periodo circoscritto del -3,9%, a fronte del +7,6% parallelo dei consumi totali. È una forbice preoccupante.

Questione prezzi alimentari

Con riferimento ancora all’ultimo triennio, viene confermato altresì il surriscaldamento specifico dei prezzi alimentari,

causa primaria della depressione del mercato. Il differenziale nel periodo tra i delta in valore e quantità dei consumi alimentari raggiunge infatti 21,6 punti, a fronte dei 14,8 punti di quella evidenziata dai consumi complessivi. Sul passo lungo 2014/24, la crescita più marcata dei consumi alimentari in valuta costante appartiene ai “generi alimentari pronti e altri generi n.a.c.”, con aumenti del +57,3%

Generi alimentari pronti e altri generi alimentari n.a.c.

analcoliche (acque minerali, bevande gassate e succhi, tè, caffè, tisane ecc…)

Bevande alcoliche

CONSUMI ALIMENTARI, BEVANDE

Fonte: Istat ed elaborazioni Federalimentare

TABELLA 2 CONSUMI FINALI

VISTOSA ACCELERAZIONE DELLA

RISTORAZIONE NELL’ULTIMO

TRIENNIO

in valuta corrente e del +30,3% in valuta costante. Lo strabismo maggiore nel periodo tra i delta in valuta corrente e costante appartiene invece, di gran lunga, agli “oli e grassi”, con un +47,1% in valuta corrente, a fronte di un -23,3% in valuta costante.

“Pane e cereali” e ristorazione

Veniamo ora al “pane e cereali”, la voce più legata al molitorio. Essa mostra sul passo lungo e in valuta corrente un +32,2%, con un marginale vantaggio rispetto al +31,4% dei consumi alimentari complessivi. Tale vantaggio si allarga tuttavia in valuta costante, con un +3,4%, a

fronte del +0,5% dei consumi alimentari aggregati. Il fenomeno è significativo, anche perché la maggioranza dei comparti considerati (sei su undici) mostra sul passo lungo segni meno. Se poi si guarda alla voce “pace e cereali” anche nel confronto ravvicinato 2024/23, ne esce in valuta corrente un +0,6%, inferiore al +1,9% dei consumi alimentari aggregati. Ma lo svantaggio è legato solo all’”effetto prezzi”. In

valuta costante infatti i consumi di “pane e cereali” crescono nel biennio del +3,4%, contro il marginale +0,5% del perimetro complessivo. Vuol dire che il comparto è stato virtuoso negli ultimi anni sul fronte dei prezzi al dettaglio. Così come lo è stato nel 2024 sul fronte della produzione, mettendo a segno un +5,2%, a fronte del +1,8% della produzione dell’industria alimentare nel suo complesso. Infine,

va fatto un accenno al ruolo della ristorazione. Questo segmento dei servizi ha sfiorato l’anno scorso la quota di 97 miliardi. Sul passo lungo e in valuta corrente

essa si è mossa leggermente peggio dei consumi alimentari complessivi, con un +27,5%, a fronte di un +31,4%. Mentre ha mostrato nel periodo una dinamica

marginalmente premiante in valuta costante, con un +1,7%, contro un +0,5%. Significa anche (per il solito differenziale valuta corrente/costante) che i prezzi del segmento hanno camminato meno di quelli dei consumi alimentari. Va segnalata da ultimo la vistosa accelerazione registrata dalla ristorazione nell’ultimo triennio, e cioè nella fase di maggiore crisi dei consumi alimentari, con crescite del +46,4% in valuta corrente e del +27,8% in valuta costante. C’è stato sicuramente l’effetto rimbalzo dopo la pandemia. Ma questo segmento sembra rappresentare comunque, negli ultimi anni, il ruolo di “galleggiante” dell’intero perimetro dei consumi alimentari. In ogni caso, guardando sul passo lungo ai dati disponibili in valuta costante, emerge un fenomeno strutturale: la dinamica del mondo alimentare, sia a livello di consumi complessivi che della stessa ristorazione (malgrado il suo recente colpo di reni), risulta attardata e in declino rispetto all’universo dei consumi del Paese.

Luigi Pelliccia

I giovani di Italmopa tornano in visita agli stabilimenti Divella

Italmopa’s young members return to visit Divella’s production plants

Sixteen years after their first visit in 2009, the young members of Italmopa returned to Divella’s facilities in Rutigliano, Bari, on September 17th, 2025. The visit marked a valuable opportunity for professional development and knowledge sharing. Welcomed warmly by the Divella family,

the group toured the dry pasta factory, the biscuit production plant, and both durum and soft wheat mills. The event also included an engaging presentation on Divella’s future challenges and goals. Former Young Italmopa members Francesco Divella di Vincenzo and Francesco Divella di Pasquale shared

their experiences within the association. Both emphasized the importance of technical exchange, international missions, and collaboration with senior members. Their testimonies highlighted how the Young Group serves as a training ground for future leaders in the milling industry.

IN TALE OCCASIONE

FRANCESCO DIVELLA DI VINCENZO

E FRANCESCO DIVELLA DI PASQUALE

HANNO RISPOSTO AD ALCUNE DOMANDE

ON THIS OCCASION,

FRANCESCO DIVELLA DI VINCENZO

AND FRANCESCO DIVELLA DI PASQUALE

ANSWERED A FEW QUESTIONS

Sono trascorsi 16 anni dal primo incontro dei Giovani presso l’azienda, tenutosi nel lontano 2009. L’occasione ha rappresentato un importante momento di crescita professionale e di condivisione per gli iscritti attuali del Gruppo.

Lo scorso 17 settembre, il Gruppo Giovani è stato accolto presso gli stabilimenti Divella di Rutigliano, in provincia di Bari. Si è trattato del secondo incontro presso la sede di questa prestigiosa azienda, vogliamo quindi ringraziare sentitamente la Famiglia Divella, in particolare Francesco Divella di Vincenzo, Francesco Divella di Pasquale e Fabio Divella, per l’accoglienza e per l’importante opportunità di crescita e di confronto professionale riservata agli attuali componenti del Gruppo non presenti in occasione della visita tenutasi nel 2009.

di Laura Pierandrei Italmopa

INCONTRO ARRICCHITO DA UN INTERESSANTE RACCONTO

DI QUESTA REALTÀ

L’interessante giornata è iniziata con la visita del pastificio per la produzione di pasta secca, per poi proseguire con quella degli impianti per la produzione di biscotti. A conclusione, i partecipanti hanno potuto visitare l’impianto molitorio a frumento duro e a frumento tenero. L’incontro è stato altresì arricchito da un interessante racconto di questa realtà, tra le più rilevanti nel panorama nazionale e internazionale, in occasione del quale sono stati illustrati, tra i vari aspetti, le nuove sfide e gli obiettivi che caratterizzeranno la gestione aziendale nel prossimo futuro. Qui di seguito lasciamo con piacere spazio alle preziose testimonianze, in particolare, di Francesco Divella di Vincenzo e di Francesco Divella di Pasquale che da sempre riservano un’attenzione particolare al Gruppo Giovani Italmopa. Entrambi, infatti, sono stati componenti, in passato, del Comitato Direttivo del Gruppo. Ricordiamo, inoltre, che

Francesco Divella di Pasquale è stato altresì Presidente dei Giovani Industriali di Italmopa.

Quali sono stati i momenti più significativi della vostra esperienza nei Giovani Italmopa?

Francesco Divella di Vincenzo: “Durante la mia esperienza nel Gruppo Giovani Italmopa ho vissuto momenti significativi nei quali ho potuto apprezzare approfondimenti tecnici, visite a impianti, viaggi all’estero, realizzazione di lavori, confronti

con mondo della ricerca e tanto altro ancora. Ci sono sempre stati momenti di confronto tra colleghi il che ha contribuito ad accrescere sempre di più il bagaglio di esperienze professionali e umane. Non abbiamo mai avuto una distanza particolare dai Senior che anzi ci hanno sempre considerato parte importante e integrata dell’Associazione stessa. L’esperienza più significativa per me è stata il viaggio di lavoro in Ungheria, a Budapest, dove ci sono stati tanti momenti di confronto e di conoscenza del tessuto agricolo,

Da sinistra: Fabio Divella, Francesco Divella di Pasquale e Francesco Divella di Vincenzo ricevono da Clelia Loiudice (al centro) una targa di ringraziamento

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infrastrutturale e commerciale del mondo del grano ungherese e dell’industria molitoria”.

Francesco Divella di Pasquale: “Ricordo con grande piacere la mia partecipazione nel Gruppo Giovani Italmopa e l’esperienza di Presidente nel biennio 2008/10. È stato un grande onore poter rappresentare a livello nazionale i Giovani Imprenditori del settore molitorio. Per me è stata un’esperienza stimolante ed entusiasmante, ho conosciuto colleghi e imprenditori capaci e con i quali ci sono stati importanti momenti di crescita e di confronto e non sono mancati i momenti aggregativi che hanno rafforzato lo spirito associativo. Le numerose attività dei Giovani Imprenditori Italmopa durante questo

FRANCESCO

DIVELLA

DI PASQUALE FU PRESIDENTE

2008/10

biennio, incentrate su informazione, formazione, tutela dei prodotti del settore molitorio farine e semole, hanno contribuito ancora una volta a dare centralità al settore molitorio all’interno della filiera agroalimentare del Paese. Le missioni all’estero sono state fondamentali, in particolare la missione negli Usa nel 2010 è

stata per me “memorabile” compresa la visita agli stabilimenti di aziende italiane negli Usa, un esempio concreto di internazionalizzazione, argomento di grande attualità in questi giorni. Sono convinto che la partecipazione alle attività del Gruppo giovani fornisca maggiore consapevolezza dell’importanza del nostro lavoro basato sulla produzione di alimenti (farine e semole) fondamentali all’interno della filiera e alla base delle eccellenze italiane del Made in Italy. Il biennio della mia Presidenza è stato caratterizzato da una grande armonia tra il Gruppo Giovani e i Senior dell’Associazione e numerose sono state le sinergie messe in atto. Il Gruppo ha confermato la sua funzione di ‘palestra associativa’ ed elemento fondante dell’Associazione del futuro. Le sinergie con gli altri Gruppi Giovani del Sistema Confindustria mi hanno permesso successivamente di partecipare attivamente alle attività del Gruppo Giovani Federalimentare e di diventarne Presidente nazionale nel 2014”.

L’esperienza maturata nel Gruppo Giovani è risultata per voi di utilità nell’ambito della gestione aziendale? Che contributo ha lasciato?

Francesco Divella di Vincenzo: “Oggi, a distanza di 25 anni dall’esperienza nei Giovani, mi ritrovo ad avere una rete di colleghi mugnai importante e vasta, di

Un momento della giornata

FONDAMENTALE

CHE IL GRUPPO

GIOVANI CONTINUI

A CRESCERE

E A SVILUPPARSI

tecnici della industria molitoria e soprattutto conoscenze tecniche che rappresentano per me un bagaglio di esperienza indispensabile nel lavoro di tutti i giorni. È fondamentale che il Gruppo Giovani continui a crescere e a svilupparsi al suo interno perché molti temi che attengono il miglioramento tecnologico e l‘innovazione di prodotto e di processo, possono benissimo trovare il loro terreno fertile di crescita e sviluppo all’interno di questo asset dell’Associazione, per poi, una volta sviluppato bene, essere portato all’attenzione dei Senior e farlo diventare un tema di discussione e di crescita del sistema molitorio italiano”.

Francesco Divella di Pasquale: “Come imprenditori troviamo la nostra motivazione nella gestione dell’azienda e non

mancano ogni giorno le difficoltà del mercato, della concorrenza, del fisco, dei controlli, della logistica, della lentezza della burocrazia e del fare impresa (ancora di più al Sud). Tutti temi approfonditi durante l’esperienza nel Gruppo giovani, compreso l’importante tema del passaggio generazionale, che è stato affrontato in più occasioni. Per questo è fondamentale il ruolo dell’Associazione e del Gruppo giovani per i giovani imprenditori in erba che si approcciano al settore molitorio per la

loro crescita personale e professionale. Il mercato è sempre più globale, ci confrontiamo con le istituzioni italiane ed europee e dobbiamo dare sempre il massimo sia in azienda che nella vita associativa. Per il futuro auguro al Gruppo di ribadire e confermare con entusiasmo e determinazione il nostro impegno giornaliero per la crescita del comparto molitorio e dell’intera filiera. Ad maiora!”.

Pierandrei

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Funzione e ruolo del manutentore meccanico negli impianti molitori

Function and role of the mechanical maintenance technician in milling plants

This article examines the role of mechanical maintenance in durum wheat milling plants, focusing on ensuring plant efficiency and reliability to meet production and product quality demands. Over time, advances in machinery, low-maintenance solutions, and innovative materials have reduced maintenance needs. The article outlines key maintenance typesroutine, preventive, predictive, and breakdown - and highlights the importance of organization and safety. A practical case study illustrates how adjusting machine parameters led to significant cost savings and reduced maintenance frequency. The insights are based on direct experience and tailored to the specific characteristics of milling operations.

INDISPENSABILE STRUTTURARSI E ORGANIZZARE LE ATTIVITÀ MANUTENTIVE IT IS ESSENTIAL TO STRUCTURE AND ORGANIZE MAINTENANCE ACTIVITIES

Sunto della lezione tenuta in occasione del terzo corso “Scuola Tecnici Industria Molitoria” promossa da Italmopa, Antim, UPI (Unione Parmense degli Industriali) e Cisita Parma, iniziato lo scorso 27 febbraio 2025.

di

Massimo Cornacchia, Già responsabile manutenzione impianti molitori e

Obiettivo della manutenzione è cercare di garantire un impianto efficiente ed efficace per soddisfare le esigenze di produttività e di prodotto. Nel corso degli anni molte attività di manutenzione si sono ridotte a seguito di miglioramenti impiantistici, soluzioni a basso impatto manutentivo, nuovi materiali. Di seguito desidero elencare alcune attività eseguite nel corso della mia esperienza lavorativa e che hanno portato notevoli benefici:

• motorizzazione laminatoi;

• installazione di motorizzazioni direttamente accoppiate alle utenze o con giunto;

• nastri per elevatori molto più performanti e relativi sistemi di giunzione nastro;

• utilizzo di materiali antiusura su tubazioni di condotta.

Per arrivare al risultato occorre strutturarsi e organizzare le attività manutentive che possono essere così esplicitate: manutenzione ordinaria, manutenzione preventiva, manutenzione predittiva, manutenzione a rottura. Come sempre, è importante eseguire tutte le attività - anche quelle più banali - in sicurezza e utilizzare i dpi.

La manutenzione ordinaria

Per manutenzione ordinaria si intendono quelle tipologie di interventi di manutenzione svolte durante il ciclo di vita del bene. Gli obiettivi in generale sono i seguenti: mantenere l’integrità e sicurezza d’uso del bene; mantenere o ripristinare l’efficienza del bene; contenere il normale degrado d’uso; garantire la vita utile del bene; far fronte a eventi accidentali. Accanto a quella ordinaria, vi è anche quella detta “ordinaria correttiva” a guasto/avaria. Si tratta della manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di un’avaria della macchina e volta a riportarla nello stato in cui essa possa eseguire la funzione richiesta. Essa, nei casi di urgenza, è eseguita

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immediatamente dopo la rilevazione del guasto in modo da evitare perdite di produzione. In tal caso essa ricade tra le attività di manutenzione non programmata. Qualora invece l’avaria non sia critica, l’intervento di manutenzione può essere differito senza perdite di produzione. In questo caso l’intervento è effettuato insieme con altri interventi di manutenzione programmata, ossia con altri interventi di manutenzione preventiva eseguita in base a uno specifico programma.

La manutenzione preventiva

Con questa dicitura si indica qualsiasi attività di manutenzione diretta a prevenire guasti e avarie. In funzione dei metodi d’analisi utilizzati, la manutenzione preventiva può essere suddivisa in: preveniva basata su ispezioni/interventi con cicli predeterminati; preventiva basata su metodi statistici (analisi di frequenza dei guasti); preventiva predittiva secondo condizione. A fianco, si sviluppa la manutenzione ciclica, ovvero una tipologia di manutenzione preventiva di tipo periodico, basata su cicli di utilizzo predeterminati. È detta abitualmente manutenzione “programmata” ed è eseguita in accordo con un piano temporale stabilito in funzione dei cicli di utilizzo impianto più appropriati (hh di funzionamento, quantità prodotto lavorato

ecc.). Definiti i cicli di utilizzo più appropriati, si associa a ognuno di essi una lista di operazioni da effettuare (verifiche, controlli, pulizia ecc.), che vengono effettuate non appena si determina quel ciclo (per esempio una volta raggiunto un certo numero ore di funzionamento impianto). Nel caso di apparecchiature soggette a norme di legge o a regolamenti speciali il ciclo è a periodo costante, indipendentemente dai volumi di produzione.

La manutenzione predittiva

La manutenzione “predittiva secondo condizione” subordina l’esecuzione dell’intervento preventivo alla verifica

ESEGUIRE

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del superamento di un li¬vello di degrado prestabilito della macchina. Più specificamente, si intende la messa a punto di una procedura di diagnosi che permetta di monitorare la macchina, individuando uno o più parametri che vengono misurati (per esempio lo stato di usura componenti; temperatura; vibrazioni; caratteristiche olio lubrificante ecc.), in modo da identificare il tempo residuo prima del guasto. Il

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produttività, la manutenibilità e l’ispezionabilità; ancora, non comportano variazioni di destinazioni d’uso dell’impianto e incrementano il valore patrimoniale dello stesso.

SICUREZZA

monitoraggio può essere in continuo o a frequenza temporale predeterminata od ore funzionamento impianto predefinite. L’insieme delle azioni di miglioramento o piccola modifica che non incrementano il valore patrimoniale del bene è detto manutenzione migliorativa. Le attività di manutenzione correttiva e preventiva possono talvolta essere un’ottima occasione per dotare una macchina anche di nuovi accorgimenti tecnologici atti a migliorare le performance complessive del sistema, oltre che l’affidabilità d’esercizio.

La manutenzione a rottura e straordinaria

Nei mulini a grano duro è la rottura delle tubazioni di condotta del grano secco: silos e pulitura, griglie macina scarti, queste attività non comportano il fermo impianto. Per manutenzione straordinaria si intendono invece quelle tipologie di interventi non ricorrenti e di elevato costo in confronto al valore di rimpiazzo del bene e ai costi annuali di manutenzione ordinaria dello stesso. Gli interventi di manutenzione straordinaria inoltre: hanno l’obiettivo di prolungare la vita utile dell’impianto e, in via subordinata, migliorarne l’efficienza, la sicurezza, l’affidabilità, la

Regole base per una manutenzione sicura I lavoratori che svolgono compiti di manutenzione devono anzitutto disporre degli strumenti e delle attrezzature adeguati. Tenuto conto del fatto che possono lavorare in aree non predisposte per la presenza di persone, e che possono essere esposti a diversi pericoli, essi

devono essere anche muniti di adeguate attrezzature di protezione individuale. Per quanto riguarda l’attrezzatura e gli strumenti da usare, i datori di lavoro devono garantire che sia disponibile il giusto strumento e la giusta attrezzatura per il lavoro da svolgere (insieme alle istruzioni per usarli, ove necessario), che lo strumento sia in condizioni adeguate e che sia adatto all’ambiente di lavoro (per esempio, non si deve usare nessuno strumento che provochi scintille in atmosfere infiammabili). Inoltre, le procedure di lavoro sicure devono essere comunicate, comprese dai lavoratori e dai supervisori e applicate correttamente. Il lavoro deve essere monitorato in modo tale che vengano rispettate le norme di sicurezza indicate nei sistemi di lavoro e le norme degli impianti. Occorre seguire procedure sicure, anche quando si è sotto pressione: eventuali scorciatoie potrebbero costare molto care se causano incidenti, lesioni o danni alla proprietà. Infine, il processo di manutenzione deve terminare con le verifiche necessarie a garantire che il compito sia stato completato, che l’elemento sottoposto a manutenzione sia in condizioni sicure e che tutto il materiale di scarto generato durante l’intervento di manutenzione sia stato rimosso. Una volta che tutto è

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MANUTENZIONE STRAORDINARIA: INTERVENTI

NON RICORRENTI

E DI ELEVATO COSTO

stato controllato e dichiarato sicuro, si può chiudere il compito e informare i supervisori e altri lavoratori.

Un esempio pratico

Di seguito desidero esporre un’azione manutentiva che ha portato dei benefici in termini di riduzione attività e

risparmio economico riferito a un mulino a grano duro potenzialità 500 ton/24 h, con macchina macina scarti munita di 96 martelli con motore da 45 Kw 2 poli 2950 g/min

Sulla suddetta macchina sostituivamo i martelli ogni due mesi e le griglie con foro 2,5 mm sp 2 mm mediamente ogni 15/20 giorni.

Diminuendo i giri della macchina e anche la potenza installata a 30 Kw con motore 4 poli 1450 g/min (quest’ultima perché l’assorbimento in Ampere lo consentiva) e diminuendo i g/min a 2650 con trasmissione a cinghie e pulegge, i risultati sono stati la sostituzione dei martelli ogni 4 mesi, una raddoppiata durata delle griglie, una rumorosità diminuita e anche un leggero risparmio energetico.

Per concludere ciò che è sopraindicato è indicativo e riferita alla mia esperienza. La manutenzione negli impianti molitori impegna ma non comporta attività complicate come altre industrie (siderurgia, cartiere, cementifici ecc.) in caso di fermata si ha una mancata produzione ma non una perdita di prodotto (pastifici, biscottifici).

Ognuno deve pertanto strutturarsi e organizzarsi secondo le sue esigenze e le sue necessità.

Ocrim: 80 anni di innovazione, formazione e internazionalizzazione

Ocrim: 80 years of innovation, training, and internationalization

To celebrate its 80th anniversary, Ocrim chose Turin - a symbolic city of post-war industrial rebirthas the venue for the 2025 edition of “Wheat, Flour and…”. CEO Alberto Antolini reflected on the company’s journey, emphasizing innovation, efficiency, and a forward-looking mindset shaped by humility and resilience. Key topics included AI in milling technology, the strategic partnership with BF Spa, and a strong focus on food security and education. Experts explored how artificial intelligence can enhance mill performance, while respecting the irreplaceable role of human expertise. New projects in aftersales, feed production, and logistics were unveiled, highlighting Ocrim’s continued investment in smart solutions, sustainability, and short supply chains. The event combined industrial insight with cultural and symbolic moments, reinforcing Ocrim’s commitment to legacy and future.

Alberto Antolini, amministratore delegato di Ocrim

L’EDIZIONE “GRANO, FARINA E…” 2025

HA CELEBRATO A TORINO

IL PERCORSO DELL’AZIENDA

TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO

THE 2025 EDITION OF “WHEAT, FLOUR AND…” CELEBRATED IN TURIN

THE COMPANY’S JOURNEY THROUGH PAST, PRESENT, AND FUTURE

“Torino è una città che nel dopo guerra divenne il contenitore di quella volontà tipica del mondo agricolo che andava trasferendosi in un nuovo principio di industria e nella quale si è dato vita al Made di Italy. Questa città rappresenta per Ocrim un punto di partenza”. Sono queste le parole del discorso introduttivo dell’amministratore delegato di Ocrim, l’ingegnere Alberto Antolini, che motivano la scelta ricaduta sulla città sabauda per celebrare gli ottant’anni di Ocrim. Ma quali sono gli elementi che hanno portato l’azienda cremonese a diventare un punto di riferimento nel settore agricolo e molitorio in questi sedici lustri? I dettagli, le piccole cose, come ad esempio l’espulsore per plansifter mostrato alla platea dell’auditorium del Mauto (il Museo Nazionale dell’Automobile - Torino, scelto come sede dell’evento 2025) da Alberto Antolini. Il suo discorso, di fatto, non può far altro che ripercorrere i particolari che hanno condotto Ocrim a essere ciò che è adesso: una dimensione, quella attuale, figlia anche di una frase scolpita nella mente

e nel cuore dello stesso ingegnere - “anche questo passerà” - volta a significare l’importanza dell’equilibrio di fronte a un successo, ma anche a un insuccesso. Un rapporto sano, dunque, con quanto offerto dalla vita che deve necessariamente estendersi anche alle sfide attuali, come quella dell’intelligenza artificiale, certamente non inventata oggi, ma figlia di un principio matematico chiamato statistica. Del resto, la filosofia di via Massarotti, secondo le parole dell’ingegnere Antolini, è anche quella di non sentirsi mai arrivati, tant’è che nell’iter industriale di Ocrim l’idea di futuro si basa sul concetto di infinito: “dove vogliamo arrivare? L’infinto è il nostro punto di arrivo” ha aggiunto. Questa mentalità, di fatto, mostra come Ocrim sia consapevole di non inventare nulla di nuovo - la farina arriva da un processo tecnologico, certo, ma anche dalla natura -, ma di lavorare sui dettagli che fanno la differenza e che forniscono un parametro fondamentale: l’efficienza, ovvero il tempo reale di lavoro in un molino che ha anche un aspetto economico.

di Lorenzo Bellei Mussini, PhD
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Perché se il concetto di macinazione è collegato al business - un prodotto che entra e uno che esce, quindi business che si muove -, il parametro di efficienza, calcolato sul vero valore, porta sicuramente del denaro.

Ed è proprio in quest’ottica che viene presentato l’acronimo (24 ore, 7 giorni, 52 settimane) su cui Ocrim sta lavorando da anni e che vuole rappresentare un aiuto al conduttore per poter avere informazioni che aumentino i parametri di efficienza. In conclusione poi, l’ingegnere Antolini si richiama alle figure di Pietro Barilla, Sergio Marchionne ed Enrico Mattei le cui visioni imprenditoriali, così importanti per lo sviluppo dell’industria nazionale, vanno necessariamente portate avanti e trasmesse alle future generazioni.

Terminato l’intervento introduttivo dell’ingegnere Antolini, la parola è passata a Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF Spa e storico partner - e amicodi Ocrim. Questi, dopo aver tratteggiato l’attuale scenario internazionale, ponendo l’accento sulla capacità di costruire e ricostruire, di fare, produrre e generare ricchezza, ha sottolineato quanto l’alleanza

ESPLORARE

IL MONDO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

CON COERENZA

tra BF e Ocrim non sia solo umana e famigliare, ma anche di strategia comune in un mercato internazionale dove vogliono esercitare una leadership. In che modo? Realizzando più molini, più stoccaggi, più campi, insomma, più food security. Entrambe le aziende sentono forte infatti la responsabilità di dare cibo, darlo buono, distribuirlo bene e insegnare ad altri a svolgere in modo adeguato il lavoro che fanno loro. Ovvero, trasferendo conoscenza, tecnologia e innovazione. In chiusura, Vecchioni ha poi voluto anticipare ai partecipanti che BF Spa svilupperà un grande progetto internazionale sulla mangimistica, sulle proteine animali (bovina e avicola), insieme ai propri alleati, tra cui Ocrim. Ma soprattutto, anche sulla scia di quanto già attuato dall’azienda cremonese nella

La tavola rotonda sull’Intelligenza Artificiale

formazione, di promuovere il progetto di BF Education. Questo, per avere un ruolo guida per comunità, giovani e famiglie, facendo crescere nel contempo l’agricoltura e la filiera alimentare, generando così un capitale di bellezza.

La visione di Ocrim nei molini: laminatoi, semolatrici e plansifter con applicazione dell’Intelligenza Artificiale

Al termine dei saluti iniziali, è stato il direttore commerciale di Ocrim, Stefano Mazzini, a introdurre la tavola rotonda dal titolo “La visione Ocrim nei molini: laminatoi, semolatrici e plansifter con applicazione dell’Intelligenza Artificiale” che ha completato il programma del primo giorno di “Grano, farina e…” 2025. Moderata da Massimo Carpanelli e del presidente di Antim Lorenzo Cavalli, l’incontro ha visto partecipare come relatori, gli esperti Ocrim: Fabrizio Baccinelli (direttore vendite), Marco Galli (direttore tecnologie molitorie), Paolo Molinari (responsabile dipartimento elettrico & automazione), Emanuele Bigna (direttore produzione) e

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Simone Pedrini (responsabile ufficio progettazione macchine).

Ora, come noto, l’Intelligenza Artificiale è un tema alquanto dibattuto; a fronte di ciò l’obiettivo della tavola rotonda è

stato quello di offrire chiarezza, condividere idee, prospettive e soluzioni. Il dibattito è stato introdotto da alcune considerazioni di Lorenzo Cavalli il quale considera ancora distante l’IA dal mondo molitorio, un settore pur sempre all’avanguardia. Da essa comunque, prosegue Cavalli, si potrebbero chiedere suggerimenti nella gestione dei consumi, eventualmente favorendone la riduzione e garantendo al contempo l’efficienza dell’impianto, nonché - quasi utopico - avere un supporto nel processo di condizionamento del grano. E però, se queste possono essere alcune delle richieste all’Intelligenza Artificiale da parte del mugnaio “utilizzatore”, diverso è l’approccio del mugnaio “costruttore”. In tal senso, Marco Galli si domanda se tutto quanto viene proposto come Intelligenza Artificiale sia effettivamente tale. Per esempio, il cambio dei giri di una macchina più o meno in funzione del prodotto non è un esempio di IA, ma gestione di un’operazione su ricetta. E ancora, la possibilità di ottenere una farina costante può essere prerogativa dell’Intelligenza Artificiale? Questo è difficile per la vastità di elementi che devono essere tenuti in

considerazione quando si vuole realizzare un prodotto di qualità. Insomma, prosegue Galli, tutti i sistemi più o meno complessi hanno bisogno di macchine dietro: è un percorso, occorre essere aperti, ma ciò che manca oggi è mettere insieme in modo organico quel che già si ha (che è tanto). La bravura nell’unire i vari passaggi è l’aspetto fondamentale, sempre in una condizione dove la parte iniziale parli con la parte finale del processo.

A integrare le preziose riflessioni di Marco Galli è stato Paolo Molinari che ha sottolineato come, in questo mondo vastissimo che è l’IA, senza l’accesso al dato si possa fare poco o nulla: questo infatti è l’elemento fondamentale che contribuisce ad alimentare l’Intelligenza Artificiale. Non solo, ma i dati sono “big data” che vanno successivamente catalizzati, depurati - con coerenza - e storicizzati all’interno del contenitore per poi addestrare gli algoritmi dell’IA. Riferito all’ambito molitorio, peraltro, esiste una sperimentazione per cercare di confezionare applicazioni di reale Intelligenza Artificiale. L’essere umano sarà però sempre protagonista nella fase di discernimento delle

Alberto Antolini accanto a Federico Vecchioni
Stefano Mazzini, direttore commerciale, marketing e comunicazione di Ocrim

informazioni pervenutegli. Come del resto lo è oggi il mugnaio che, in area controllo, analizza i dati che arrivano. Ma la gestione dell’automazione non è Intelligenza Artificiale, rappresenta piuttosto un primo passo verso la sua implementazione, ha chiosato Galli.

Il dibattito è stato poi arricchito dalle considerazioni di Simone Pedrini che ha concordato sul fatto che l’analisi del dato resta comunque importantissima affinché il sistema apprenda a correggersi; e da quelle di Fabrizio Baccinelli, secondo cui l’IA, presupponendo anche dei costi diversi, deve portare un valore in termini di investimenti. Un elemento attuale è stato poi toccato da Emanuele Bigna che ha differenziato gli esempi di Intelligenza Artificiale esistenti da quella “puntuale” che andrà ad agire sulle macchine: si tratta di modelli futuri, certo, ma che potrebbero supportare maggiormente gli operatori, figure attualmente in calo. A tal proposito, ha continuato Bigna, questa prossima tipologia di IA potrebbe aiutare a formare e informare i tecnici futuri. Da rimarcare è stata infine la considerazione del presidente di Ocrim, Sergio Antolini, che - dalle prime file della platea - ha ricordato a tutti che gli elementi “natura” (che dà ogni anno un prodotto diverso) e “clienti” (il

fornaio che ha necessità diverse in funzione del palato dei consumatori) non potranno mai essere parametrizzati dall’Intelligenza Artificiale.

I nuovi progetti

Ocrim

Conclusa la tavola rotonda, si è passati alla presentazione dei nuovi progetti Ocrim, uno dei quali in un certo senso collegato con gli argomenti trattati dai relatori.

Carolina Ghilardi dell’ufficio marketing e comunicazione di Ocrim insieme a Valeria Monfredini, responsabile del servizio ricambi, hanno raccontato quanto l’azienda di Cremona sia presente in ogni momento dell’anno, perché la sua priorità è la continuità dei clienti. Così dal 2022 è stato sviluppato un grosso progetto di ristrutturazione e implementazione di quello che è l’After Sales Ocrim, per renderlo più efficiente, più veloce, più responsive. Il primo

Da sinistra, Valeria Monfredini e Carolina Ghilardi
Annabella Grespan

INTERESSI RECIPROCI

E VALORI COMUNI ACCOMUNANO OCRIM E GRESPAN ITALIA

passo è stato fatto con “O|Parts” (proprio nel 2022), il sistema aziendale di ricambi, un modo per acquistare in maniera più veloce, più efficiente, più immediata e più sicura. Ma questo, come detto, è stato il primo step, perché l’After Sales è un insieme di attività che garantiscono la continuità e l’efficienza degli impianti dei clienti. Il secondo passo invece si attiverà da gennaio 2026, quando partirà un nuovo sistema di ticketing da remoto per garantire assistenza tecnica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 52 settimane all’anno. Un sistema basato su un QR Code e un form compilabile via web per fornire soluzioni customizzate. Customizzare vuol dire complessità e questo produce una mole di lavoro necessaria per fornire i ricambi senza disservizi e senza margine di errore. La rivoluzione di “O|Parts” è un configuratore che permette a Ocrim di sviluppare in tempi

brevissimi i cataloghi navigabili delle macchine dei clienti. All’interno di ogni area dedicata si trova, matricola per matricola, la struttura precisa delle macchine specifiche di ogni cliente. Il service poi consoliderà tutti i dati relativi agli interventi e ai sopralluoghi sugli impianti, quindi in futuro, quando i clienti avranno necessità di assistenza, all’interno della piattaforma vi sarà lo storico di tutto quanto è stato effettuato, negli anni, sugli impianti.

La logistica nei complessi molitori e agroindustriali

La seconda giornata di “Grano, farina e...” 2025 è stata introdotta da Stefano Mazzini che ha voluto parlare degli ottant’anni di Ocrim - “non un traguardo, ma un nuovo punto di partenza”presentando il consueto video aziendale. Un filmato particolare, fatto di immagini inedite, storiche, incentrato sul futuro, con un testo scritto da chi vive tutti i giorni l’azienda e narrato da un attore e regista molto legato a Cremona, Ricky Tognazzi. Dopodiché, Mazzini ha voluto offrire ai presenti un’analisi approfondita, con dati alla mano, sul settore degli impianti molitori, della produzione e del consumo di farine, pane, pasta, noodles e sostitutivi. Da questa sono scaturite diverse riflessioni: la prima, che i nuovi flussi migratori hanno portato a un cambio degli usi e consumi delle popolazioni e, soprattutto, dalle abitudini alimentari. La seconda, che oggi è aumentata la produzione a fronte di un minor numero di impianti molitori. Infine, che post pandemia, il mercato è cambiato in maniera esponenziale; di conseguenza, a fronte di una maggior difficoltà nel reperimento di materie prime, i grandi gruppi del settore hanno puntato a quella che viene definita la “filiera corta”, una gestione tutta interna per sopperire alle richieste di mercato e per essere più resilienti. Un’impostazione, quest’ultima, tutto sommato già intrapresa in Ocrim nel 2008, con l’avvento della famiglia Antolini che scelse di accorciare dapprima la filiera meccanica, quindi - anche grazie al ruolo di BF - quella agroalimentare. E così, se nel 2023 Ocrim aveva trovato in SIMA l’azienda ideale per entrare nel settore dello stoccaggio dei cereali, due anni più tardi ha individuato in

Grespan Impianti, azienda trevigiana a conduzione famigliare nata nel 1961, la realtà più adeguata per allargarsi nel settore della mangimistica.

Tale acquisizione è stata salutata dalla Ceo dell’azienda veneta, Annabella Grespan, con parole importanti che hanno rimarcato quanto Ocrim e Grespan siano accumunate da interessi reciproci e da valori comuni e, soprattutto, quanto la resilienza e l’espansione dell’azienda trevigiana siano il frutto della ricerca continua e della passione per il lavoro. Il progetto comune delle due realtà è figlio di una sinergia tra valori identitari, sostenibilità e innovazione tecnologica, laddove il prodotto industriale si allinea con il valore tangibile dato dalla tecnologia e con quello intangibile dato dall’esperienza,

Il momento dell’annullo postale
La conferenza sulla logistica

tramandato dalla storia famigliare e rafforzato dal capitale umano. Questi sono gli elementi che hanno portato Grespan a riconoscere in Ocrim il valore aggiunto della passione, vettore fondamentale per coltivare un contesto lavorativo che sia anche creativo. A tale partecipazione societaria di maggioranza si è poi affiancata quella dell’acquisizione di minoranza di Meyer Italy, filiale italiana di Meyer Corp, azienda leader a livello globale nella produzione di selezionatrici ottiche. Con questa acquisizione Ocrim potrà così integrare tali macchine nei propri impianti così da garantire elevati standard innovativi e rafforzare sempre più la cosiddetta “filiera corta”.

Al termine di queste importanti condivisioni si è passati alla conferenza dal titolo “La logistica nei complessi molitori e agroindustriali”. Moderato da Eloisa Martino (ufficio marketing e comunicazione di Ocrim), il simposio è stato concepito come un viaggio, dalle rotte internazionali del grano al centro del Molino e ha visto gli interventi di Andrea Valente (Molini Valente Spa e past president di Italmopa) “Rotte del grano: import e logistica del grano tenero in Italia”; Cosimo De Sortis (Amber Srl e anch’egli past president di Italmopa) “Lo shipping internazionale dei cereali. Struttura del mercato, tendenze e caratteristiche della domanda commerciale e industriale italiana”; Stefano Zangheri (Paglierani Srl) “Il packaging nel settore molitorio: logistica e sicurezza alimentare”; e Riccardo Accorsi (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna) “Sostenibilità e controllo: il futuro della logistica nei complessi molitori”. Nel suo contributo, Andrea Valente si è concentrato su due aspetti: il primo è che nonostante il numero degli impianti molitori attivi in Italia sia in diminuzione, la capacità produttiva è rimasta inalterata grazie a un netto miglioramento dell’efficienza. Il secondo riguarda invece le rotte dell’import di grano tenero che hanno visto il principale produttore di grano e livello europeo (la Francia) perdere la leadership come esportatore verso l’Italia. Questo - oltre all’aspetto economico - perché negli ultimi anni la logistica funzionava meglio dall’est Europa (tra le suddette nazioni ci sono le Alpi) e quindi era più conveniente importare da tale area per il fabbisogno dei molini del nord

Italia. Oggi, per esempio, il costo di trasporto dalla Francia al nord Italia è circa di un terzo superiore rispetto a quello dall’est Europa. Ma come arrivano le materie prime in Italia? Per circa il 25% via nave, circa il 60% via treno e circa il 15% via camion.

Cosimo De Sortis ha invece preso in considerazione i noli, poiché il grano duro giunge in Italia principalmente via nave. È chiaro che il settore è stato stravolto dalle ultime dinamiche internazionali che hanno costretto gli acquirenti a diversificare le fonti di approvvigionamento. Ma un altro fattore che ha influito nel traffico sono state le normative ambientali (in particolare i protocolli Ets europei, la FuelEU Maritime e la Carbon Intensity Indicator) che stanno modificando in maniera significativa e crescente i costi operativi delle compagnie di navigazione. E ancora, le crisi infrastrutturali (dal Mar Rosso al Canale di Panama) che hanno portato a variare le rotte che a loro volta hanno allungato i tempi di consegna. Insomma, da qui al 2026 è previsto un aumento dei costi dei noli che per l’Italia significa maggiore pressione dei prezzi interni. Al tempo stesso, tale “crisi” potrebbe trasformarsi un’opportunità di innovazione e

ESTENDERE

LA LOGISTICA A TUTTI

I MOMENTI

DELL’IMPIANTO

crescita per quelle realtà capaci di cogliere l’elemento sfidante della congiuntura. Il percorso della conferenza è poi proseguito portando il pubblico all’interno del molino grazie all’intervento di Stefano Zangheri e di Riccardo Accorsi. Il primo ha riflettuto sul ruolo del packaging nella preservazione del prodotto e della sua qualità. Dopo aver passato in rassegna le tipologie di sacchi per farina a uso professionale e non, evidenziandone pro e contro, Zangheri si è concentrato sul confezionamento a garanzia di qualità del prodotto e della sicurezza alimentare, ma soprattutto su quelle che sono le sfide a livello logistico. A fronte infatti di un aumento di referenze, muta anche la gestione delle superfici in magazzino e soprattutto la modalità di trasporto sia interno sia esterno, grazie a un’ottimizzazione delle stesse confezioni.

L’ottimizzazione dei progetti produttivi e logistici nel comparto alimentare in generale è stato l’oggetto dell’ultimo intervento, quello di Riccardo Accorsi. Il futuro presenta complessità e sfide che vanno necessariamente affrontate: l’industria molitoria è un complesso con molti player ma tutto (o quasi) si gioca attorno a un solo prodotto costituito da un solo ingrediente. E sebbene il grosso dell’efficienza in questo tipo di industria sia legato alla fase di acquisto della materia prima, tuttavia l’attenzione si dovrà necessariamente spostare verso l’efficientamento del complesso molitorio, inteso come lo stabilimento. Le sfide future saranno le più svariate, a cominciare dalla riduzione dell’impatto ambientale. Ora, si domanda Accorsi, che senso ha parlare di logistica del complesso molitorio in un’industria fortemente legata all’innovazione tecnologica di processo attorno e dentro la linea produttiva? La logistica è, di fatto, gestione di risorse, organizzazione di processi e non solo di trasporto; pertanto potrà essere impiegata per affrontare quelli che saranno i tre principali domini di sviluppo e di innovazione che il settore potrebbe percorrere: mappatura della value chain, cioè dove si crea valore all’interno dell’industria molitoria; automazione delle

fasi di material handling (movimentazione dei materiali) e di stoccaggio packaging; acquisizione dati, sensorizzazione delle linee e utilizzo efficace di questi dati per efficientare tutto il processo. In sintesi, mappare gli stadi dentro e fuori la linea, e non solo in fase di approvvigionamento, permetterà di capire dove ottenere valore aggiunto sul prodotto rispetto al competitor, ma anche dove possono generarsi criticità. Consentirà anche di direzionare costi e investimenti, ma anche di mappare i consumi energetici. E ancora, a fronte di una produzione sempre più funzionale, con lotti sempre più piccoli, la logistica di fine linea diventerà sempre più importante; per questo occorrerà dotarsi di strumenti che gestiscano accuratamente gli stoccaggi. Infine, sarà fondamentale dialogare con tutta la linea e sensorizzarla, correlando le informazioni tra qualità della materia prima e di prodotto finito, così da avere vantaggi in termini di qualità di quest’ultimo.

La celebrazione degli 80 anni in più atti

Al termine della conferenza, Marta Latini dell’ufficio marketing e comunicazione ha chiamato sul palco l’ingegnere Antolini

e Marcella Messina, referente filatelica di Cremona, i quali - insieme - hanno apposto con timbro dedicato un annullo filatelico relativo agli 80 anni di Ocrim su una cartolina a tiratura limitata. Un gesto dall’alto valore simbolico per celebrare questo importantissimo anniversario dell’azienda, nonché per documentarne la storia e valorizzarne l’operosità. Ed è proprio quest’ultima che consentirà all’azienda di festeggiare l’ottantunesimo compleanno nuovamente a Cremona, nell’area di via Milano nell’ex fabbrica “Umberto Piacenza Rimorchi” di oltre 21mila metri quadri in fase di riqualificazione.

Un anniversario, quello degli 80 anni di Ocrim, che è stato anche caratterizzato da momenti di relazione fuori dagli standard convegnistici, a cominciare dalla visita di venerdì 19 alla Reggia di Venaria che ha fatto da elegante anteprima alla successiva cena di gala all’interno della stessa dimora e precisamente nella Galleria Grande. E ancora, nelle giornate di sabato 20 e domenica 21, la visita al Mauto, la cena al Castello di Pralormo, quindi la visita a Palazzo Reale, per una condivisione totale tra azienda, clienti, fornitori e ospiti.

Lorenzo Bellei Mussini

Da sinistra, Sergio e Alberto Antolini, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Ocrim
Un momento della cena di gala del venerdì sera alla Reggia di Venaria

Semole nobili e paste d’eccellenza: la filiera che nutre il mondo

Premium semolina and excellent pasta: the supply chain that feeds the

world

On September 27, 2025, the Antim Technical Day took place in Altamura, with the full participation of the newly appointed Council. The event focused on excellence in semolina and pasta production, also addressing current challenges such as tariffs. The day concluded with a guided visit to the Barilla mill in Altamura. Two special recognitions were awarded to Claudio Vercellone (Avenue Media) and Dr. Anna Lucia Dell’Acqua for their outstanding contributions to Antim’s growth. The event also highlighted the upcoming 35th anniversary of the Association, to be celebrated in December.

SABATO 27 SETTEMBRE 2025

SI È SVOLTA AD ALTAMURA

LA GIORNATA TECNICA DELL’ANTIM

ON SATURDAY, SEPTEMBER 27, 2025, THE “ANTIM TECHNICAL DAY” WAS HELD IN ALTAMURA

a cura della Redazione

In prima fila tutto il nuovo Consiglio Antim, il presidente Cavalli Lorenzo, il vice-presidente Massimo Zorzetto, il tesoriere Gerardo Calvello, il segretario Radamez Gobbo, insieme ai nuovi consiglieri Andrea Colombo, Luigi Iorio e Stefano Mazzini, per una giornata tecnica all’insegna di un tema molto sentito, anche per via della questione dazi.

Gli interventi

Dopo i saluti inziali del presidente, si è subito passati alle relazioni, la prima delle quali di Carmine Ricciardi di Bühler che ha

parlato di “Processi di pastificazione: dalle semole alla pasta di qualità”. La lavorazione della pasta può strutturarsi in più modi, ancorché il processo più comune sia la produzione di pasta secca di grano duro senza ingredienti aggiuntivi. Ricciardi passa in rassegne quella che sono le paste alternative, realizzate con materia prime diverse rispetto alla semola di grano duro, ovvero mais, riso, sorgo, miglio, avena ecc. successivamente, mostra un semplice diagramma di flusso della produzione di pasta secca di grano duro con i tre processi di miscelazione, estrusione ed essiccazione. L’argomento presentato si concentra sulla fase di miscelazione, in cui la semola, che generalmente ha una granulometria compresa tra 100 e 500 µm, viene miscelata con acqua, in genere fino a raggiungere un contenuto totale di acqua del 31%. Vengono poi passate in rassegna diverse tecniche di miscelazione che possono variare notevolmente in termini di tempo di permanenza della miscela acqua/semola. I processi di miscelazione tradizionali, di lunga durata, possono arrivare fino a 20 minuti, mentre alcune tecniche di miscelazione moderne e rapide non richiedono più di 30 secondi. Tuttavia, l’obiettivo della fase di miscelazione è la formazione di una semola uniformemente plastificata.

La seconda relazione è stata a cura di

Marco Galli di Ocrim, dal titolo “La produzione di semola in un mercato dinamico”. Ora, produrre qualsiasi genere da commercializzare richiede di avere chiaro che le specifiche del prodotto sono definite dall’utilizzatore finale. Questo vuol dire che gli impianti devono essere il più flessibile possibile sia nella produzione sia nell’uso della materia prima con lo scopo di cogliere le opportunità che il mercato offre, sapendo che la richiesta è sempre più personalizzata e questa sarà la tendenza futura. Parlare oggi di gestione dei

UN TEMA MOLTO IMPORTANTE È LA MISCELAZIONE DEI

GRANI

frumenti, continua Galli, non è solo parlare di diagrammi e/o macchine: un tema di grande importanza che è sempre più impattante per la gestione industriale

Lorenzo Cavalli, presidente Antim

QUATTRO I PILASTRI

STRATEGICI

CHE SOSTENGONO QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ

ottimale è la miscelazione dei grani, intesa come mezzo per garantire costanza del prodotto finito nel tempo. Si tratta di un aspetto fondamentale in qualsiasi linea di produzione, con risvolti economici importanti poiché permette di cogliere le opportunità di mercato sull’acquisto del frumento e il suo utilizzo nelle differenti produzioni. L’ideale sarebbe avere una miscela che si basi sull’ottenimento di una costanza qualitativa rispetto a una quantitativa. Come Ocrim si sono quindi domandati come garantire la costanza qualitativa nel tempo. E la loro risposta è stata il “QTM” (Quality Target Mixing), un principio di miscela che integra i sistemi di dosaggio con il rilevamento in linea delle proteine, ovvero un sistema dinamico che gestisce i dosatori ponderali in funzione delle letture in “Real Time” del contenuto proteico della miscela e che, in variazioni rispetto al set-point, tramite un sistema integrato di supervisione varia il dosaggio dei singoli frumenti per correggere qualitativamente la miscela. La parola è poi passata a Luigi Iorio, Saverio La Volpe e Stefano Rossi di Barilla che hanno riflettuto su sostenibilità e sviluppo tecnologico del processo, parola d’ordine per un’azienda efficiente. Il loro focus è stato su quelli che sono i quattro pilastri strategici che sostengono qualità

e sostenibilità: ricerca e sviluppo, specialmente per i nuovi strumenti di misura, per la validazione dei processi, per i diagrammi di macinazione; gli impianti, con la scelta dei macchinari, l’efficienza degli stessi e le corrette manutenzioni; le persone e la loro sicurezza, il loro benessere, la loro formazione e crescita; il controllo, di sicurezza e qualità, del processo e delle performance. Quindi sono passati a trattare le leve di miglioramento per un equilibrio della tecnologia di macinazione.

Gli altri speech e la presentazione del Molino Barilla di Altamura

Spazio come sempre per gli sponsor, alcuni dei quali hanno avuto la possibilità di esporre una relazione. Come Enrico Bagarollo di Newpharm che ha parlato delle novità della propria azienda:

nelle metodologie primarie e integrative alla protezione cereali nelle fasi dello stoccaggio. E ancora, Paolo Guerra di Evoluzione Servizi che ha affrontato le nuove metodologie per il trattamento conservativo dei cereali e derivati con atmosfera modificate. Al termine di queste due relazioni, Francesco Piemontese plant director del Molino di Altamura del Gruppo Barilla ha illustrato ai presenti l’impianto che è stato poi visitato nel pomeriggio della medesima giornata. Un molino, quello pugliese, che unisce tradizione e innovazione: l’arte del saper fare si sposa con l’avanguardia, per dare vita ad una materia prima di qualità.

Riconoscimenti

Al convegno ha partecipato l’I.T.S. Academy Agribusiness School con la presenza di docenti, alunni e tutor nonché la

Claudio Vercellone, Ceo di Avenue media riceve la targa da Lorenzo Cavalli

performance.

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presidente dei “Giovani Italmopa” Clelia Loiudice. Prima della chiusura del Convegno, il presidente Cavalli a nome del Consiglio Direttivo ha ricordato che il prossimo dicembre l’Antim festeggerà i suoi 35 anni di nascita e per l’occasione non

poteva non consegnare due pubblici riconoscimenti a due persone che in maniera diversa hanno e stanno contribuendo al successo sempre più crescente dell’Associazione. La prima targa è stata data al Dott. Claudio Vercellone - Ceo di Avenue

IL PROSSIMO DICEMBRE L’ANTIM FESTEGGERÀ I SUOI 35

ANNI

media con la seguente motivazione: “Con profonda gratitudine per la professionalità, la passione e la cura con cui avete reso i nostri eventi un’esperienza indimenticabile. Il vostro impegno e la vostra dedizione sono stati fondamentali per il successo di ogni iniziativa”. La seconda targa è stata consegnata alla Dott.ssa Anna Lucia Dell’Acqua - storica commercialista Antim - con la seguente motivazione: “Per l’impegno, la dedizione e la professionalità dimostrata, che hanno contribuito in modo significativo al successo e la crescita dell’Antim”. Il Presidente ha peraltro voluto sottolineare all’intera Assemblea che la dottoressa ha svolto e svolge in forma gratuita la sua attività per l’Associazione.

La redazione

Anna Lucia Dell’Acqua, storica commercialista Antim, insieme a Lorenzo Cavalli

Pasta orgoglio degli italiani: per un italiano su due è ambasciatrice del Made in Italy nel mondo

Pasta, pride of Italians: for 1 in 2 Italians, it is the ambassador of Made in Italy

around the world

Pasta remains a cornerstone of Italian identity, culture, and economy, with Italy leading global production (4.2 million tons in 2024) and export. For 8 in 10 Italians, pasta is a symbol of national pride and the ambassador of Made in Italy. Consumption remains high (23.3 kg per capita), and exports reached nearly 2.5 million tons in 2024, growing further in 2025. Pasta is valued for its simplicity, health benefits, sustainability, and cultural significance. New research dispels dietary myths and confirms pasta as a healthy, versatile food. On World Pasta Day 2025, Italy renews its scientific consensus on pasta’s role in balanced diets and global nutrition.

L’ITALIA

SI CONFERMA

LEADER MONDIALE

CON UN EXPORT NEL 2025

IN CRESCITA

DEL +2,5%

ITALY CONFIRMS ITS POSITION AS GLOBAL LEADER WITH A 2.5% GROWTH IN EXPORTS IN 2025

Fa cura di Unione Italiana Food - Pastai

ieri di essere italiani per i nostri monumenti, l’arte, le bellezze paesaggistiche e naturali, la grande produzione letteraria. Ed anche per essere senza dubbio il Paese della pasta. Nonostante lo scenario di incertezza, non si arresta la passione globale per la pasta. La produzione mondiale ha superato i 17 milioni di tonnellate e l’Italia mantiene la leadership mondiale con circa 4,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2024. I connazionali sono i più grandi consumatori con 23,3 chili annui pro-capite, ma quasi il 60% della produzione di pasta italiana finisce sulle tavole di tutto il mondo, con un export che tocca oltre 200 Paesi. La pasta per gli italiani non rappresenta soltanto un patrimonio economico, bensì si rivela motivo di orgoglio nazionale, un elemento culturale e identitario fortemente rappresentativo del Belpaese. Secondo una ricerca demoscopica commissionata in queste settimane dai pastai di Uif (Istituto AstraRicerche, metodo cawi, 1.020 interviste online ad un campione rappresentativo di italiani 18-70enni) per 8 italiani su 10 è simbolo indiscusso dell’italianità, nonché ambasciatrice del Made in Italy per la quasi totalità del campione (96,6%). Non solo: la pasta si posiziona nella top 5 degli elementi che rendono gli italiani fieri di esserlo (45%), insieme a monumenti (84,9%), arte (75,8%), paesaggi naturali (73,6%) e letteratura (69,2%), addirittura più della musica (39,6%), dell’opera lirica (34,6%) e dello sport (27,3%). I dati della ricerca sono stati resi noti in occasione del World Pasta Day 2025, l’evento voluto da Unione Italiana Food insieme all’International Pasta Organisation (IPO) che ogni anno il 25 ottobre celebra il piatto simbolo della condivisione e della convivialità, per indagare l’orgoglio nazionale tra gli italiani e il ruolo giocato dalla pasta nella definizione del senso di appartenenza. E non a caso, per 7 italiani su 10 (69%) se dici Italia pensi pasta, a conferma di un legame indissolubile che negli anni si è trasformato in una questione identitaria, prima della pizza (64,2%), del vino (27,4%) e di salumi e formaggi (18,4%). Per celebrare la pasta intesa come orgoglio italiano, il 21 ottobre è stata inaugurata presso la Galleria Alberto Sordi di Roma la mostra digitale “Orgoglio Pasta”, con la partecipazione

di Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Francesco Lollobrigida (Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), Paolo Barilla (Presidente di Unione Italiana Food) e Margherita Mastromauro (Presidente dei pastai di Unione Italiana Food). La mostra - aperta fino al 25 ottobre (giorno del World Pasta Day) - è un allestimento ideato per celebrare il ruolo della pasta come simbolo culturale, identitario e gastronomico italiano.

Pasta sinonimo di italianità nel mondo, tradizione, buona alimentazione, convivialità e varietà territoriale

Per circa la metà degli italiani, tra i motivi che assegnano primati alla pasta ci sono la sua riconoscibilità al livello internazionale (49,3%), la sua rappresentatività di uno stile alimentare sano e sostenibile (42,1%), la sua capacità di raccontare la ricchezza e la varietà del territorio italiano e delle sue regioni (40,6%) e di essere depositaria di tradizione e saper fare italiano (39,2%). Molto apprezzate anche le sue caratteristiche di cibo conviviale (36%) e la semplicità che la rende un piatto versatile e riproducibile secondo i propri gusti (33,6%). Infine, vederla apprezzata all’estero rende orgogliosi gli italiani generando un senso di appartenenza e fierezza condiviso per 8 italiani su 10 (85,4%). Ma la pasta è considerata anche un pilastro dell’alimentazione: per 2 italiani su 3 (66,6%) è infatti l’alimento più rappresentativo della Dieta Mediterranea, più dell’olio (56,3%), della verdura (47,5%), del pesce (44,9%) e della frutta (39,5%). Tra gli alimenti che costituiscono la Dieta Mediterranea la pasta è quello che viene consumato più di frequente, da quasi 7 italiani su 10 (69,4%), seguita dalla verdura (56,4%) e dalla frutta (53,8%) e dall’olio (52%).

Valori associati alla pasta e falsi miti smentiti dall’indagine: un terzo degli italiani la consuma ogni giorno Ma quali sono i valori associati con più intensità alla pasta? Per quasi 6 italiani su 10 (58%) la pasta incarna alla perfezione la tradizione culinaria italiana, per il 36% del campione è il valore della semplicità a

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rappresentarla al meglio mentre il 33,7% del campione la associa a salute e benessere, a conferma delle sue proprietà benefiche. L’orgoglio nazionale è un valore associato alla pasta dal 32,6% degli italiani mentre per il 28,7% la pasta è condivisione (28,7%) ma anche convivialità (25,5%). Chiamati a scegliere delle parole-chiave per la pasta, oltre 9 italiani su 10 (90,7%) la definiscono accessibile, oltre 8 italiani su 10 (89,2%) facile e veloce da preparare, in grado di unire le generazioni (86,9%) e di migliorare l’umore (79,2%) oltre a essere indispensabile per un’alimentazione sana ed equilibrata (77,8%), componente chiave di molti modelli alimentari (73,1%), e capace di dare un senso di sazietà che dura a lungo (77,0%). Anche il suo legame con la sostenibilità ambientale (66,4%), il suo ruolo per chi pratica sport (68,7%) e la sua capacità di stimolare le relazioni interpersonali (61,1%) sono ampiamente riconosciuti. E sono tanti i falsi miti sulla pasta ad essere smentiti dall’indagine: gli italiani non sono d’accordo con l’idea che la pasta debba essere eliminata in una dieta dimagrante (solo il 20.4% la ritiene vera), e trovano falso che interferisca con

la qualità del sonno se consumata a cena (solo il 27,3% la ritiene vera). In termini di frequenza di consumo, la pasta resta un pilastro della dieta italiana: oltre 8 italiani su 10 (87%) la consumano più volte a settimana, con un terzo che la consuma quotidianamente o quasi (32,9%), il 22,3% 4 o 5 volte a settimana e un ulteriore 32,1% 2 o 3 volte a settimana.

Mastromauro: “Pasta orgoglio nazionale ma ancora tante sfide da affrontare. i dazi sono un forte ostacolo”

“Per gli italiani la pasta è una questione di appartenenza e motivo di orgoglio. Questa ricerca lo conferma e arriva in un momento politicamente delicato” spiega Margherita Mastromauro, presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food. “Il comparto della pasta è un pilastro della nostra economia e della nostra identità

culturale. Ogni misura che ne ostacola la competitività sui mercati internazionali rappresenta una minaccia non solo per le imprese, ma per l’intero sistema del Made in Italy. Nel complesso quadro geopolitico che ci troviamo ad affrontare, segnato anche dal rischio di extra-dazi da parte del Dipartimento del Commercio americano, questa 27esima edizione del World Pasta Day assume un grande significato simbolico: ci ricorda cosa la pasta ha rappresentato e rappresenta ancora oggi nel nostro Paese e nel mondo sul piano economico, culturale e sociale. Ed è sicuramente un valore e una risorsa che vanno tutelati”.

World Pasta Lovers: Italia si conferma prima per produzione, l’export continua a crescere Secondo i dati di Unione Italiana Food, anche nel 2024 l’Italia ha confermato il suo primato in tema di produzione,

La presentazione della mostra digitale “Orgoglio Pasta”

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esportazione e consumo di pasta. Se per quanto riguarda la produzione, per l’Italia parliamo di circa 4,2 milioni di tonnellate, davanti a Turchia (2,1 milioni di tonnellate), Stati Uniti (2 milioni), Egitto (1,2 milioni), Brasile (1,1 milioni), anche sul fronte consumi siamo al primo posto con 23,3 kg pro capite annui, davanti a Tunisia (17 kg), Venezuela (13,6), Grecia (12,2) e Germania (10,1). Ma è l’export che conferma un comparto fortemente orientato all’estero, con un valore delle vendite oltre confine che ormai eguaglia quello dei consumi nazionali. Parliamo di oltre 2.420 milioni tonnellate (+9,1% rispetto al 2023) per un valore di 4.020 milioni di euro (+4,8% rispetto al 2023). In pratica 80 milioni di porzioni di pasta italiana che lo scorso anno sono state proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi. Della pasta esportata nel 2024, oltre 1,5 mln di tonnellate è destinato ai paesi dell’UE mentre 898.815 tonnellate finiscono in Paesi terzi. Germania (467.183 tonnellate), Stati Uniti (302.177 tonnellate), Regno Unito (283.478 tonnellate), Francia (278.511 tonnellate), e Giappone (69.589 tonnellate) si confermano i Paesi più ricettivi. L’aumento dell’export registrato nel 2024 si conferma anche nel primo semestre del 2025, con una crescita a volume del +2,5% rispetto all’analogo periodo del 2024 (1.195.025.792 nel 2024 vs 1.224.476.880 nel 2025). L’industria pastaria italiana si conferma un asset strategico dell’agroalimentare italiano nonostante uno scenario caratterizzato da pesanti dazi all’export in USA, inflazione, conflitti, aumento dei costi delle materie prime e cambiamenti climatici che influenzano i raccolti del grano duro.

I pastai di Unione Italiana Food rinnovano il consensus statement: 19 punti su cui concorda la scienza Nel 2010 nasceva il Consensus Statement, la “Dichiarazione di consenso scientifico Healthy Pasta Meal”, il documento voluto dall’International Pasta Organisation (IPO), pubblicato da un comitato internazionale di scienziati e autorità alimentari provenienti da 9 Paesi. La dichiarazione, che nell’anno della sua creazione si componeva di 12 punti, analizza e condivide scientificamente quali sono i benefici della pasta sottolineandone il ruolo nella Dieta Mediterranea, il suo utilizzo

LE VENDITE ALL’ESTERO EGUAGLIANO I CONSUMI NAZIONALI

nell’alimentazione sportiva e l’importanza della dieta nel suo complesso rispetto ai singoli alimenti, concludendo che la pasta è un carboidrato sano e complesso che può essere integrato nella maggior parte delle diete se consumato con moderazione insieme ad altri alimenti sani, non è causa di obesità e ha un basso impatto ambientale. Oggi, a distanza di 15 anni, si può affermare con orgoglio che la pasta ha vinto tutte le sue sfide: ha saputo parlare a tutte le generazioni, inventare e reinventarsi, conquistando un posto speciale nelle abitudini alimentari italiane e internazionali e diventando simbolo di un’alimentazione equilibrata e orientata al benessere, oltre che ricca di gusto. In occasione del 27esimo World Pasta Day, i Pastai di Unione Italiana Food, in collaborazione con SISA, Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione e CEPEA (Center of Studies in Food Policy and Economics), rinnovano il Consensus Statement riconfermando l’attualità del documento e portando a 19 i punti che lo compongono, in virtù di nuove evidenze scientifiche sulla pasta emerse in questi ultimi anni. “Le evidenze attuali confermano che la pasta, se consumata nell’ambito di una dieta equilibrata, contribuisce all’adeguatezza nutrizionale, al benessere metabolico e alla sostenibilità ambientale”

commenta Silvia Migliaccio, Presidente Società Italiana Scienza dell’Alimentazione (SISA). “Il consumo di pasta è stato anche collegato a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, senza aumentare l’incidenza del diabete, migliorando il senso di sazietà, fornendo al contempo proprietà antiossidanti e prebiotiche. La ricerca in corso suggerisce possibili effetti cronobiologici, come il miglioramento del sonno e della regolazione circadiana, soprattutto quando la pasta viene consumata a cena. Nel complesso, la pasta emerge come un alimento nutrizionalmente prezioso, culturalmente significativo e rispettoso dell’ambiente che sostiene sia la salute umana sia quella del pianeta quando integrato in un modello alimentare equilibrato”.

#Worldpastaday: parte la maratona social per celebrare la pasta nel mondo

Per la Giornata Mondiale della Pasta non poteva mancare il coinvolgimento dei social: usando l’hashtag ufficiale #WorldPastaDay e menzionando gli account social di WeLovePasta.it (FB / X / IG) food lover, giornalisti, chef e blogger di tutto il mondo sono stati invitati a festeggiare cucinando il loro piatto di pasta del cuore: il protagonista resta l’amore universale per la pasta. L’anno scorso sono stati pubblicati oltre 33 mila contenuti sui social con l’hashtag #WorldPastaDay, ispirati alla pasta. Giunto alla 27esima edizione, il World Pasta Day è promosso da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation.

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Italia e Senegal: nuove sinergie per lo sviluppo agroindustriale

Presso l’Ambasciata d’Italia a Dakar, Mattia Nataloni - Export Sales Manager di CIMAS Group - ha incontrato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. L’incontro ha offerto l’occasione per approfondire il ruolo crescente della cooperazione italo-senegalese nei progetti agricoli e agroindustriali, inserendosi in una più ampia strategia che guarda con attenzione ai Paesi dell’Africa sub-sahariana.

Dal 2019 CIMAS, azienda italiana specializzata nella realizzazione di impianti chiavi in mano per lo stoccaggio e la trasformazione dei cereali, è attiva in Senegal al fianco dei principali operatori del settore. Attualmente la società è impegnata nella costruzione di un sito produttivo destinato a diventare uno dei più grandi del Paese: un impianto di ricezione e stoccaggio cereali con capacità complessiva di 40.000 tonnellate, integrato da un mangimificio verticale in grado di produrre 30 tonnellate/ora di farina e 24 tonnellate/ora di pellet.

Un’infrastruttura che promette di rafforzare la filiera zootecnica nazionale e la competitività locale.

Durante il colloquio, Nataloni ha illustrato al Ministro lo stato di avanzamento

del progetto e le prospettive di crescita nei mercati africani, sottolineando come la presenza diretta nei Paesi sub-sahariani sia una scelta strategica. Non solo per offrire soluzioni tecnologiche avanzate, ma anche per promuovere la formazione e il trasferimento di competenze, elementi essenziali per costruire sviluppo duraturo.

Negli ultimi anni CIMAS ha consolidato la propria attività in diverse aree dell’Africa sub-sahariana, con progetti in Camerun, Costa d’Avorio, Etiopia, Zimbabwe e altri Paesi in forte crescita. Una traiettoria che testimonia la vocazione internazionale di un’azienda con oltre 150 anni di storia, capace di coniugare innovazione e cooperazione per generare valore condiviso.

La cornice istituzionale dell’Ambasciata italiana a Dakar ha dato ulteriore rilievo a questo momento di confronto, rafforzando il legame tra Italia e Senegal e valorizzando l’impegno delle imprese italiane che operano con visione di lungo periodo nel continente africano.

Da sinistra, il Ministro Francesco Lollobrigida e Mattia Nataloni di CIMAS Group

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AXOR rafforza la sua presenza globale attraverso importanti eventi di settore

AXOR consolida il proprio profilo internazionale non solo grazie alle sue tecnologie all’avanguardia per la produzione di pasta, ma anche attraverso la partecipazione ad alcune delle fiere più influenti nei settori della trasformazione alimentare e del packaging. Nei prossimi mesi, AXOR sarà protagonista in quattro eventi di riferimento, distribuiti in aree geografiche strategiche:

• In Russia, ad Agroprodmash (Mosca, 29 settembre - 2 ottobre 2025), l’evento di punta della regione dedicato ad attrezzature, tecnologie e materie prime per la produzione e il confezionamento alimentare.

• A Dubai, a Gulfood Manufacturing (4-6

novembre 2025), il principale appuntamento della regione per la trasformazione alimentare, il packaging e l’automazione.

• In Kazakistan, alla Food Expo (Almaty, 12-14 novembre 2025), piattaforma centrale di incontro per i professionisti del settore in Asia centrale.

• In Iraq, ad AgroPack (Erbil, 24-27 novembre 2025), la fiera di riferimento del Paese per la trasformazione e il confezionamento dei prodotti alimentari.

Questi appuntamenti rappresentano un’opportunità strategica per AXOR di entrare in contatto diretto con gli stakeholder del settore, rafforzare le

relazioni a livello regionale e presentare le proprie soluzioni tecnologiche a un pubblico altamente qualificato. Attraverso la partecipazione a queste fiere di rilievo internazionale, AXOR riafferma il proprio impegno nel fornire Linee di produzione per pasta affidabili e orientate al cliente - con un focus su innovazione, efficienza operativa e competenze ingegneristiche su misura, perfettamente allineate alle esigenze dei mercati globali. Con una visione strategica internazionale e un know-how tecnico consolidato, AXOR si conferma il partner ideale per guidare l’evoluzione del settore della produzione di pasta - una fiera prestigiosa alla volta.

PROFESSIONALE

4/6 novembre 2025 DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI)

GULFOOD MANUFACTURING

Salone dell’industria alimentare www.gulfoodmanufacturing.com

7/10 novembre 2025 ATENE (GRECIA) FOODTECH

Salone dell’industria alimentare www.foodtech.gr

19/20 novembre 2025 LAGOS (NIGERIA)

GRAINS AFRICA NIGERIA 2025

Fiera internazionale su cereali e tecnologia www.mxmexhibitions.com/grainsafricanigeria

25/27 novembre 2025 NORIMBERGA (GERMANIA) SPS

Salone dell’alimentazione www.sps-exhibition.com

9/11 dicembre 2025 DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI)

GRAINS WORLD CONFERENCE & EXPO 2025

Conferenza mondiale sui cereali ed Expo 2025 www.grainsworld.icfa.org

14/15 gennaio 2026 BOLOGNA MARCA BY BOLOGNA FIERE

Mostra-convegno sulla marca commerciale www.marca.bolognafiere.it

16/20 gennaio 2026 RIMINI SIGEP

Salone di pasticceria, gelateria, panificazione e caffè www.sigep.it

1/4 febbraio 2026

COLONIA (GERMANIA) ISM

Fiera internazionale per l’industria dolciaria e degli snack www.ism-cologne.com

10/13 febbraio 2026 NORIMBERGA (GERMANIA)

BIOFACH

Fiera mondiale per gli alimenti biologici www.biofach.de

11/13 febbraio 2026 BOLOGNA PESTMED

Fiera Evento per i professionisti del Pest Management e della Sanificazione www.pestmed.it

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