Condominio Sostenibile e Certificato aprile 2020

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PRIMO PIANO DOPO IL CORONA VIRUS / 4

LE RELAZIONI PERICOLOSE Finito lo tsunami del contagio, l’amministratore di condominio dovrà ancora mettere in gioco se stesso per gestire al meglio i rapporti con i residenti negli immobili. Ma in modo diverso Claudio Calì

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l virus ci ha travolto. Ha sconvolto le nostre vite, i nostri affetti, le nostre relazioni e lo ha fatto improvvisamente, senza neanche lasciarci il tempo di poterci adattare, poterci preparare. Un cambiamento improvviso, epocale. Siamo fermi, al palo, nell’incertezza assoluta. Per molto tempo nulla potrà essere più come prima perché il pericolo del contagio ci obbligherà e ci sta già obbligando a rivedere alcuni paradigmi comportamentali e relazionali che davamo per scontati. Siamo in mare aperto, in balìa degli eventi, ignari di cosa potrà succedere e in questo tragico momento dovremo comunque cercare di tenere la barra dritta. La paura, la preoccupazione, anche l’angoscia sono legittimi ma non dovranno prendere il sopravvento. Alle emozioni dovremo accompagnare la razionalità, la capacità di ragionamento, per trovare soluzioni nuove a un nuovo mondo, a un nuovo modo di lavorare e concepire le relazioni.In questa tempesta che stiamo tutti vivendo, l’amministratore di condominio è ancora una volta in prima linea, più di tanti altri. È quello che deve governare le vele, tenere il timone, controllare il computer di bordo, mo-

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tivare e rasserenare l’equipaggio. Un compito importante e difficile. Percorso obbligato Sempre necessariamente pronto ad assolvere a una serie di incombenze normative e tecniche che la legge e il ruolo gli richiedono ma cosciente del fatto che si trova davanti a una novità: il percorso obbligato di una rivoluzione nell’aspetto relazionale con i condòmini amministrati e con quelli che vorrà amministrare. Lo svolgimento delle assemblee, per il momento sospeso per ragioni che tutti noi purtroppo conosciamo, ma anche la quotidianità, fatta di reclami, di istanze e rimostranze da parte dei condomini. Ecco allora il cambiamento improvviso come un’onda alta e lunga, da cavalcare per non finirci dentro. Ecco la necessità di ripensare al proprio modo di relazionarsi con gli altri e soprattutto con i condòmini. La creatività, la voglia di fare, di distinguersi saranno lo spartiacque tra chi non saprà reagire adeguatamente al cambiamento e chi, invece cercherà di gestirlo, non solo per sopravvivere ma per rilanciare la propria immagine. Ballo in mascherina Già sono a conoscenza di molti am-

ministratori che si stanno prodigando per fornire di mascherine i condòmini e di dispenser con gel igienizzante da collocare negli androni. Piccoli ma significativi indizi di una resilienza. I collegamenti online non potranno esaurire il filone relazionale, in quanto per molti condòmini saranno e sono impossibili da realizzare e, inoltre, perché l’amministratore deve vivere anche e soprattutto di fisicità. Tutto ciò imporrà, comunque, di immaginare un nuovo modo di relazionarsi fisicamente, nel rispetto delle distanze di sicurezza e dei dispositivi (mascherine e guanti) richiesti. Non dovranno e potranno cambiare certo i requisiti relazionali del buon amministratore di condominio: mediatore e negoziatore di conflitti, leader di riferimento e quindi assertivo. Gentilezza, disponibilità, ma anche fermezza non cambieranno di certo. Sicuramente i nervi in questo periodo sono tesi e, quindi, il professionista dovrà attrezzarsi ulteriormente di pazienza, senza però cedere nel subìre aggressioni verbali, facendo da buon samaritano. La comunicazione dell’amministratore di condominio dovrà tenere conto della situazione anche psicologica in cui versano i propri clienti, ma ciò non dovrà


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