Condominio Sostenibile e Certificato aprile 2020

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PRIMO PIANO IL DOPO CORONAVIRUS / 2

SUPER POTERI E NORMALI DOVERI Confusione sul ruolo dell’amministratore durante l’emergenza sanitaria. La legge non conferisce speciali competenze e la legge sulla privacy va rispettata. Ecco come deve agire il professionista Carlo Pikler

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omento difficile per tutti questo della pandemia. Forse la paura, forse anche la vecchia e mai persa abitudine di voler considerare l’amministratore come il soggetto obbligato a occuparsi di qualunque vicenda accada all’interno del condominio, fosse anche la malattia del singolo condomino. Ancora una volta stava per passare l’assunto secondo il quale i compiti dell’amministratore si sarebbero dovuti estendere anche alle questioni che riguardano in via esclusiva fatti privati dei condòmini. Una teoria che l’amministratore conosce bene, e che ben calza con l’altra, che sostiene come chi amministra gli stabili debba essere un tuttologo e tuttofare, in grado di conoscere tutto di tutto e di tutti, possedere l’onniscienza, e anche essere in grado di gestire ogni situazione in qualunque circostanza. Superpoteri Probabilmente, proprio in relazione a questi superpoteri che l’amministratore ha acquisito nel corso del tempo, il professionista si è trovato anche a essere protagonista di una diatriba dottrinaria nel corso dell’emergenza coronavirus. Così, in questo periodo, illustri giuristi e gior26 - CONDOMINIO SC

nalisti, aderendo alle due teorie dell’amministratore supereroe, lo hanno addirittura visto come il soggetto in grado, con i suoi poteri (super), di poter sconfiggere il covid-19. Egli appare stavolta come il destinatario di obblighi improbi da dover gestire, alla stregua dei migliori giustizieri: dovrebbe verificare le argute manovre dei cittadini che, spaventati dal subire eventuali ricoveri o quarantene da contagio, si trovano rintanati nelle proprie abitazioni. Ed ecco allora l’Amministratore supereroe che li scova, perché viene a conoscenza della notizia da un pari cittadino che in maniera codarda, anziché fare la segnalazione alla polizia, ne demanda il compito al nostro superuomo, il quale, nell’immediato, contatta le pubbliche autorità, ordina la sanificazione delle parti comuni e, per tutelare la salute degli altri condòmini, va anche a comunicare a tutta la compagine condominiale il nome e il cognome del concittadino contagiato dal coronavirus. Le conseguenze Laddove poi, l’amministratore non ottemperasse a questi obblighi imposti da una legge (credo divina visto che non ve ne è traccia terrena), egli si troverebbe


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