VARESEFOCUS 2/2020 - Marzo

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FOCUS

Il sapere che cambia Investimenti nella formazione, accademy aziendali, collaborazioni con università come la LIUC: per le imprese varesine la sfida non è solo quella di saper individuare nuovi talenti, ma anche di attrarli e farli crescere. Le nuove competenze richiedono ambienti smart Maria Postiglione

E

voluzione e progresso sono due facce della stessa medaglia che accompagnano da secoli lo sviluppo economico e sociale dell’uomo. Il progresso tecnologico ci ha proiettati in un futuro che solo fino a venti anni fa era inimmaginabile. Il cambiamento è dunque insito nella natura del lavoro, sia esso relativo ai valori, alle competenze e alle professioni. E oggi più che mai il cambiamento va analizzato e affrontato da diversi punti di vista: le nuove tecnologie, la globalizzazione, i nuovi mercati, le recenti crisi economiche e finanziarie. Ma soprattutto alla luce delle più recenti trasformazioni tecnologiche, basti pensare al cambiamento introdotto dai principi dell’Industria 4.0, il lavoro sta subendo un profondo mutamento, che coinvolge in primo luogo la conoscenza e la trasmissione delle competenze e delle conoscenze professionali. A cambiare sono i mestieri, le professioni e le tradizioni che da decenni le distinguevano. Una trasformazione che ha dunque ripercussioni non solo sul mercato e sulle sue logiche, ma anche sulle tipologie di lavoro e sulla vita sociale

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dei lavoratori. Scenario che emerge in tutta la sua complessità ogni volta che si affronta il tema del sapere che cambia durante un convegno. Come “SmartLand – La Lombardia del futuro”, un roadshow organizzato da Gruppo 24 Ore, Regione Lombardia e Confindustria Lombardia che ha tenuto la sua prima tappa alla LIUC – Università Cattaneo. “La vera sfida per le imprese – spiega Rinaldo Ballerio, Presidente dell’azienda informatica Elmec – è oggi quella di saper individuare i talenti e domandarsi come diventare maggiormente attrattivi nei loro confronti. La risposta che ci siamo dati noi nel nostro settore è di presentarsi il più possibile come azienda dal ‘Silicon Valley Style’. Il che significa avere uno smart building e creare un ambiente di lavoro migliore e stimolante”. L’immagine è un elemento importante. Rinaldo Ballerio, inoltre, sulla trasformazione del lavoro in atto aggiunge che “la differenza sostanziale tra ieri e oggi è che una volta al candidato chiedevamo: quali sono le tue competenze? Che cosa sai fare? Oggi, invece, il vero quesito che dobbiamo porci prima di un’assunzione è: cosa sarà in grado di sapere?” La trasformazione tecnologica in atto, infatti, nasce dal connubio


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