N.233

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AFTERMARKET

TRANSPOBANK

Se sale il Calmierare i prezzi

gasolio…

del carburante a livello istituzionale pare impossibile. Per rendere competitiva la propria azienda e abbassare il TCO le imprese possono allora sfruttare connettività e digitalizzazione di

Alessandro Bassi

G

li autotrasportatori italiani hanno avuto una bella sorpresa in questo inizio d’anno. Non sono bastate tutte le difficoltà dovute alla pandemia che ha costretto le imprese di autotrasporto nel 2020 a tenere parcheggiati i camion per molti mesi e a dover fare i conti con la drastica diminuzione della produzione e delle merci trasportabili. Una ripresa inaspettata dell’economia a inizio 2021, infatti, ha paradossalmente messo ancora in difficoltà le aziende di autotrasporto che si sono trovate a dover fronteggiare il problema della mancanza di autisti e, ancora una volta, essere costretti a tenere fermi i propri mezzi. Ma non basta: elettricità, gas e petrolio hanno cominciato la loro inarrestabile (e a volte inspiegabile) crescita. Già, il petrolio. A completamento di un disastro annunciato, si è aggiunta una guerra insensata in Ucraina con conseguenti sanzioni ai danni della federazione Russa, nazione dalla quale l’Italia non importa solo il gas, ma anche il petrolio. Ecco, allora, schizzare nuovamente i prezzi dei carburanti alle stelle passando da un costo al litro di € 1,550 a € 2,450.

MARGINI SEMPRE PIÙ BASSI, SOLUZIONI INDISPENSABILI

Un aumento insostenibile per gli autotrasportatori, si pensi che un pieno di gasolio nel 2021 costava circa 500 euro e ad oggi che scriviamo (marzo 2022 n.d.r.), il costo è lievitato a oltre 1300 euro.

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TRASPORTARE OGGI aprile 2022

Ecco che allora moltissimi di loro sono ricorsi alle borse di carico che aiutano in modo considerevole a viaggiare a pieno carico anche sulle tratte di ritorno e quindi aiutano gli autotrasportatori a sostenere le maggiori spese dovute agli aumenti insensati del carburante. In Italia è

Transpobank la borsa carichi più diffusa e connette ogni giorno migliaia di autotrasportatori con trasporti su tutto il territorio nazionale. Il PNRR sta fortunatamente dando una mano al mercato, aumentando la domanda di trasporto da un lato ma anche incentivando digitalizzazione e

Due chiacchiere con…

FABIO GRUSOVIN PRESIDENTE E FONDATORE DI TRANSPOBANK La digitalizzazione ha un peso di oltre il 21% sui fondi del PNRR. Quanto pensa sia importante per il comparto del trasporto questo aspetto? Le risorse del PNNR destinate alla logistica sono importanti e gli obbiettivi sono essenzialmente potenziare l’utilizzo della ferrovia e migliorare l’efficienza di porti ed aeroporti. Si vuole ridurre la dipendenza del paese dal trasporto su gomma riducendone conseguentemente le emissioni inquinanti. Gli obiettivi sono senz’altro condivisibili ma non dimentichiamoci che i camion trasportano il 90% delle merci e questi appartengono quasi totalmente a flotte medie e piccole.

Senza intervenire, molte di queste entità si fermeranno, anche in relazione dell’insostenibilità dei costi energetici e il sistema logistico entrerà velocemente in crisi. Trattandosi di flotte di piccole e medie dimensioni, bisogna supportarle tramite piattaforme digitali che riducano le percorrenze a vuoto e i relativi costi ed emissioni inquinanti.


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