Touring 02 / 2022 italiano

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COSA DICE IL TCS Secondo Peter Goetschi, presidente centrale del TCS, il limite dei 30 km/h può essere opportuno nei quartieri residenziali e sulle strade secondarie d’interesse locale, ma bisogna assolutamente garantire il rispetto della gerarchia della rete stradale: «Ogni tipo di strada ha una funzione ben precisa che va rispettata, affinché la funzionalità del sistema sia garantita nella sua totalità. Le strade destinate alla circolazione nei centri urbani (strade principali, strade di collegamento) devono, salvo eccezioni, mantenere il limite della velocità a 50 km/h. Le autorità devono avere la possibilità di ridurre il limite a 30 km/h o di introdurre zone 30 sulle strade di raccordo, di servizio e di quartiere, nonché di applicare i 20 km/h nelle zone di incontro. Questo approccio differenziato ai regimi di velocità all’interno delle località permetterà di mantenere la funzionalità della rete nel suo complesso, garantendo una buona coabitazione tra i diversi sistemi di trasporto (privato e pubblico) e consente a ciascuno di rimanere attraente. La stessa cosa vale per le biciclette elettriche veloci (45 km/h), che risulterebbero fortemente svantaggiate da un limite generale di 30 km/h, nonché per i quartieri residenziali, che non dovrebbero subire l’inevitabile spostamento del traffico sulle loro strade nel caso in cui il limite di velocità sugli assi principali fosse abbassato».

«Evitare un pasticcio di regole sulle strade urbane» Secondo i voleri delle grandi città, nell’abitato il limite di velocità 30 andrebbe implementato oggi stesso. Per i vice presidenti del TCS Fabienne Bernard (sezione Vallese) e Thomas Lüthy (sezione Zurigo) è chiaro che ciò avrebbe tutt’una una serie di svantaggi. La loro presa di posizione. Alcune città svizzere vorrebbero abbassare la velocità massima a 30 km/h non solo nei quartieri bensì pure sulle strade di transito. Zurigo è stata la prima a passare ai fatti. Come giudicate queste iniziative?

Thomas Lüthy: Per la sezione Zurigo è fuori dubbio che sugli assi principali di traffico deve continuare a vigere il limite attuale di 50 km/h. Non siamo invece contrari a zone 30, ma esclusivamente sulle strade locali, altrimenti rischiamo che il traffico si riversi nei quartieri abitati. Fabienne Bernard: È lamentevole che le maggiori città s’irrigidiscano su posizioni dogmatiche che dividono le persone invece di riflettere su come favorire una mobilità armoniosa e ben integrata. Un sistema viario fluido ed efficiente è nell’interesse del paese e contribuisce al benessere dei cittadini; affinché tutti possano profittarne va rispettata la gerarchia delle reti con diverse tipologie stradali, anche all’interno delle località. Ricordo che già nel 2001 il popolo elvetico si è pronunciato negativamente in merito, respingendo con quasi l’80% dei voti un’iniziativa tesa all’introduzione del limite generalizzato dei 30 km nell’abitato.

Miglioramento del flusso del traffico con l’introduzione del limite di 30 km/h

saranno molto più lenti

4,8%

24,7%

sì, un miglioramento 20%

è dell’opinione che la riduzione della velocità migliorerà (piuttosto) il flusso del traffico

non avrà alcun influsso

saranno più lenti

19% saranno più veloci

32,9%

50,7%

è dell’opinione che la riduzione della velocità peggiorerà (piuttosto) il flusso del traffico

4,4% saranno molto più veloci 1,5% non so

7,5%

30 touring | febbraio 2022

5,9%

è dell’opinione che i servizi di soccorso saranno (piuttosto) più veloci

34,2% non avranno alcun impedimento

no, piuttosto un peggioramento

non so

69,9%

è dell’opinione che i servizi di soccorso saranno (piuttosto) più lenti

35,8%

17%

17,9%

Thomas Lüthy: Per gli automobilisti che circolano a Zurigo si tratta dell’ennesimo provvedimento mirato contro di loro. D’altronde il consiglio comunale non vuole soltanto introdurre i 30 km/h a tappeto, sta già anche eliminando molti parcheggi pubblici nella zona blu. Ciò creerà grossi problemi soprattutto in presenza di immobili vecchi. Nel nostro cantone due terzi della popolazione abitano fuori dai grandi centri e la pensano diversamente da coloro che invece vivono a Zurigo o Winterthur. Siccome nelle zone rurali la gente dipende dall’automobile, con

Impatto sui servizi di soccorso

sì, un grande miglioramento

no, un grande peggioramento

Ma la cosa risale a 20 anni fa. Qual è oggi l‘opinione della gente nelle vostre regioni circa i 30 km/h sulle strade orientate al traffico? Fabienne Bernard: Direi che prevale un atteggiamento differenziato. Limitazioni di velocità nelle zone residenziali rispondono certamente alle esigenze ed attese degli abitanti. Tuttavia, i comuni che le applicano con successo hanno individuato i punti adatti per la moderazione del traffico, badando nel contempo a non intralciarne il flusso sugli assi principali. È una problematica che va affrontata in uno spirito costruttivo per trovare soluzioni consone e permettere a tutte le persone di vivere e muoversi in armonia.

5,1%


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