Spulciando in biblioteca Spedire le riviste da recensire a: Massimo Pozzo Piazza Pontida n.36 24122 Bergamo E-mail: maxpozzo@tiscalinet.it Q. 4000 Annuario della sezione di Erba del CAI - Anno 2003 Esce con puntualità nel Notiziario della sezione di Erba, lo spazio dedicato all’attività dello Speleo Club Erba. Il numero del 2003 si presenta invitante alla lettura già dalla copertina… tutta speleo, con un’immagine del campo in Grigna Settentrionale (Abisso Buffer, -205 m), appena concluso. Tema centrale dei resoconti è l’aggiornamento del progetto di ricerca “InGrigna!”, a cui aderiscono ben sette gruppi lombardi giunto alla sua seconda edizione.
D. Montrasio: “InGrigna” é… “InGrigna!” è un progetto, un movimento di attività e personaggi stupendo. Il campo quest’anno ha raggiunto livelli insperati sotto tutti gli aspetti: quello organizzativo e logistico è stato il segreto della riuscita, tanto da garantire ottima sopravvivenza agli oltre cinquanta partecipanti. Di tutto rispetto la grande mole di lavoro, con dati costantemente aggiornati in rappresentazioni 3D: un grande aiuto per l’evolversi delle esplorazioni, quest’anno senz’altro più mirate. Bisogna rammentare che tenere vie in parete e abissi armati richiede un pesante impegno di materiali, ormai sparsi un po’ in tutta la montagna. Oltre a ripetizioni ed aggiornamenti, un buon numero di abissi si trova fermo su prosecuzione tra i –100 e i –200 m, mentre Kinder Brioschi è ad una manciata di metri per diventare la seconda profondità lombarda. Attualmente prosegue su forra attiva a circa –780 metri di dislivello, fermo su P.20. Il Grignone è stato rigirato un po’ in tutti i settori e la ciliegina sulla torta è Arione, l’abisso che si trova in parete sul Pizzo della Pieve, raggiunto dopo un traverso di oltre 150 metri, sognato da oltre vent’anni. Insomma, un’impresa storica.
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A. Marieni: “La ritrovata Età dell’Oro” Il mitico “Pallino”, riprende le parole di un articolo del 2001, che sintetizzavano la gran mole di lavoro ancora da fare per risolvere i mille enigmi speleologici della Grigna. Si diceva ci fosse posto per tutti… Oggi, nemmeno il più ottimista avrebbe sperato tanto, alla luce dei risultati dei due campi. L’autore analizza cause a motivazioni che hanno spinto diversi gruppi ad unirsi e programmare il progetto di ricerca: la condivisione dei medesimi obiettivi e la volontà di raggiungerli hanno creato un clima unico, quasi irreale rispetto ai rapporti del passato nel panorama speleo lombardo. La realizzazione dell’evento necessitava di uno sforzo ciclopico soprattutto portare tutto lassù: l’elicottero è indispensabile, ma tante sono state le domeniche precampo di “trasporto umano”, e anche la disponibilità del mitico Rifugio Bogani si è rivelata ottimo punto di appoggio. Per concludere, una serie di cifre molto significative tra cui i 150 litri di vino, i 4232 metri di rilievo effettuato e svariati abissi fermi sul nulla….
M. Merazzi: Grigna 2002 - aggiornamenti e novità Le rimanenti 13 pagine del resoconto grignesco sono del rilevatore per eccellenza del campo… Le cavità descritte vengono suddivise per settori con le relative rappresentazioni grafiche (non sono pubblicati gli abissi più significativi in vista di un resoconto più dettagliato). Di completamento, due pagine di nuovi dati catastali che si riferiscono a 26 nuove cavità.
IN SCIÖ FÕNDO Bollettino dell’A.S. Genovese “San Giorgio” N. 4 – anno 2002 Questa edizione presenta notevoli accorgimenti nuovi rispetto ai precedenti tre numeri: innanzitutto la topografia in formato A3 della Voragine del Biecai (159Pi/Cn), e poi le foto a colori, che fanno bene agli occhi… Il piccolo formato limita lo spazio alle cartine e alle rappresentazioni grafiche, ma i lavori sono sempre curati nei detta-
gli di resoconto. Ovviamente per poter scrivere bisogna darsi da fare, e le schede di attività sono varie e ben nutrite, quindi…
G. De Astis: “Nulla di nuovo a Piastreta” L’interesse per la zona del Monte Sella (Apuane – Toscana), nel versante che volge verso Renara, ha spinto ad una rivisitazione di articoli datati per capire se si renda necessaria una campagna di ricerca. La Buca di Piastreta sembra la grotta giusta da rivedere, visto che le descrizioni parlano di buona corrente d’aria, uno sviluppo di 300 metri, ed un dislivello di 180 metri. Al momento però sembra improponibile un lavoro di disostruzione nel meandro di fondo, mentre in risalita si è frenati da frane instabili.
AA.VV.: “Marguareis – Biecai 2001” Continuano le ricerche nella zona Serpentera-Moglie, presso la Conca del Lago delle Moglie – Rocche Serpentera. Nell’agosto 2001 si effettua il terzo campo estivo: dal “Giornalino di campo” di M. Gabuti si capisce che il programma di ricerca è stato rispettato, con risultati non eclatanti ma con buone prospettive future. L’Abisso Ferro di Cavallo, comincia a mostrare i suoi segreti. G. De Astis racconta la tecnica usata per trovare il passaggio in frana che li ha condotti sull’orlo di un ipotetico P.60 la cui discesa viene rimandata al prossimo campo. La Voragine del Biecai (PiCn 159; - 255 m) viene rivisitata e topografata, e pare riservi sorprese esplorative. L’Abisso Serpentera (-113 m) rimane fermo dov’è ma ha circolazioni d’aria sospette. In conclusione si pensa che gli sviluppi di Ferro di Cavallo potrebbero essere determinanti qualora superasse il sifone di fondo della Voragine del Biecai. L’insieme dei vari contributi è corredato dalle topografie con schede di dati, foto a colori e inquadramento generale della zona.
M. Gabuti: “La Buca dell’Acquafredda” La Buca dell’Acquafredda (T275; -112 m, svil. 230 m), è stata esplorata nel 1963 dal G.S. Fiorentino, e pur essendo meta di molte visite, non ha più dato novità esplorative. La scoperta del vicino Abisso Topolinia ha riacceso interesse in vista di un ipotetico collegamento ed è iniziata la ricerca nella zona del fondo, costituito da un accumulo di massi. Trovata la via, percorsa da una buona corrente d’aria, si proseque per una decina di metri ma l’instabilità di tutto ciò che sta attorno induce a non osare oltre…