Scintilena - Raccolta Giugno 2021 Il CAT Trieste utilizza questa grotta per visite didattiche con scolaresche, perciò i mebri dell'associazione hanno provveduto a ripulire e bonificare la grotta che si apre in una proprietà privata. La Bac ha una profondità di 16 metri e uno sviluppo planimetrico di 130 metri. Era stata usata per far scoppiare i residuati bellici al termine dei conflitti mondiali e, subito dopo l'ingresso, prima dei passaggi più stretti, è presente un'ampia galleria. "La Bac - racconta il presidente Franco Gherlizza - è in una proprietà privata e prima di usarla abbiamo chiesto tutte le autorizzazioni del caso. È pratica per le scolaresche in quanto l'accesso è semplice e dentro non ci sono rischi essendo quasi tutta in piano. È un luogo sicuro dove raccontare e spiegare le peculiarità del mondo sotterraneo. Purtroppo nell'ultimo anno e mezzo causa pandemia non abbiamo potuto accompagnare nessuna classe". Le siringhe sono state trovate subito all'entrata. "L'accesso - conferma Gherlizza - è semplice, non bisogna addentrarsi troppo ed è vicino alla strada. L'unica cosa positiva, se così la possiamo definire, è che le persone che hanno usato le siringhe poi le hanno tappate". Il personale del Club ha provveduto a spostare le siringhe in un posto "sicuro". Resta però la complessità dello smaltimento trattandosi di rifiuti speciali. "Abbiamo contattato l'assessore comunale all'ambiente Luisa Polli - spiega il presidente - sperando ci possa aiutare su come gestire questo genere di rifiuti. Siamo a disposizione per accompagnare chi poi potrà effettuare la rimozione delle siringhe". L'assessore, pur confermando la disponibilità dell'amministrazione, precisa che "non possiamo intervenire con il nostro personale in quanto si tratta di area di competenza del Catasto Grotte della Regione". I volontari del Cat hanno invece provveduto a pulire il resto della Bac, portando via varia immondizia, per lo più scatolame. Notizia originale su: Il Piccolo
Il Covid e le sue origini naturali: La macchina del fango contro i ricercatori, i cinesi, i pipistrelli By Andrea Scatolini on giugno 16th, 2021
Nell'Istituto di virologia di Wuhan si studiavano virus dei pipistrelli legati alla Sars, ma l'idea che il Covid sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan è priva di fondamento.
L'idea che il Covid sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan è priva di fondamento. Parola di Shi Zhengli, ricercatrice dell'Istituto di virologia di Wuhan, impegnata da anni nelle ricerche sui pipistrelli nelle grotte dello Yunnan. In un'intervista al New York Times la virologa si inserisce nel dibattito sulle origini del Covid, sulle quali il G7 ha chiesto un'indagine trasparente. "Non so come si è arrivati a questo, al gettare costantemente spazzatura
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