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Guida agli archivi della Resistenza
ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA IN PROVINCIA DI PARMA
Indirizzo: vicolo delle Asse 5, 43100 Parma. Telefono: 0521287190; fax: 0521208544. e-mail: isrec@comune.parma.it sito internet: http://biblioteche.comune.parma.it/BibParma/iperloc/resistenza.htm Responsabile archivio: Marco Minardi. Orario archivio: da lunedì a venerdì ore 9-13; lunedì e mercoledì, ore 15,00-18,00, accesso su appuntamento. Consistenza: l’archivio è diviso nelle sezioni Fascismo e antifascismo, Resistenza e lotta di Liberazione; Attività dei Cln; Memorie della Resistenza. Dal 1997 sono costituite due sezioni destinate alle testimonianze e ai fondi personali: la prima raccoglie testimonianze e interviste di antifascisti e partigiani del Parmense raccolte dal 1964 ad oggi; la seconda conserva fondi di personalità politiche e culturali dell’antifascismo locale, tra cui si segnalano le carte di don Giuseppe Cavalli (bb. 4), di Giacomo Ferrari (bb. 78), di Aristide Foà (bb. 4), di Pio Montermini, di Armando Zanetti (bb. 5). L’archivio fotografico, da riordinare e inventariare, è costituito da circa 2.000 fotografie sulla lotta partigiana nel Parmense, sulla città di Parma nel biennio 1943-1945, sui monumenti alla Resistenza in provincia di Parma. L’archivio dei manifesti raccoglie 836 documenti (manifesti e locandine), sui temi dell’antifascismo e della Resistenza prodotti tra il 1948 e il 1999. L’Isr è inoltre dotato di una videoteca specializzata in audiovisivi sulla storia del Novecento e sulla storia italiana dall’Unità ad oggi, che conta circa 850 titoli tra documentari e fiction.
BACHI ARMANDO E ROBERTO fasc. 1
1938 - 1946
Armando Bachi (Verona, 1883 - Auschwitz, 1944) inizia la carriera militare nel 1900 come volontario; nel 1937 è nominato generale di divisione e l’anno successivo gli viene conferito l’incarico di comandante della Divisione motorizzata Po: viene tuttavia esonerato dal servizio a causa delle leggi razziali. Dopo l’8 settembre si rifugia con la famiglia a Torrechiara, dove è arrestato il 17 ottobre 1943 insieme al figlio Roberto. Incarcerati a Milano, entrambi sono deportati ad Auschwitz, dove muoiono. Il fascicolo conserva undici documenti, per lo più lettere sulle condizioni dopo l’arresto e lo stato di servizio militare. I documenti sono stati donati all’Istituto da Giacomo Bassani nel 1994; sono stati ordinati, inventariati e sono consultabili.
Rassegna degli Archivi di Stato, n.s., II (2006), 1-2