3. Tra Firenze e Torino Nell’estate del 1943, gli Alleati intensificano i bombardamenti sull’Italia. Nel suo diario, Carlo Chevallard descrive quello del 13 luglio 1943 su Torino: “violentissimo perché equivalente ad almeno tre o quattro delle pur già terribili incursioni dell’inverno”36. In quei giorni Leo Valiani è in carcere a Londra. Era entrato in Inghilterra per una missione per conto di “Giustizia e Libertà”, ma alla frontiera non si dà credito ai suoi documenti e viene fermato in attesa di controlli. Una notte, dalla sua cella divisa con italiani fascisti che non avevano fatto in tempo a lasciare l’Inghilterra nel giugno 1940, Valiani sente il rombo dei motori dei bombardieri. Centinaia di apparecchi, ma non hanno dato l’allarme, devono essere britannici. Il mattino, il giornale ci dà delle spiegazioni. Milano e Torino in fiamme. Un brillante «exploit» della R.A.F. Lo stesso rumore la notte successiva, la stessa flotta aerea si è levata per colpire le stesse mete. E così, per due o tre notti di fila. Laggiù crollano, sotto le bombe, le case delle nostre famiglie. Ululiamo di rabbia, di impotenza. Non c’è più differenza tra fascisti e antifascisti. Sotto un regime tirannico, la formula leninista del disfattismo rivoluzionario è una direttiva seducente, ma quando si viene al dunque, non è possibile combattere contro il governo del proprio paese in guerra37.
La mattina del 19 luglio, per la prima volta tocca anche a Roma. Carla Capponi si trovava in ufficio, le sirene cominciarono a suonare verso le undici, ma già le prime bombe cadevano su San Lorenzo. I crolli iniziarono quasi in silenzio, un attimo prima della deflagrazione, poi suonarono le sirene, ma tutto era già un’immensa rovina. Il fragore delle bombe che cadevano a grappoli dal cielo divenne smisurato, un fitto polverone di calcina aveva invaso tutte le strade e rendeva impossibile persino respirare.
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Chevallard, Torino in guerra cit., p. 45. L. Valiani, Tutte le strade conducono a Roma. Diario di un uomo nella guerra di un popolo, Nuova Italia, Firenze 1947, p. 14 (l’edizione più recente è il Mulino, Bologna 1995 3, con una introduzione di C. Pavone). Molti anni dopo, Valiani ricorderà di aver inscenato “una protesta contro i bombardamenti dell’Italia, nell’agosto 1943” (L. Valiani, Sessant’anni di avventure e battaglie, riflessioni e ricordi raccolti da M. Pini, Rizzoli, Milano 1983, p. 86). 37
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