CARLO LEVIA AFIRENZE E LA FIRENZE DI CARLO LEVI (1941-1945)

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“ho mezzo riprodurne quante copie vuoi in una ora di tempo. E una terrĂČ io”25. Ai primi del nuovo anno gli propone: «Volevo scriverti per parlarti di un’appendice di cinque o sei pagine che vorrei – sempre che tu lo gradisca – mettere in coda al tuo “Trattato della pittura»26. Nel corso dei mesi, la collaborazione con Ballo prende altre forme. In maggio l’editore manda a Levi uno schema di voci per un dizionario delle arti; spera in un incontro ai primi di giugno, quando passerĂ  per Firenze di ritorno da un viaggio a Roma; il progetto sfuma: in quei giorni Levi non Ăš in cittĂ 27. 3. Conseguenze sulle vite dei fratelli Levi La corrispondenza con i familiari e con Paola Olivetti rivela le conseguenze delle leggi antiebraiche sulla vita di tutti i giorni. Il 28 agosto 1940 Paola scrive a Carlo, ancora in Francia, da Forte dei Marmi: alcuni amici devono lasciare la stazione balneare a causa delle nuove disposizioni per cui ebrei e stranieri “non possono stare sulle coste nĂ© nei luoghi di villeggiatura troppo eleganti”28. Poi arriva il divieto di usare l’automobile29. Nel settembre 1941 Ăš ancora Paola a informare Carlo dei problemi sorti per l’affitto dello studio a Firenze30. Nella primavera del 1942 comincia la precettazione al lavoro. Alla fine di maggio, Luisa chiede a Carlo quali sono le sue intenzioni: “a Torino c’ù tempo fino al 15 giugno. Io intendo iscrivermi per la mia professione. Tu che cosa hai fatto?”31. Negli stessi giorni, Carlo aveva inviato le carte al prefetto di Torino; in quanto residente all’estero – scriveva – non crede di essere obbligato a presentare “la dichiarazione agli effetti della precettazione. Nell’incertezza perĂČ di precise disposizioni al riguardo, egli presenta comunque, “ad abundantiam” un curriculum. Levi specifica di avere ancora residenza in Francia, mentre il suo domicilio Ăš tra Alassio, “dove dirige, dopo la morte del Padre, la propria azienda agricola”, e Firenze “dove Ăš il suo studio di pittura”. Quando Ăš necessario, soggiorna a Torino, dove sta “presso la vecchia madre”. Di professione fa il 25

Ivi, Carlo Mollino a Carlo Levi, 28 dicembre 1943. Ivi, Carlo Mollino a Carlo Levi, 2 gennaio 1943. 27 Ivi, Ferdinando Ballo a Carlo Levi, lettere del 17 e 18 maggio, e del 7 giugno 1943; telegramma del 2 giugno 1943. 28 ACS, FCL, b. 29, fasc. 997, Paola Olivetti a Carlo Levi, 28 agosto 1940. 29 Ivi, Paola Olivetti a Carlo Levi, 28 settembre 1940. 30 Su questo cfr. supra al capitolo precedente. 31 FL, Firenze, Luisa Levi a Carlo Levi, 26 maggio 1942 26

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