ASPETTI DEL GOVERNO SABAUDO IN SICILIA (1713-1718)

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trattative e le successive nozze nel 1389 della figlia Costanza con il sovrano di Napoli Ladislao, nemico giurato della corona siciliana. Il Conte di Modica accresce sempre di più il suo potere con la conquista dell'isola delle Gerbe e l'investitura di Papa Urbano VI, che gli accorda l'assoluto possesso di tali isole. Arrivato il 1390, il progetto di nozze tra la regina di Sicilia e Martino (detto il Giovane) si concretizza; questo non è accettato in alcun modo dal Chiaramonte (restato oramai l'ultima autorità nazionale superstite 18) che nel 1391 riunisce a Castronovo l'aristocrazia siciliana con lo scopo di sovvertire il nuovo regnante; non riesce però a sopravvivere alla sua impresa, morendo nello stesso anno; gli subentra dunque il figlio Andrea, il quale si trova automaticamente a capo di questa difficile operazione. Il nuovo Conte si trova in una situazione difficile, stretto com'era da un lato dal Papa Bonifacio IX, il quale ritiene nullo il matrimonio tra Martino I e Maria in quanto cugini, senza aver ricevuto l'apposita dispensa (o meglio, avendola ricevuta dall'antipapa Clemente VII e non da un papa “legittimo”) e che non mancava di rivendicare l'antica soggezione della Sicilia alla chiesa di Roma; dall'altro dal Montblanc, che arma un poderoso esercito con il sostegno del condottiero Bernardo Caprera, e promettendo immunità e vantaggi a chi si sarebbe schierato dal suo lato. A poco a poco il Conte si trova da solo a portare avanti questa impresa; come ultimo ed estremo atto occupa Palermo, sostenuto dal clero e dal popolo della capitale, ma essendo senza più viveri, è costretto alla resa. Cerca di patteggiare, ma è arrestato, processato e decapitato nel 1392. Il Contado, però, rimane ben poco senza il suo conte (!), titolo che passa nello stesso anno a Bernardo Caprera, come premio per il suo ruolo determinante nella conquista della Sicilia. 1.2.2 I Caprera (1392 – 1480) Come già accennato, in virtù dei suoi meriti, il catalano Bernardo Caprera (o Cabrera) è investito della Contea di Modica nello stesso 1392, a distanza di pochi 18 I Vicari Altare d'Alagona e Francesco Ventimiglia erano venuti a mancare, ed a loro non erano successi figli di uguale spessore mentre il Vicario Nicolò Peralta pattuisce le nozze di suo figlio con la secondogenita del Conte di Modica, parteggiando dunque per quest'ultimo).

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