INTELLETTUALI NEL CONFLITTO

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3 - Organizzazione psichiatrica militare e organizzazione psichiatrica bellica. (1911-1919) I discorsi della psichiatria militare italiana risuonavano affatto nuovi ancora durante lo svolgimento del XIV congresso (1911) della Società di Freniatria. 1 A fronte di una così ridotta riflessione teorica, non persistevano dubbi, tuttavia, sul concetto di fondo secondo il quale come qualsiasi aggregato umano, anche l’esercito avesse il sacrosanto diritto di combattere la formazione e l’ingresso nelle sue file dei degeneri e dei deboli umani.2 Di fatto, entro questi due poli discorsivi ripetuti all’ossessione, e cioè la prevenzione e l’eliminazione degli indesiderati - a propria volta testimoni di un nevrotico rapporto col presente dell’alienista - ricadono praticamente tutti gli interventi che sorreggeranno la nascente organizzazione psichiatrica militare prebellica. 3 L’attenzione e l’interesse della psichiatria alla vita militare, verificabile nelle tematiche dibattute nei congressi e nelle riviste tra 1908 e 1915, rifletteva certamente un sentimento generale della nazione o, meglio, della borghesia nazionale verso le sue forze armate; ma in quest’incontro, la psichiatria doveva portare in dote non solo il suo metodo positivo e sperimentale, idoneo per l’attivazione di una larga profilassi morale,4 ma soprattutto quella sensibilità del medico verso il folle, maturata in perfetta contiguità con l’opera di Lombroso, dopo la quale

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A.Tamburini, Intervento durante il XIV Congresso della Società Italiana di Freniatria, riportato in “Rivista Sperimentale di Freniatria”, 1912, p.259. 2 P.Consiglio, Studi di Psichiatria Militare, in “Rivista Sperimentale di Freniatria”, 1912, pp.371-372. 3 L’Esercito, in quanto espressione massima dello Stato, non meno di quest’ultimo aveva il diritto ad una difesa preventiva efficace contro le manifestazioni della follia. Per una introduzione di fondo al problema e per una prima rassegna delle idee in proposito, rimando a A.Pieraccini, La difesa della Società dalle malattie trasmissibili, Torino 1895; inoltre, l’interessante - per la posizione critica dell’autore - recensione del volume ad opera di G.C.Ferrari nella “Rivista Sperimentale di Freniatria” vol.XXI, 1895, ora in G.C.Ferrari, Per la storia della psichiatria. Recensioni 1893-1907, a cura di M.Quaranta, Bologna 1984, p.43. 4 P.Consiglio, La delinquenza militare in guerra, in “Rivista Militare Italiana”, 1913, p.1171.

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