2 minute read

INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

Uno degli scopi del corso di studi in Relazioni Internazionali era quello di riuscire a comprendere meglio le dinamiche del sistema politico internazionale, studiando differenti teorie e metodi di ricerca. Uno dei docenti che più ho ammirato, Vittorio Emanuele Parsi, si era premurato di farci comprendere il rapporto tra passato e futuro in ambito politico: «la nostra interpretazione del passato dipende da ciò che succede nel presente, è il presente che fa interpretare il futuro. Il futuro legge il passato, non il contrario».

Advertisement

Con il vantaggio della posterità, si è così potuto fare affidamento su un maggior numero di fonti, considerazioni, valutazioni e idee molto più di quanto non fosse successo nel 1939, quando il mondo naturalmente non era ancora globalizzato. Anche per questo, le ragioni che mi hanno spinto a voler approfondire nella tesi di laurea un argomento come il Patto Molotov-Ribbentrop sono molteplici. Esse si basano anzitutto su una passione per la storia del Novecento e sul desiderio di comprendere veramente le motivazioni che hanno portato i due Stati firmatari a sottoscrivere un accordo del genere. La trattazione dell’argomento negli ambienti scolastici è sempre riduttiva e imprecisa ed era mia intenzione capire anche come mai gli Stati europei si fossero fatti sentire così poco da spingere un certo Winston Churchill a pronunciare la celebre frase: «potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra». Le motivazioni e gli obiettivi sono quindi strettamente correlati, perché questo lavoro mira a conoscere più a fondo, per quanto concesso dalle fonti storiche, le cause e le implicazioni effettivamente verificatesi prima e dopo la firma dell’accordo. L’argomento è trattato ampiamente in letteratura, in particolar modo in alcuni volumi che sono poi stati utilizzati come fonti per questa tesi. L’analisi non è incentrata solo sulla prospettiva storica, ma anche su quella geopolitica. Proprio per questo il primo e il secondo capitolo mirano a spiegare, seppur brevemente, in maniera esaustiva gli scenari storici della Russia e della Germania dopo la Grande Guerra.

Tuttavia, molti ritengono che la politica sia la scienza del compromesso e in effetti i paradossi sono soliti verificarsi nelle dinamiche internazionali. La geopolitica, disciplina prescrittiva e preventiva, sembra contestare le idee del professor Parsi. In

realtà non è così, dal momento che grazie all’esperienza universitaria ho avuto modo di comprendere come nessun lavoro e nessuna opera possa essere totalmente imparziale. E infatti, la possibilità di realizzazione di un avvenimento – in questo caso l’accordo Molotov-Ribbentrop – è nettamente diversa se si considerano le idee di geopolitici tedeschi o britannici, anche se elaborate diversi anni prima della firma sul Trattato. Mentre i primi due sono storici, il terzo capitolo comprende naturalmente ulteriori spiegazioni degli eventi accaduti in quel periodo, ma include anche la descrizione delle visioni geopolitiche di Halford Mackinder e di Karl Haushofer sulle dinamiche dell’accordo russo-tedesco.

Le fonti utilizzate non comprendono soltanto manuali d’approfondimento di tematiche del passato, ma anche volumi di narrativa storica di certificata autorevolezza. Il mio personale augurio è quello di essere stato il più neutrale possibile nella descrizione dei fatti storici e nell’esplicare le teorie geopolitiche, se poi questo mio lavoro dovesse riuscire a far riflettere su tematiche simili, allora lo scopo sarà più che raggiunto.

This article is from: