Terminali Italia S.r.l. _________________________________________________________________________
QUADRO MACROECONOMICO L’economia mondiale, colpita dalla recessione da COVID-19, la peggiore dai tempi della seconda guerra mondiale, ha chiuso il 2021 da un lato con un atteso e forte rimbalzo, dall’altro con un insidioso fattore di incertezza, determinato dalla ripresa dell’inflazione e dalla continuazione dell’emergenza sanitaria e, in ultimo, dalle tensioni geopolitiche dovute alla crisi diplomatica e militare fra la Federazione Russa e l’Ucraina. A livello mondiale l’attività economica ha continuato a espandersi, sebbene con un ritmo meno accentuato nell’ultima parte dell’anno, soprattutto per le persistenti strozzature dal lato dell’offerta. L’intensità della ripresa ha assunto inoltre un andamento non omogeneo tra le diverse aree geografiche, principalmente a fronte del diverso andamento delle campagne di vaccinazione. Nell’ultimo scorcio del 2021 si è inoltre assistito a una recrudescenza della pandemia a seguito della quale in alcuni Paesi (come ad esempio in Austria e nei Paesi Bassi) sono state reintrodotte limitazioni penalizzanti per l’economia. Una conseguenza diretta delle misure di restrizione, in presenza di una domanda di beni in crescita, è stato il mismatch tra offerta e domanda, che ha trovato sbocco nell’aumento del livello dei prezzi. I rialzi nei prezzi di beni alimentari ed energetici, in particolare gas ed energia elettrica, e la scarsità di alcuni beni intermedi, come i semiconduttori, hanno gravato sui costi di produzione, rendendo sempre più difficile contenere il trasferimento del rincaro sui prezzi di vendita dei prodotti finali. L’inflazione superiore alle attese ha già innescato una fase di rialzo dei tassi in alcuni Paesi emergenti e configura nel 2022 un tema di riduzione del supporto della politica monetaria, in particolare negli Stati Uniti e nell’Unione Europea. Secondo le ultime stime di Prometeia (dicembre 2021) la crescita del Prodotto Interno Lordo mondiale per l’anno 2021 si è attestata al 5,8%, con un’evidenza maggiore per le economie emergenti rispetto ai paesi industrializzati. Il commercio internazionale, malgrado il rallentamento avvenuto negli ultimi mesi a causa delle difficoltà negli approvvigionamenti, ha mostrato una crescita degli scambi con un incremento medio annuo dell’8,6% rispetto al 2020. Il repentino incremento della domanda, unitamente alle criticità nella logistica internazionale e i vincoli dell’offerta, ha inciso in modo significativo sulle quotazioni delle materie prime. I corsi petroliferi sono saliti ben al di sopra dei livelli precedenti la pandemia, sospinti dalla ripresa globale e dal ricorso al petrolio in sostituzione del gas, dovuto al costo elevato di Bilancio di esercizio 2021
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