Capire il diabete
Comprensione della relazione fra la glicemia e le complicanze del diabete Anche se la disponibilità di insulina era aumentata, le persone con diabete continuavano ad affrontare notevoli sfide rispetto al trattamento, per mancanza di conoscenza e per l’incapacità di misurare e rispondere ai livelli di glicemia. Oggi sappiamo che l’educazione del paziente e le competenze pratiche sono fondamentali per la gestione del diabete. Prima degli anni ’70, però, la realtà era che molti medici e persone con diabete non erano ben informati e tutto quello che potevano fare era gestire la patologia con un’iniezione di insulina al giorno46. In poche parole, non c’erano la conoscenza e la tecnologia necessarie per aiutare i medici e le persone che convivevano con il diabete a gestire i livelli di glicemia. Automonitoraggio della glicemia Prima che fosse inventato il glucometro, si potevano misurare solo livelli molto alti di glicemia e solo con l’esame dell’urina. Il problema è che, una volta che sono tali per cui si rende necessario l’esame dell’urina, i livelli di glicemia sono già alti. Poiché questo è un dato grezzo, era usato principalmente per rilevare il diabete piuttosto che controllare i livelli di glicemia17. La prima striscia reattiva per misurare il livello di glicemia utilizzava un sistema di codifica a colori che poteva essere monitorato visualmente. Anche se erano ampiamente utilizzate, le strisce reattive presentavano notevoli svantaggi, quali colori sbiaditi e ampie variazioni visuali nella valutazione dei colori nell’ambito delle concentrazioni di glucosio. Alla fine degli anni ’60 fu inventato il glucometro portatile, che fu posto poi in commercio nel 1970, rendendo possibile l’automonitoraggio glicemico (SMBG)17. La capacità di molte persone con diabete di utilizzare queste strisce reattive a casa contribuì non poco a cambiare in meglio la gestione della patologia17. Oggi, grazie alla tecnologia digitale, è possibile monitorare i livelli di glicemia di continuo. Con il monitoraggio continuo del glucosio
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(CGM) durante il giorno e la notte, a intervalli regolari; inoltre, si possono ricevere messaggi di allerta quando i livelli diventano troppo alti o troppo bassi47. Capire i livelli glicemici L’emoglobina glicata, chiamata anche HbA1c, è stata introdotta nei laboratori clinici per il monitoraggio del diabete nel 1977 circa. Rispetto all’SMBG, HbA1c riflette il livello medio di glucosio nel sangue negli ultimi 120 giorni Oggi, l’HbA1c è diventato il parametro di riferimento per valutare la gestione del diabete da parte delle persone interessate. Tuttavia, c’è una crescente consapevolezza dei limiti dell’ HbA1c. Infatti, essa è una misura indiretta dei livelli medi nel tempo, quindi può mascherare notevoli sbalzi in alto e in basso dei livelli glicemici del singolo. Pertanto, una persona che sembra essere sotto controllo può essere comunque a rischio di complicanze senza esserne consapevole48. Mentre l’HbA1c
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Senza farmaci, starei ancora a lottare per controllare il mio diabete e i miei livelli di zucchero nel sangue, e ad affrontare le complicanze del diabete. Sono molto preoccupato alle complicanze dovute alla mia vita con il diabete, e ci penso spesso. Michael Michael ha il diabete di tipo 2 e vive in Danimarca
continua ad essere il parametro preferito per la valutazione dei prodotti per la cura del diabete, è carente quando si valutano i rischi a breve termine, come l’ipoglicemia.
La riduzione dei rischi L’UKPDS mostra che la gestione dei livelli di glicemia è fondamentale per evitare o ritardare le complicanze del diabete nelle persone con diabete di tipo 254
Ogni riduzione dell’1% dell’HbA1c può ridurre le complicanze di lungo termine del diabete
Estrazione di cataratta
Attacco di cuore
19%
14%
Malattia microvascolare
37%
Amputazione estremità inferiore o fatale malattia vascolare periferica 43% Figura 4