Notiziario della Marina novembre 2021

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coalizione per cooperare nella ricerca dei membri di Al Qaeda, responsabili dei vili attacchi. Il teatro delle operazioni in cui era necessario agire era principalmente l’Afghanistan, culla del regime talebano e coprire le possibili vie di fuga o di rifornimento. Erano circa le 14.00 di domenica 18 novembre 2001, quando le navi designate per la partenza mollarono gli ormeggi dalla base navale in Mar Grande a Taranto, per fare rotta verso il Mar Arabico. Era lì che avrebbero agito per un tempo ancora non determinato, in attività che al momento della partenza non erano ancora definite nel dettaglio. La missione era iniziata e la partecipazione dell’Italia era finalizzata al concorso per il conseguimento dell’obiettivo strategico contro il terrorismo internazionale fissati dalla missione Enduring Freedom. L’importante background di attività di pattugliamento e sorveglianza avrebbe

fornito agli equipaggi della Marina, una preparazione che poi si sarebbe dimostrata determinante nell’economia delle attività svolte. Furono affidate alle navi italiane zone di operazioni in cui eseguire azioni di interdizione, controllo e ispezioni del traffico marittimo e la salvaguardia delle linee di comunicazione. I compiti assegnati inoltre prevedevano il sostegno aerotattico delle operazioni, ricognizione e difesa aerea della Forza Navale e operazioni di sostegno logistico con gli elicotteri imbarcati. Proprio l’impiego degli AV-8B fu uno dei contribuiti più apprezzati da parte del personale degli Stati Uniti. I nostri piloti nei primi mesi di Enduring Freedom non erano autorizzati a portare carico bellico. Dal 31 dicembre invece, arrivò un riconoscimento importante da parte degli U.S.A.: l’autorizzazione a condurre missioni in maniera autonoma. La nostra Aviazione navale in quel pe-

Il vice presidente del Consiglio dei Ministri Gianfranco Fini, il ministro della Difesa Antonio Martino, il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Rolando Mosca Moschini e il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Marcello de Donno a bordo della portaeromobili Giuseppe Garibaldi, passano in rassegna lo schieramento. Nelle altre immagini, momenti delle attività condotte in mare.

riodo disponeva del “Pod Ligthning 2”, uno strumento che permetteva una maggiore precisione che venne apprezzato dai piloti americani, perché più efficace della loro dotazione. Lo testimoniano i protagonisti di quella missione in un allegato alla Rivista Marittima pubblicato nel 2003. L’obiettivo dell’azione in mare era intercettare possibili tentativi di fuga da parte degli uomini del regime Talebano, e mettere in atto tutte le azioni necessarie per il contrasto ai rifornimenti di


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