PREZIOSA EREDITÀ
Rocca di Montegrossi: una produzione visionaria fra tradizione e sperimentazione Rocca di Montegrossi: a visionary production between tradition and experimentation
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text Barbara Massai, Marco Mancini - photo Dario Garofalo
rriviamo a Rocca di Montegrossi in una calda giornata di luglio e subito rimaniamo stupiti dalla brezza rinfrescante, nonostante l’ora di punta. L’azienda è a Monte in Chianti, una frazione di Gaiole e nasce dalla volontà di Marco di mettersi in gioco, divenendo nel giro di pochi anni, una delle migliori espressioni del Chianti Classico, degno erede di chi ha scritto la storia della denominazione. Vigneron pratico e appassionato, ha le idee chiare per sfruttare quel territorio vocato. Fa agricoltura biologica, predilige l’allevamento a guyot per sfruttare terreni ricchi di argilla e calcare e ottenere vini energici, saporiti, dotati di complessità e tannini ben dosati. Tradizionale alle origini ma anche inarrestabile sperimentatore, Marco ha riscoperto il Pugnitello, (vitigno complementare esaltatore di profumi e struttura) realizzando in una versione unica con il Cabernet, il Ridolfo, imbottigliato solo in Magnum. Una delle perle è il Vin Santo del Chianti, da Malvasia bianca toscana in purezza, un fuoriclasse prezioso. Un nettare dalla tonalità ambra brillante che recita note di albicocca disidratata, caramello, miele di zagara, zafferano e cioccolato bianco. La squisita dolcezza è bilanciata magistralmente dall’accentuata freschezza, attardandosi su rimandi fruttati.
We arrrived at Rocca di Montegrossi on a hot day in July and we were surprisingly welcomed by a refreshing breeze, despite the hour. The winery is located in Monte in Chianti, a village near Gaiole, and was started by who stepped up to the challenge of creating, in a few years’ time, one of the best expressions of Chianti Classico wine, a worthy heir to those who have written the most glorious pages of the history of this wine appellation. A practical and passionate winegrower most of this special terroir, by using organic farming methods and Guyot training in order to fully exploit the soil rich in clay and limestone and dynamic and lip-smacking wines, featuring complexity and wellbalanced tannins. Faithful to tradition but also a relentless experimenter, Marco rediscovered the Pugnitello (a grape variety which endows the wine with aromas and structure) made in one version in blends with Cabernet, the Ridolfo, bottled only in the Magnum format. One of the winery’s gems is Vin Santo del Chianti, made with 100% white Tuscan Malvasia grapes, a rare wine. It is a bright amber-colored nectar with notes of dehydrated apricot, caramel, orange-blossom honey, saffron and white chocolate. The delicious sweetness is wonderfully balanced with the freshness, lingering on fruity notes.
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