TESSILE PROSPETTIVE
MARCIA INGRANATA
IL TESSILE SI RIMETTE IN MOTO, CON IL LOCKDOWN A L L E S PA L L E E L E F I E R E C O M E P U N T O D I R I PA RT E N Z A D I M AT T E O G R A Z Z I N I
A scuola guida la chiamano ‘partenza in salita’. E quindi richiede una buona dose di esperienza, tempismo e attenzione, ma una volta riuscita dà grande soddisfazione. Il tessile pratese si trova nella stessa situazione: bloccato ad un semaforo rosso da troppo tempo ha bisogno di ripartire, adesso che finalmente è scattato il verde ma la strada davanti è in salita, una delle più ripide della sua storia e la macchina, per quanto prestigiosa, rodata e affidabile, deve essere mossa con cura. Dopo il primo e terribile lockdown di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, compresa una improvvida e mal digerita trasmissione televisiva che ha evidenziato la crudeltà e l’illegalità del distretto parallelo che si muove fuori dalle regole senza soffermarsi sulla maggioranza virtuosa e rispettosa della legge. Un colpo duro all’immagine di Prato perché arri-
vato da un’emittente nazionale e quindi con una vasta platea, al quale il distretto ha risposto con fermezza. Ma adesso, con il ritorno delle fiere di settore, il peggio sembra passato anche se la cautela regna sovrana. “La ripartenza c’è ma è lenta - spiega Maurizio Sarti, presidente di Pratotrade e rappresentante del sistema moda in Confindustria Toscana Nord - perché il tessuto italiano fatto da italiani necessita ancora di eventi, cerimonie e momenti in cui è necessario vestirsi bene e non in tuta come abbiamo fatto nei mesi in cui siamo stati chiusi in casa dalla pandemia. Come distretto abbiamo perso circa il 25% e alla fine non è neanche troppo drammatico se pensiamo a quello che è capitato. Qualcuno non si è mai fermato, altri come il filato fantasia o l’aguglieria, hanno avuto una crescita. Ma il nostro è un settore fatto
FIRENZE E MILANO LE PRIME TAPPE DEL PERCORSO VERSO LA TANTO ATTESA NORMALITÀ
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