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TRASPORTI PUBBLICI NELLE DOLOMITI: LA PROPOSTA DI DOLOMITIBUS E PROVINCIA DI BELLUNO
osservazioni saranno valutate dai tecnici e dalla giunta. Quelle meritevoli, finiranno in un maxi emendamento di giunta che dovrà recepire anche le richieste di modifica arrivate in questi mesi. A quel punto si tornerà in commissione, come del resto era stato annunciato a metà novembre dagli assessori Venturini e Zuin. Una volta licenziato il testo, si andrà finalmente in consiglio comunale per la sua approvazione. A quel punto, serviranno sei mesi (circa) per oliare tutto il sistema (affinando software per i portali necessari alla prenotazione). Insomma, ci vorrà tempo. E intanto, quasi sei mesi dopo il primo ok al testo da parte della commissione consiliare competente e dopo le due manifestazioni pubbliche di contrarietà al ticket, le opposizioni vanno al contrattacco. «È evidente che il sindaco sia in difficoltà e la sua proposta sul ticket d'ingresso sia traballante», l'affondo di Paolo Ticozzi (Pd), «prova ne è il fatto che, nonostante la sua nota e più volte ripetuta avversione per la partecipazione dei cittadini, abbia lanciato in prima persona una piattaforma online di partecipazione sul contributo d'accesso, vuol dire che ha fatto centro l'istruttoria partecipata. Quello del sindaco con questa piattaforma è chiaramente un tentativo di depotenziare l'istruttoria partecipata anticipandola con questo portale online». «Apprendiamo con gioia che il sindaco negli ultimi mesi ha scoperto due cose: esistenza di un garante della privacy e le virtù della consultazione pubblica, in attesa di conoscere le modalità in cui essa si svolgerà», aggiunge il consigliere Marco Gasparinetti (Terra e Acqua). Oggi alle 12 è previsto l'esordio di questa nuova piattaforma. --eugenio pendolini© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere delle Alpi | 17 dicembre 2022
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Un sistema digitale per pianificare il proprio viaggio sulle Dolomiti
Paola Dall'Anese Belluno Se il futuro del mondo dei trasporti è incerto visto il quadro internazionale attuale, come evidenziato da Carlo Carminucci, direttore ricerca e responsabile dell'Osservatorio Isfort, resta la volontà da parte di Dolomitibus e della Provincia di Belluno di dare un nuovo impulso al servizio di trasporto pubblico locale in vista dell'appuntamento delle Olimpiadi. Trasporto, QUALE FUTURO?«Oggi ai nostri clienti, siano essi studenti, lavoratori e turisti, offriamo lo stesso servizio», precisa Stefano Rossi, amministratore delegato di Dolomitibus. «Bene, il nostro obiettivo è dare risposte a ciascuno di loro, a seconda delle loro esigenze. Quella della pandemia poteva tradursi in un'opportunità per cambiare passo, ma non è stato così, perché per cambiare le regole in Italia servono tempi biblici e quando arrivano il mondo è cambiato già un'altra volta. Ma noi ci impegneremo perché le cose cambino e si possa avere un servizio diverso». Il sogno dell'assessore regionale e vice presidente Elisa De Berti prevede uno scatto in avanti in più. «È stato un errore aver diviso il trasporto su gomma, affidandolo all'ente di governo, dal trasporto su rotaia. A mio parere i due ambiti devono essere tra loro integrati, bisogna aspirare alla digitalizzazione del sistema trasporto. Sogno che, grazie al traino Olimpiadi, si possa applicare a tutta la Regione un sistema integrato come il Maas, un canale digitale congiunto che consenta agli utenti di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità». LA SFIDA Sono questi i temi più importanti emersi ieri al convegno sul futuro della mobilità svoltosi a palazzo Fulcis e organizzato da Dolomitibus e Agens. Una sfida non indifferente, visto che resta l'auto, soprattutto dopo la pandemia, il mezzo di trasporto più utilizzato. Per far ripartire il settore del Tpl in provincia, Dolomitibus ha avviato da ieri una nuova campagna pubblicitaria che si chiama "Muoviamo la bellezza", dove in un video si sposano le Dolomiti Unesco patrimonio dell'umanità con la sostenibilità del trasporto pubblico. «Si pensi che un autobus pieno corrisponde a venti auto in meno sulle strade: è evidente come il Tpl rappresenti una forma per ridurre anche l'inquinamento», ha detto Rossi. IL NODO AUTISTI e infrastruttureI progetti di rilancio, però, non possono prescindere dalla garanzia del servizio che viene non solo dalle risorse economiche, ma anche dalla disponibilità di autisti. Ed è questo il nodo più importante che la Provincia oggi si trova a dover risolvere, come sottolineato dal presidente Roberto Padrin. «Per incentivare il Tpl è necessario che questo sia veloce e capillare, cosa difficile da realizzare nel nostro territorio per il nodo infrastrutturale che nella parte alta dovrebbe risolversi proprio grazie ai giochi del 2026. Dobbiamo però accelerare i tempi di percorrenza e togliere le auto dalla strada, anche se questo significa diminuire drasticamente le risorse che ci arrivano con l'imposta sull'auto e la rca che per il 2022 ha visto una perdita di 3 milioni di euro sui sette solitamente incassati». «Anche con il treno i tempi di percorrenza sono lunghi e quindi non siamo concorrenziali», ha fatto il quadro Padrin, che poi ha parlato della carenza di autisti. «In questo momento viviamo la difficoltà nel reperire autisti e per questo stiamo lavorando con i sindaci per trovare una soluzione. Spingiamo sulla Academy e anche sulla ricerca degli alloggi a prezzi calmierati per chi verrà qui», ha detto spendendo un ringraziamento per chi sta garantendo il servizio. Sul reperimento di autisti sta lavorando anche la Regione per creare corsi e bandi di formazione all'interno delle società di Tpl. «La speranza è che si presenti qualcuno a questi bandi», ha ribadito De Berti.Migliorare le infrastruttureSulla criticità delle infrastrutture si è soffermato anche il direttore di Confindustria, Andrea Ferrazzi, evidenziando come l'associazione stia redigendo uno studio sui nodi strategici intervallivi, pedemontani e di collegamento a nord. «Dobbiamo guardare