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PIANO EURAC PER LA PROVINCIA DI BELLUNO

Corriere delle Alpi | 20 Dicembre 2020

p. 18

Il Piano Eurac evolve Marketing territoriale per far crescere l'intera provincia

Irene Aliprandi Belluno Se vieni a Belluno, non la lascerai più. Nuova svolta nella fase 2 del Piano Eurac "Vivere le Dolomiti" di cui la Provincia è soggetto attuatore. Nelle scorse settimane l'ente di Palazzo Piloni ha deciso di rivoluzionare la gestione del piano stesso, che in passato si è sviluppato attraverso il lavoro del Consorzio Dmo, ma d'ora in avanti passerà nelle mani di un team di esperti coordinati dalla Provincia stessa. I ritardi nell'applicazione del piano e la necessità di realizzare i suoi principi cardine stanno alla base di questa decisione, ma la rivoluzione inevitabile nel mondo del turismo alla fine della pandemia impone una visione più ampia. L'idea, dunque, è quella di dare una marcia in più al piano di marketing turistico, affinché si trasformi in un vero e proprio piano di marketing territoriale, che sia in grado di esaltare e far crescere tutte le eccellenze bellunesi e non solo quelle strettamente legate al turismo.La ricalibratura del lavoro conseguente all'emergenza sanitaria guarda al completamento e potenziamento della programmazione a livello di promozione turistica, nella costruzione di un brand che in futuro possa evolversi in marketing territoriale a 360 gradi. Un obiettivo a lungo raggio che è sposato in pieno da Confindustria Belluno Dolomiti e che punta a rendere il territorio bellunese attrattivo non solo per i turisti, ma anche per imprese, investimenti, lavoratori e nuovi residenti.«La lotta allo spopolamento, uno dei punti cardine del programma provinciale e contemporaneamente una priorità per dare un futuro al nostro territorio, passa anche da qui, dal promuovere la provincia sotto diversi punti di vista», spiega il consigliere provinciale delegato al turismo, Danilo De Toni. «Il Bellunese ha tantissime eccellenze, non solo paesaggistiche e ambientali, ma anche imprenditoriali. Ha possibilità di lavoro e occasioni di residenzialità da far conoscere. Ovviamente partiamo dal Piano Eurac, costruito sul marketing turistico, e intendiamo portarlo a compimento e a potenziarlo; anche per questo abbiamo chiesto una proroga al 2023, indispensabile visto che il Covid ci ha impedito di svolgere diversi punti del programma. Ma proprio le condizioni create dalla pandemia, disastrose sotto tutti i punti di vista, ci offrono l'occasione per ripensare alcuni modelli di sviluppo. Se pensiamo all'emergenza sanitaria come a un terremoto, abbiamo la possibilità di studiare un'architettura nuova, diversa, accattivante e attrattiva. E in questo abbiamo l'appoggio pieno di Confindustria, per implementare il marketing anche a livello territoriale. L'obiettivo primo - non lo perdiamo certo di vista - è quello di rendere il territorio sempre più attrattivo dal punto di vista turistico. Ma non ci nascondiamo che le possibilità di crescita sono tante. L'idea da sviluppare è che quelli che oggi possiamo attrarre come turisti, domani potrebbero essere nuovi residenti, nuovi lavoratori, nuovi talenti».L'idea in fase di costruzione è quella di creare all'interno delle future declinazioni del Piano Eurac anche un vero e proprio marketing territoriale, in modo da promuovere tutto quello che il Bellunese è: dalla manifattura e dal made in Belluno Dolomiti, fino alle possibilità di lavoro e crescita professionale. Il primo step però resta quello del potenziamento della promozione e dell'offerta turistica, obiettivo per cui è stato predisposto il programma "Vivere le Dolomiti".«La sfida è accrescere l'attrattività del territorio per talenti e investimenti, oltre ai turisti», commenta Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, stakeholder sostenitore della Provincia per il Piano Eurac. «Il progetto politico-territoriale punta allo sviluppo dell'economia bellunese attraverso la tenuta della manifattura e la creazione di un ecosistema dell'innovazione, che è uno dei presupposti fondamentali per qualsiasi azione rivolta ad accrescere l'attrattività di un'area. Sappiamo infatti che competenze e innovazione tendono oggi a concentrarsi geograficamente, soprattutto nelle zone metropolitane. Qui, però, tra le nostre bellissime montagne abbiamo anche imprese ad alto contenuto tecnologico che competono nel mondo, che possono offrire prospettive professionali e di vita ai giovani qualificati che vengono da fuori. Per questo crediamo che un piano di marketing territoriale, di concerto con la Provincia, sia indispensabile per la crescita di tutto il sistema economico bellunese», conclude Berton. -

Gazzettino | 20 Dicembre 2020

p. 5, edizione Belluno

«Marchio Belluno: verranno da noi»

BELLUNO Provincia e Confindustria Belluno Dolomiti avanti insieme sul Piano Eurac Vivere le Dolomiti, per la promozione del turismo. Il sindaco di Alleghe, Danilo De Toni, in veste di delegato provinciale: «Il terremoto prodotto dal Covid ci obbliga a ripensare i modelli di sviluppo, ma ci dà anche l'occasione di costruire un paradigma diverso». Dopo le novità degli ultimi mesi con la nomina, da parte di Palazzo Piloni, dei due professionisti Tom Buncle e Roberto Locatelli (esperti che saranno comunque affiancati da un team locale, compresa

la Dmo) prosegue il percorso di Palazzo Piloni con Eurac Vivere le Dolomiti, quel piano di marketing territoriale da oltre 5 milioni di euro che vede la Provincia come titolare delle risorse e come unico soggetto attuatore. La ricalibratura del lavoro conseguente all'emergenza sanitaria guarda al completamento e potenziamento della programmazione a livello di promozione turistica, nella costruzione di un brand per marketing territoriale a 360 gradi.

LA SFIDA

L'obiettivo a lungo raggio è sposato in pieno da Confindustria Belluno Dolomiti e punta a rendere il Bellunese attrattivo non solo per i turisti, ma anche per imprese, investimenti, lavoratori e nuovi residenti. «La lotta allo spopolamento, uno dei punti cardine del programma provinciale, passa anche da qui, dal promuovere la provincia sotto diversi punti di vista - spiega il consigliere provinciale delegato al turismo, Danilo De Toni -. Il Bellunese ha tantissime eccellenze, non solo paesaggistiche e ambientali, ma anche imprenditoriali. Ha possibilità di lavoro e occasioni di residenzialità da far conoscere. Ovviamente partiamo dal Piano Eurac, costruito sul marketing turistico, e intendiamo portarlo a compimento e a potenziarlo. Anche per questo abbiamo chiesto una proroga, indispensabile visto che il Covid ci ha impedito di svolgere diversi punti del programma». Ma proprio le condizioni create dalla pandemia, «disastrose sotto tutti i punti di vista, ci offrono l'occasione per ripensare alcuni modelli di sviluppo sottolinea il delegato provinciale -. Abbiamo la possibilità di studiare un'architettura nuova, diversa, accattivante e attrattiva. E in questo abbiamo l'appoggio pieno della Confindustria, per implementare il marketing anche a livello territoriale». «L'obiettivo primo - sottolinea - non lo perdiamo certo di vista: è quello di rendere il territorio sempre più attrattivo dal punto di vista turistico. Ma non ci nascondiamo che le possibilità di crescita sono tante. L'idea da sviluppare è che quelli che oggi possiamo attrarre come turisti, domani potrebbero essere nuovi residenti, nuovi lavoratori, nuovi talenti».

IL MARKETING

L'idea, infatti, in fase di costruzione, è quella di creare all'interno delle future declinazioni del Piano Eurac anche un vero e proprio marketing territoriale, in modo da promuovere tutto quello che il Bellunese è: dalla manifattura e dal made in Belluno Dolomiti, fino alle possibilità di lavoro e crescita professionale. Il primo passo però resta quello del potenziamento della promozione e dell'offerta turistica, obiettivo del programma Vivere le Dolomiti. «La sfida è accrescere l'attrattività del territorio per talenti e investimenti, oltre ai turisti commenta Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, stakeholder sostenitore della Provincia per il Piano Eurac . Il progetto politico-territoriale punta allo sviluppo dell'economia bellunese attraverso la tenuta della manifattura e la creazione di un ecosistema dell'innovazione. Tra le nostre bellissime montagne abbiamo anche imprese ad alto contenuto tecnologico che competono nel mondo, che possono offrire prospettive professionali e di vita ai giovani qualificati che vengono da fuori. Per questo crediamo che un piano di marketing territoriale, di concerto con la Provincia, sia indispensabile per la crescita di tutto il sistema economico bellunese». Federica Fant

Corriere delle Alpi | 22 Dicembre 2020

p. 22

Contrasti tra i soci sul futuro della Dmo

pedavena Un incontro utile per fare il punto della situazione dopo le difficoltà registrate negli ultimi mesi. Ieri, in Birreria a Pedavena, si è tenuta una riunione sollecitata dall'assessore regionale Federico Caner, in seguito alle voci contrastanti e non prive di polemiche giunte a Venezia sulle strategie turistiche per la provincia di Belluno. Di recente, infatti, la Provincia ha deciso di aggiornare il Piano Eurac Vivere le Dolomiti, alla luce dei ritardi nella sua applicazione, di una mutazione del contesto internazionale e della necessità di realizzare alcuni suoi aspetti fondamentali. Presenti, oltre all'assessore regionale Caner, il presidente della Provincia, Roberto Padrin, il consigliere provinciale delegato al turismo Danilo De Toni e online numerosi sindaci, i consorzi turistici e molti operatori. L'assessore Caner, tirato per la giacchetta da più parti, ha cercato di comprendere la natura dei contrasti emersi durante i vari interventi: «Fondamentalmente è mancato il dialogo e la tensione tra le parti era palpabile», ha spiegato Caner al termine della riunione. «Operatori e sindaci non erano a conoscenza del lavoro svolto fino a ieri da Dmo e nemmeno delle intenzioni manifestate dalla Provincia nel lancio di queste nuove iniziative legate al Piano Eurac. Gli interventi sono stati franchi, c'è chi ha preso posizione a favore della Dmo, altri hanno manifestato critiche e così anche per quanto la Provincia sta mettendo in campo». In realtà, però, tutti i passaggi fatti dalla Provincia in questi mesi sono stati discussi con gli addetti ai lavori e ampiamente documentati dalle cronache. Il dibattito è durato due ore e mezza in modo serrato e Caner ha fatto anche delle promesse: «La Regione mette a disposizione i propri tecnici che così sapranno cosa il territorio sta pensando e facendo». L'assessore sostanzialmente promuove Dmo per l'attività svolta fin qui: «È vero che si è trattato di un lavoro parziale, finora centrato sul marketing e non sulla gestione dei servizi, ma va anche detto che la Dmo ha lavorato con due, tre persone, mentre ce ne vorrebbero una decina. Si possono mettere in campo tutte le strategie turistiche di questo mondo, ma se non ci sono le persone che le traducono sul territorio non si fanno progressi. Il tema dunque è dotare la Dmo del personale necessario per gestire i servizi turistici sul territorio, ampliando quindi il proprio raggio di azione». Per aumentare il

personale di Dmo, tuttavia, servono finanziamenti e i soci (tra i quali non c'è la Regione) di recente hanno già aumentato gli stanziamenti a favore del consorzio, da 80 a 132 mila euro all'anno, che servono a pagare il direttore e un collaboratore. Per assumere altro personale sarà necessario che i soci mettano mano al portafogli, perché non ci sono finanziamenti esterni destinati al funzionamento del consorzio Dmo. Inoltre, la struttura dedicata alla revisione e realizzazione del Piano Eurac è stata creata all'interno della Provincia e Dmo ne è una componente, oltre ad essere il principale interlocutore. «È stato un incontro utile per chiarire come la Provincia sta procedendo nell'attuazione del Piano Eurac e garantire che all'interno del progetto Dmo manterrà il ruolo che ha sempre avuto», commenta il presidente della Provincia, Padrin. -r. c.

Corriere delle Alpi | 22 Dicembre 2020

p. 22

Ferrazzi: “Serve accrescere l’attrattività del territorio”

PEDAVENA Non solo attrattività turistica per la provincia delle Dolomiti. Ma anche sociale ed economica. Andrea Ferrazzi, il direttore si Confindustria Belluno Dolomiti, lo ha detto chiaro e tondo davanti all'assessore Federico Caner.«È strategico accrescere l'attrattività del territorio, ma non solo per i turisti, ma anche per i talenti e gli investimenti. I dati demografici sono allarmanti: la provincia perde circa mille abitanti all'anno, e stiamo per scendere sotto la soglia dei 200 mila dopo che nel 1982 eravamo 220 mila. Ma sono le proiezioni ad essere inquietanti: si prevede che, nel 2030, ci saranno 18 mila giovani e 64 mila anziani. Mentre le persone nella fascia tra i 15 e i 64 anni passeranno dalle 143 mila unità del 1982, alle 124 mila di oggi fino alle 116 mila del 2030». Parallelamente, ha sottolineato Ferrazzi, stiamo assistendo alla concentrazione geografica di competenze e innovazione in alcune zone, prevalentemente urbane, che stanno trascinando la crescita economica mondiale. «Mentre in altre aree si assiste a fenomeni di abbandono, deindustrializzazione, disagio sociale. In mezzo ci sono territori, come il nostro, che possono ancora evolvere in una direzione o involvere nell'altra. Siamo perciò in una fase delicatissima di transizione - ha segnato il direttore di Confindustria -: servono politiche coraggiose e lungimiranti a sostegno della crescita economica e sociale della montagna bellunese. Il che significa, innanzitutto, favorire la nascita di un ecosistema dell'innovazione, che è uno degli elementi cardine per attrarre persone qualificate e per sostenere le imprese nella trasformazione tecnologica». E poi, secondo Ferrazzi, è strategico attuare un vero e proprio piano di marketing territoriale che segua e si incardini su quello elaborato da Eurac, con una visione complessiva di quali sono i valori e le vocazioni da promuovere, per fare in modo che qui arrivino non solo i turisti, ma anche aziende che vogliono investire e persone qualificate che possono trasferirsi per realizzarsi professionalmente. «Sottoscrivo in pieno - fa sapere il presidente Roberto Padrin -. L'attrattività turistica è determinante, come si è dimostrato anche l'estate scorsa, ma sicuramente non possiamo offrire vallate wilderness. Abbiamo bisogno di aziende nuove, non solo di nuove aziende, per trattenere e far rientrare i nostri ragazzi».Per Tatiana Pais Becher, sindaco di Auronzo, "sinergia e condivisione" - due parole scelte non a caso per il particolare momento di fibrillazione che vive la governance del turismo nel Bellunese - sono fondamentali per poter affrontare e ripensare il futuro turistico della nostra Provincia dopo l'emergenza Covid. È convinzione di Pais Becher che Comuni, Provincia, Regione, associazioni di categoria e privati condividono un unico obiettivo: lo sviluppo turistico della nostra Provincia che dovrà passare attraverso la valorizzazione delle risorse umane presenti in loco, la riprogrammazione dell'offerta, la creazione di un brand chiaramente identificabile, il potenziamento della comunicazione digitale, con ricadute positive sulla qualità della vita dei residenti. --F.D.M.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gazzettino | 22 Dicembre 2020

p. 8, edizione Belluno

Turismo e tensioni, la Regione convoca tutti

PEDAVENA «Clima di condivisione», «incontro utile ma con diversi istanti in cui qualcuno è andato giù pesante». Basterebbero gli aggettivi sufficientemente distanti per non dire contrapposti (Roberto Padrin, la prima e Federico Caner, la seconda) per spiegare che l'incontro di ieri mattina alla birreria di Pedavena è stato sì chiarificatore ma che qualche problema è anche venuto a galla.

IL NODO

A convocare la riunione l'Assessore regionale al turismo Federico Caner. Sul tavolo la gestione della Dmo e il futuro del progetto Eurac avviato dalla Provincia di Belluno. «I progetti di questo anno e mezzo - spiega il presidente della Provincia Roberto Padrin - sono stati fatti utilizzando i 5,6 milioni di euro che la Provincia gestisce dei Fondi di Confine. Ora vogliamo sviluppare il resto del piano: il prodotto digitale e le azioni che non sono state ancora sviluppate. All'interno di questa parte c'è anche l'analisi attorno al payoff. L'obiettivo è di

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