PREFAZIONE
L’agile volumetto che la dottoressa Pedrazzoli propone è un grido di aiuto che proviene da una “terra di mezzo” che sta tra la normalità con il suo comune carico di sofferenze che la vita comporta e i vari quadri psicopatologici che si meritano una vera e propria diagnosi. Tale è la maledizione a non esistere dei malcapitati che la abitano che neppure una diagnosi finora spettava a loro, condannati ad essere invisibili. In alcuni casi scompensano verso disturbi borderline di personalità o presentano un grottesco narcisismo di compenso, ma nella maggior parte dei casi traversano silenziosamente una vita di tribolazioni alla ricerca di una identità che non si è mai strutturata. Gli invisibili, di cui la dottoressa Pedrazzoli riporta ampi brani che scuotono e commuovono, sono coloro che al momento di giungere al mondo non hanno trovato nessuno ad accoglierli, non hanno trovato occhi gioiosi in cui rispecchiarsi, né braccia protese da cui farsi proteggere. I genitori come severi doganieri sul confine della vita non hanno messo il visto sul loro lasciapassare per l’esistenza. A partire da questa agghiacciante trascuratezza parentale, talvolta più dannosa dello stesso maltrattamento che perlomeno stabilisce una relazione per quanto insana, il libro racconta le diverse sofferte strategie con cui questi soggetti “non visti” e non