IL TESTO NARRATIVO
PERCHÉ OGNI TANTO SOLE E LUNA SPARISCONO Tra i tanti paesi del Cielo ce n’è uno dove regna una oscurità profondissima, e non brillano mai né Sole né Luna. Un giorno il Re di questo paese, stanco di vivere al buio, ordinò al più grosso e veloce dei suoi cani di rubare il Sole e di portarglielo, così i suoi sudditi avrebbero finalmente avuto un po’ di luce. Il Cane, obbediente, corse dietro al Sole, riuscì ad afferrarlo con la sua enorme bocca e se lo trascinò dietro. Ma dopo un po’ fu costretto a lasciarlo. Il calore dei raggi gli bruciava la lingua proprio come se avesse addentato fuoco puro: e infatti il Sole è una palla di fuoco, lo sanno tutti. Il suo padrone, allora, lo mandò a rubare la Luna, e il Cane non ci mise molto ad acchiapparla. Stava già correndo dal Re, tenendola stretta in bocca, ma a un certo punto non ce la fece più e dovette lasciarla andare, perché la Luna, gelida come ghiaccio, gli aveva fatto venire un tremendo mal di denti. Il Re si disperò: possibile che il suo popolo dovesse vivere al buio per l‘e ternità? Proprio non riusciva a rassegnarsi, e decise di provarci ancora. È per questo che ogni tanto Sole e Luna spariscono e il buio inghiotte il mondo: la colpa è del Cane del Re, che cerca di portarli via ma non ci riesce mai. Però gli uomini non lo sanno, e dicono che in quei momenti c’è un’e clissi: come se per spiegare quello che succede in Cielo bastasse una parola difficile! F. Lazzarato, Al buio - Fiabe notturne da tutto il mondo , Mondadori
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