MULTIPITCH nelle VALLI TORINESI

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Introduzione tecnica VALUTAZIONE DELLA BELLEZZA Accanto al nome di ogni via troverete degli asterischi indicanti la bellezza dell’itinerario. I giudizi chiaramente non pretendono l’oggettività e sono riferiti solamente alla bellezza e l’estetica della linea stessa, non il contesto in cui è inserita, il valore storico e l’atmosfera che si respira. Proprio per questo non deve essere un metro di valutazione assoluto per la scelta dell’itinerario, spesso vie con soltanto due asterischi sapranno regalarvi di più che altre vie più gettonate e blasonate. Come già detto, l’esperienza arrampicatoria comprende molti fattori che spesso esulano dall’estetica della via. L’obbiettivo non deve essere sempre percorrere belle vie, ma vivere belle esperienze.

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Via sconsigliata, idea da abbandonare Via discreta, per chi ha già fatto tutto Via bella, consigliata Via stupenda, da ripetere Capolavoro, assolutamente da non perdere.

VALUTAZIONE DEGLI ITINERARI Per classificare in maniera più completa le vie, si è adottata la scala estesa di valutazione che scinde l’impegno generale di una via (ambiente, lontananza dal fondovalle, lunghezza, impegno psicologico) da quello relativo alla distanza o alla posa delle protezioni. Tutto questo per forza separato dalla difficoltà tecnica, comunemente espressa con la scala francese o UIAA. Avremo dunque tre parametri da valutare e quindi tre scale diverse da affiancare nella relazione di una determinata via: la difficoltà tecnica, la spittatura, l’impegno generale. Per avere l’idea più precisa di una via, sarà dunque necessario esprimerli sempre tutti e tre, perché nessuno di essi, preso separatamente, potrà dare sufficienti informazioni al ripetitore. La difficoltà tecnica. Si è adottata la scala francese e per ogni itinerario troverete indicato sia il grado massimo, sia quello obbligatorio. In rari casi troverete anche la difficoltà da superare artificiale, indicato come A0, utile nel caso di alcuni passaggi, non estremi, ma abbondantemente al di sopra del grado medio della via. La proteggibilità. Abbiamo utilizzato una scala che tiene conto esclusivamente della distanza e dell’affidabilità degli ancoraggi, usando la lettera “S” seguita da un numero. La maggior parte degli itinerari presi in esame è attrezzato S1, ma non mancano casi dove si arriva fino all’S2 o S2+. Anche in quest’ultimi casi i rischi in caso di caduta sono sempre relativamente bassi e mai troppo pericolosi. L’impegno globale. Questa scala sostituisce la scala classica francese (TD, ED…) nel valutare l’impegno globale di una via, l’ambiente in cui si svolge, la difficoltà di ritirata e la lontananza dal fondovalle. È sostanzialmente la scala americana in uso per le big wall, espressa in numeri romani da I a VII (ma si tratta di scala aperta) e affiancata alla difficoltà tecnica. Come si deduce dalla tabella la gradazione è slegata totalmente dalla difficoltà, che andrà quindi sempre affiancata al numero romano. Per chi ha poca esperienza. Per agevolare la comprensione della valutazione estesa, e quindi per non incorrere in grossolani errori nella scelta dell'itinerario, abbiamo aggiunto una gradazione in ciucci (1 più facile di 3). Resta però indispensabile la lettura e la comprensione dei tre parametri che compongono la gradazione estesa.

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