TERZA PAGINA legionella
legionella, ecco le nuove linee guida di Simone Finotti
28 OTTOBRE 2015
Pubblicate a cura del Ministero della Salute le nuove Linee Guida per la prevenzione e il controllo della Legionella, che completano, integrano e sostituiscono le precedenti del 2000. Un documento complesso che dedica ampio spazio anche ai rischi nelle strutture turistico-ricettive.
li e normative. Le nuove Linee guida, pubblicate a cura del Ministero della Salute e realizzate con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità e di esperti del settore, sono state approvate in maggio in Conferenza Stato-Regioni, e si pongono come riferimento aggiornato in questo senso.
A quindici anni dalla pubblicazione, nel 2000, delle “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”, primo documento nazionale finalizzato a fornire agli operatori sanitari informazioni aggiornate sulla legionellosi, sulle diverse fonti di infezione, sui metodi diagnostici e di indagine epidemiologica ed ambientale, esce ora un aggiornamento del testo con lo scopo di riunire, aggiornare e integrare tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida naziona-
Si tratta di un documento corposo e dettagliato: quasi 150 pagine suddivise in 6 capitoli e ben 13 allegati. Si parte dagli aspetti generali, con la descrizione delle fonti di infezione, delle modalità di trasmissione, dei fattori di rischio, della frequenza della malattia, dei sintomi e dei metodi di diagnosi. Nella seconda parte si parla di sorveglianza e di indagine epidemiologica: fra l’altro del registro nazionale della legionellosi e della sorveglianza internazionale della legionellosi nei viaggiatori.
Aspetti generali ed epidemiologia
I protocolli di controllo
Ma la parte che ci interessa maggiormente inizia con il capitolo 3, “Protocollo di controllo del rischio legionellosi”. Tre le fasi in cui si suddivide il controllo: valutazione, gestione, comunicazione del rischio. E’ necessario che il Protocollo venga applicato in ogni struttura (sia civile sia industriale) nel quale siano presenti impianti potenzialmente a rischio legionellosi. Nei sottocapitoli da 3.2 a 3.4 si dettagliano i casi delle strutture turistico-ricettive, degli stabilimenti termali e delle strutture sanitarie, e cioè quegli ambienti in cui il rischio legionella è maggiormente presente.
Le strutture turistico-ricettive
Concentriamoci ora sulle strutture alberghiere e turistico-ricettive: la legionella, vale sempre la pena di ricordarlo, è stata scoperta proprio in ambito alberghiero, e precisamente negli Stati Uniti: nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4mila erano i veterani presenti). E ancora oggi, nonostante la malattia si conosca molto bene e vi siano tutti gli strumenti per prevenirla, non è escluso il rischio di contrarla proprio in albergo, o in strutture ricettive in generale. Ricordiamo anche che molti alberghi sono dotati di spa, strutture di benessere in cui l’acqua ha un ruolo centrale. La colonizzazione degli impianti idrici o aeraulici rappresenta una condizione necessaria per lo svi-