GESTIONE AUDIZIONE FNIP
fnip portavoce in senato delle piccole e medie imprese di Antonio Bagnati
26 APRILE 2015
Fnip si fa portavoce delle esigenze delle PMI di pulizia, servizi integrati e multiservizi davanti all’8a Commissione del Senato, che lavora al recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici. L’audizione si è svolta nel marzo scorso in un clima di grande attenzione e apertura. La soddisfazione del presidente Fnip Nicola Burlin, che auspica un recepimento attento alle piccole e medie imprese del comparto. La Fnip – Federazione nazionale imprese di pulizia, di disinfestazione, di servizi e multiservizi, è stata ricevuta in Senato lo scorso marzo per un’audizione dinanzi all’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi parlamentari dell’8a Commissione permanente Lavori pubblici nell’ambito dell’esame del disegno di legge 1678 (delega recepimento direttive europee appalti e concessioni).
L’audizione ha costituito un’importante integrazione delle osservazioni già esposte da Confcommercio il 23 febbraio scorso e del “Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici” recentemente illustrato da PatrimoniPa net alla medesima commissione in rappresentanza delle principali Associazioni del comparto dei servizi per i patrimoni pubblici, a cui la stessa Fnip ha aderito con convinzione.
Richiesti requisiti di fatturato irraggiungibili per le PMI
L’attenzione di Fnip, però, si concentra soprattutto sulle Piccole e Medie Imprese, alle cui esigenze la Federazione è da sempre molto sensibile. Spiega Nicola Burlin, presidente nazionale Fnip: “In particolare lamentiamo i guasti ingenerati da una mal governata politica di centralizzazione delle gare pubbliche, nelle quali vengono richiesti requisiti di fatturato irraggiungibili per le piccole e medie imprese, che pure costituiscono la stragrande maggioranza del tessuto imprenditoriale del comparto. E attenzione: non stiamo parlan-
do di aziende artigiane con un unico codice fiscale, ma di Srl e, a volte, anche di Spa che fatturano da 1 a 20 milioni e oltre, e che se non si associano in Ati non possono partecipare alle gare con speranza di vincere.
Le gare Consip
Eppure il mercato dei servizi di pulizia affidati da enti pubblici è sempre di più assorbito dalle gare Consip, alle quali le PMI non possono partecipare (perché la suddivisione in lotti, non funzionali ma macroregionali, di valore che si aggira intorno ai 100 milioni di euro, fa lievitare i requisiti di capacità tecnico-economica, che nei bandi Consip è commisurata ad una “ragionevole” proporzione tra valore del singolo lotto e fatturato specifico aziendale nell’ultimo biennio). Continua Burlin: “Nelle tre gare bandite che coinvolgono il settore delle pulizie Consip ha scelto di suddividere l’intera penisola in poco più di dieci lotti, più i lotti accessori, per un valore totale di quasi 6 miliardi di euro integralmente sottratti al mercato delle PMI. Dopo le gare Consip per la pulizia delle scuole e degli edifici di proprietà degli enti regionali e territoriali (c.d. gara FM4), con la nuova gara sulla pulizia e sanificazione di ambienti sanitari e ospedalieri (in corso di svolgimento), le micro, piccole e medie imprese si ritroveranno a brevissimo senza più gare alle quali partecipare e senza più servizi da gestire. Una situazione ancor più paradossale se si pensa che le indicazioni dell’Europa vanno dalla parte opposta con lo Small Business Act e, in ultimo, con le nuove direttive europee in materia di appalti in via di recepimento (cfr. le Dir. 23, 24 e 25/2014/UE)”.