GSA Igiene Urbana 02-16

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SCENARI

LINEE GUIDA FISE ASSOAMBIENTE

come prevenire i reati ambientali involontari di Beatrice Baroni

Le linee guida per modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale.

50 igiene urbana igiene urbana aprile-giugno 2016

che non dà indicazioni riguardo alla loro predisposizione. Tali Linee guida, dunque, svolgono un ruolo determinante nella possibilità di esimere le imprese dalle forme di responsabilità previste dal decreto.

Di cosa si tratta

Il testo

Fise Assoambiente ha redatto un documento contenente le Linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e sistemi di gestione ambientale - i cd. MOG – indicati nel D.lgs. n. 231 del 2001 in seguito alla sua estensione ai reati contro l’ambiente. Nel documento, l’associazione, fa espresso riferimento alle indicazioni generali già dettate da Confindustria e, in collaborazione con Certiquality, le approfondisce a proposito della gestione dei rifiuti. Perciò, il testo costituisce un riferimento per la predisposizione di modelli organizzativi che prevengano una responsabilità da danni ambientali derivanti, per esempio, da illeciti nella raccolta, nel trasporto o nello smaltimento dei rifiuti, oppure nelle attività di commercio e intermediazione nella gestione di questi, o ancora da illeciti commessi nella sorveglianza e controllo dei siti di smaltimento e via dicendo.Il documento è stato approvato, come richiesto dal decreto, dal Ministero di Giustizia nel 2015 e si è provveduto alla sua divulgazione nel mese di marzo 2016.

Il documento è sviluppato in cinque capitoli. Il primo tratta del contesto normativo che prevede tali modelli organizzativi, il già citato D.lgs. 321/2001. Il secondo capitolo mostra le caratteristiche principali dei MOG, seguito dal terzo che analizza i processi, in capo a un’Azienda che opera nella gestione dei rifiuti, rilevanti ai fini del decreto. Cioè, i cosiddetti processi sensibili ai rischi di danno ambientale. Il quarto capitolo prosegue con la descrizione dei sistemi EMAS e ISO 14001 di gestione ambientale. Infine, le conclusioni sono tracciate nel quinto capitolo, che, a sua volta, è seguito da un’appendice contenente una check list per valutare la conformità aziendale alla legislazione vigente e uno schema di processo-reato.

Scopo Lo scopo di questo pubblicazione è sia di sensibilizzazione sia di supporto. Infatti, si tratta di un vero e proprio strumento pratico di lavoro che facilita l’elaborazione di un adeguato modello organizzativo in linea con le prescrizioni normative. Fise Assoambiente risponde a un’esigenza avvertita da diverse associazioni di imprese. Queste si trovano, infatti, di fronte a un decreto che prevede tali modelli organizzativi, ma

I modelli organizzativi L’attenzione viene qui posta sul secondo capitolo. Questo, come già accennato, tratta specificatamente del Modello organizzativo e delle sue componenti. In generale nel testo leggiamo che nel MOG devono essere individuate le attività e i processi nel cui ambito possono essere commessi reati e devono essere previsti protocolli che formino e attuino le decisioni dell’Azienda relative agli illeciti da prevenire. Inoltre, le modalità di gestione delle risorse finanziare devono essere atte a impedire la commissione dei reati e devono sussistere obblighi di informazione interni ed esterni all’azienda, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure adottate dal Modello. Da questi requisiti, si comprende la funzione

principale della predisposizione dei modelli: prevenzione e controllo della commissione dei reati previsti dal D.lgs. 321/2001. Controllo che deve essere effettuato attraverso un sistema che superi la soglia di accettabilità, cioè il fatto di non poter essere aggirato se non in modo fraudolento. Per prevenire possibili illeciti, importante è individuare le aree di attività e i processi in cui queste fattispecie di reato possono concretamente verificarsi, e identificare i soggetti da monitorare affinché ciò non avvenga. Sempre a scopo preventivo deve essere composto un codice etico, con contenuti minimi quali i principi di legalità, di trasparenza, correttezza e tracciabilità delle azioni. Deve sussistere una struttura organizzativa aziendale che sia chiara nell’attribuzione di ruoli e responsabilità, in cui vi sia trasparenza nelle operazioni, che devono essere documentate. Le funzioni devono essere assegnate secondo un principio di separazione e anche i controlli ben documentati. Tutto ciò deve avvenire a fronte dell’adozione di protocolli di controllo specifici per ogni attività e processo, quali sono, per esempio, i programmi di revisione operativa interna o esterna, in modo da garantire così la capacità del Modello di contrastare i rischi identificati.

La formazione del personale Attività che svolgono un ruolo fondamentale, a fronte della ragione preventiva del Modello organizzativo, sono la formazione e l’addestramento del personale e di tutte


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