TECNOLOGIE
SGUARDI NEL PAESAGGIO
Creare sguardi nel paesaggio urbano di Paolo Villa, Mariagiusi Troisi
L’architettura e la cura del paesaggio possono guidare il visitatore a vedere ciò che non c’è ma si vorrebbe che ci fosse. Ma c’è anche chi trascura il rapporto tra l’edificio e ciò che lo circonda. 90 igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2018
Alla ricerca dello sguardo felice. Lo sguardo nasce da una lettura personale del paesaggio e accoglie non solo ciò che è fisicamente presente, ma anche la sua interpretazione attraverso l’emozione, la sensibilità, l’esperienza e la memoria. Esistono tanti sguardi quanti gli occhi che guardano. E altrettanti paesaggi. Luoghi che dopo uno sguardo sentiamo più nostri, catturati da un elemento, un pensiero, un disegno, un’immagine. Luoghi che sono prospettive di città, finestre, portali, porticati. Fare paesaggio è anche saper guidare gli sguardi che lo abiteranno. La disposizione degli elementi, la scelta dei colori, delle forme e la previsione dei movimenti che avverranno in uno spazio aperto, fanno parte di un’opera complessa, delicata e di grande responsabilità, perché fa leva su un senso molto personale che continua a ricevere sollecitazioni asfissianti. Per questo motivo, le azioni di regalare viste, impedirle, condizionarle, evocarle, devono essere consapevoli del proprio contributo alla valorizzazione delle città, fino ai paesaggi più minuti. La sensazione che genera l’espressione “Mi piace questo posto” nasce principalmente da un contatto visuale, al quale affidiamo tutta la nostra capacità di comprendere un sito. La vista è il senso più sviluppato che abbiamo e che viene sollecitata più frequentemente, non sempre in modo volontario. Acquisire un diverso rapporto con quello che si vede, significa
Foto 1 - Ombra di corniolo, Milano
diventare buoni osservatori, gustare meglio le sensazioni e capire da cosa sono generate. Significa anche avvedersi degli inganni
a cui è soggetta la vista. Spesso questa è fallace, ingannevole, incerta, e ci offre delle informazioni incomplete, anche quando