GSA Igiene Urbana 04-18

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GESTIONE

CUSTODIA CHIAVI

Chiavi dei veicoli: chi può utilizzarle? di Alessandro Sasso

72 igiene urbana igiene urbana ottobre-dicembre 2018

Nel fleet management l’autorizzazione alla custodia delle chiavi, e conseguentemente alla guida dei veicoli, è un tema che si pone spesso quale interfaccia fra i processi di manutenzione e produzione, soprattutto quando la prima è internalizzata, e sempre rappresenta una criticità rispetto ai temi della sicurezza stradale. Un problema subdolo L’utilizzo di veicoli attrezzati per servizi di raccolta e spazzamento non sempre registra problemi significativi dal punto di vista di “chi” abilitare all’uso di un mezzo, tuttavia si rilevano non pochi casi critici costituiti ad esempio da servizi sparsi nel territorio per i quali ogni cantiere ha la sua peculiarità e il gestore, spesso remoto, ha necessità di controllare con attenzione chi usa un veicolo/attrezzatura. Sono da registrarsi esempi, per fortuna rari, di furti o, ben più comuni, di utilizzi non ottimali della flotta consentiti dall’abitudine da parte degli operatori di “scegliere” il veicolo con cui prestare servizio.

A prescindere dalla disponibilità dei beni, che solo attraverso la custodia delle chiavi a cura dell’officina di manutenzione può essere trasferita all’esercizio a seguito delle necessarie riparazioni e controlli, gli aspetti di sicurezza sono centrali. Come in tutti i processi, infatti, l’assegnazione delle attrezzature di lavoro deve essere correttamente tracciata e certificabile e associata ad un controllo preventivo di idoneità alla conduzione delle stesse. Il completo controllo dell’accesso ai veicoli rappresenta altresì una buona pratica di “road safety” che può supportare, fra le altre possibili, il percorso di conseguimento della certificazione ISO 39001.

Cosa fare? Un approccio completo e corretto nella direzione su indicata deve prevedere la conduzione di progetto che comporti l’analisi del processo di gestione delle chiavi e la sua ottimizzazione rispetto alle esigenze di sicurezza e di corretto rapporto fra manutenzione ed esercizio, proprio di ciascuna realtà aziendale. Servono competenze specifiche, di processo, e conoscenza approfondita delle tecnologie disponibili sul mercato, per individuare veri e propri progetti interni che prevedano, oltre al semplice procurement, la revisione delle procedure aziendali, l’aggiornamento dei documenti di qualità che rappresentano il Sistema di Gestione Integrato e la formazione del personale. Queste ultime si avvalgono del ritorno di esperienza proveniente dal mondo della security, grazie a ritrovati hardware/software ormai evoluti e consolidati quali chiavi elettroniche, bacheche per la custodia delle chiavi tradizionali gestite elettronicamente, serrature per la custodia di copie di emergenza sui veicoli stessi. Per il mondo dell’igiene

urbana e degli impianti in gestione alle multiutility si affacciano sul mercato le bacheche elettroniche per la gestione informatizzata delle chiavi, che possono essere rilasciate solo agli operatori effettivamente autorizzati in accordo con il suddetto processo anche previo alcol test. Oltre ad esse, è possibile attrezzare i veicoli con vani a incasso per la conservazione sicura a bordo, accessibili a chi ne ha il diritto (autisti di scorta, manutentori) tramite chiave dedicata. Tali soluzioni garantiscono il tracciamento delle operazioni e dunque il totale controllo del rischio, a tutela della responsabilità civile e penale degli amministratori. Si tratta in definitiva di un’applicazione mirata del paradigma “Impresa 4.0”, che per la sua semplicità e rapidità di implementazione ben si presta all’ottenimento di agevolazioni finanziarie (super ammortamento, credito d’imposta), con progetti integrati che prevedano, non ultima, un’azione da parte del marketing aziendale per la valorizzazione degli investimenti effettuati.

Conclusione L’ormai abusato paradigma 4.0 mette in realtà a disposizione delle imprese soluzioni che con un costo sostenibile consentono un efficientamento dei processi intervenendo proprio sugli aspetti tradizionalmente delicati: l’interfaccia fra manutenzione e produzione, con gestione automatica della disponibilità, e la sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strada. Per cogliere tale opportunità non basta però redigere un capitolato di acquisto, cosa in sé che richiede comunque una solida conoscenza dell’argomento, ma impostare progetti interni che mirino a rendere stabile e patrimonio delle aziende l’utilizzo delle nuove tecnologie.


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