Il settore italiano della salumeria e il Covid-19 La pandemia da Covid-19 non ha fermato le aziende alimentari che si sono impegnate con più vigore per assicurare le produzioni e mantenere alto il loro livello sia per quanto riguarda quelle certificate DOP e IGP che per quelle ad elevato contenuto di eccellenza e qualità, pur non codificate da uno specifico disciplinare. Ovviamente un ruolo determinante lo giocano i consorzi di tutela, ma
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c’è chi singolarmente si è assunto l’onere di redigere un dossier a sostegno della propria filiera di riferimento indirizzato alle autorità ed istituzioni competenti. Buone notizie poi sul fronte dei dati consuntivi riguardanti il 2019: la salumeria italiana piace sia nel mercato domestico che all’estero e le performance non sono certo mancate.
Presentato da Parmacotto alle Istituzioni
Dossier a tutela e sostegno delle aziende strategiche dell’alimentare
Nel 2019 è cresciuta la produzione di cacciatori italiani DOP
La crisi in atto dovuta all’emergenza Covid-19, il rigoroso rispetto delle norme varate dalle Autorità per contenere la diffusione del virus, l’esigenza di garantire nel modo migliore la sicurezza dei lavoratori, mantenendo tuttavia la continuità produttiva dei beni di importanza primaria, hanno messo in evidenza il ruolo strategico delle industrie alimentari. Parmacotto ha presentato un dossier alle Autorità competenti - Presidenza del Consiglio, Presidenza della Regione Emilia Romagna, Confindustria, Organi di categoria (Upi Parma, Assica) - per portare una testimonianza di come stia affrontando l’emergenza e al tempo stesso porre l’attenzione su una serie di riflessioni che coinvolgono tutte le società dello specifico settore. L’analisi delle criticità che al momento stanno portando problematiche comuni al comparto ha lo scopo di proporre soluzioni condivise e di sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica sull’urgenza di agire con agevolazioni e percorsi preferenziali affinché vengano raggiunte le condizioni economico-sociali sostenibili per mantenere efficiente e continua la produzione del settore alimentare. Parmacotto ha messo in campo tutte le forze possibili affinché la promessa di continuità di filiera possa essere mantenuta. È stato costituito un Comitato di Sicurezza composto da amministratore delegato, direttore qualità e dal professor Antonio Vittorino Gaddi, ricercatore di medicina sperimentale, con il compito di redigere le disposizioni e promuovere le informazioni e la formazione necessarie a tutto il personale addetto e ai responsabili di funzione, in
Il Salame Cacciatore Italiano continua ad essere sempre più presente sulle tavole per le sue qualità garantite dal marchio DOP. Nel 2019, sono stati prodotti 3.670.156 Kg di Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, circa 300.000 kg in più rispetto al 2018, pari a un aumento della produzione dell’8,9%. Grazie alle sue caratteristiche - la piccola pezzatura del salame intero (in media 150 - 200 g) e il pratico formato pre-affettato in vaschetta, che ne aumentano il livello di servizio e abbattono gli sprechi - il Cacciatore Italiano DOP è ideale per il consumo in casa e fuori: per un pranzo veloce, per uno snack, una merenda o uno sfizioso aperitivo. Sul fronte export, risulta che il 26% sul totale del venduto di Salamini Italiani alla Cacciatora DOP abbia varcato i confini nazionali. L’UE si conferma il principale mercato di riferimento con una quota pari all’88,5% del totale esportazioni, pari a circa 450.000 Kg. I Paesi più performanti in assoluto sono stati Germania (55%), Belgio (9,5%), Austria e Francia. Per quanto riguarda invece i paesi Extra UE, si conferma al primo posto la Svizzera con il 9%. A conferma della rilevanza strategica di Germania e Belgio nel processo di internazionalizzazione della DOP, primi Paesi di esportazione, il Consorzio è attualmente impegnato in programmi di promozione e valorizzazione del prodotto in questi Paesi, con l’obiettivo di comunicare ai consumatori e ai professionisti della ristorazione e del trade le caratteristiche del pregiato salume, garantite dalla certificazione comunitaria DOP. Per quanto riguarda i canali di distribuzione, al primo posto si conferma la GDO con il 55%.
MAGGIO 2020
tema emergenziale. L’azienda ha attivato per tutti i dipendenti e i collaboratori una polizza assicurativa che copre il rischio di infezione e l’eventuale periodo di convalescenza. Ha inoltre istituito una premialità straordinaria pari al 20% della retribuzione a tutto il personale. L’attuale emergenza sanitaria ha avuto implicazioni rilevanti su tutti i processi aziendali. Si è assistito a un aumento delle assenze dal posto di lavoro che in alcuni casi ha raggiunto punte del 35%-40%. Per far fronte agli impegni presi con i propri clienti, l’azienda ha dovuto ricorrere in via straordinaria all’adozione di nuovi rapporti di lavoro, con conseguenti costi aggiuntivi rilevanti. Le modifiche organizzative, revisione dei turni e fasi di lavorazione per garantire maggiore sicurezza dei lavoratori, hanno determinato una crescita dei costi operativi di circa il 25%. L’approvvigionamento delle materie non ha per ora mostrato discontinuità di rilievo. Rappresenta però un’area di criticità da tenere debitamente monitorata. La limitata circolazione delle persone ha comportato una flessione importante del canale specializzato. Risultano particolarmente critiche le fasi di “presa d’ordine” e incasso dei pagamenti, con conseguenti difficoltà in termini di vendite e peggioramento della liquidità finanziaria. Parmacotto riveste un ruolo strategico legato alla produzione e vendita di prodotti alimentari ad elevato valore nutrizionale. L’azienda ritiene debbano essere messe in campo norme e regole appropriate, ad elevata specificità e tutela, al fine di consentire alle aziende “strategiche” di mantenere in vita le proprie filiere.