conclusione dei rapporti con giuseppe mengoni. la costruzione dei nuovi mercati. thomas richard guppy, ubaldino peruzzi e la cassa di risparmio di firenze
Il cantiere durante il mandato da Sindaco di Peruzzi. Modifiche al progetto approvato
Studiando i disegni di Mengoni Guppy si accorge di un vizio di costruzione nei canali di scolo delle acque pluviali, composti di un involucro in lamiera di ferro, di una fodera in larice e di una «camicia» di zinco. Segnalato al direttore dell’Uffizio d’Arte82, condurrà alla sostituzione dell’interno dei condotti con «una lamiera di rame della grossezza di un millimetro fermata in guisa all’involucro stesso»83. Questa sarà la prima di una serie di modifiche apportate al Progetto Mengoni84, che finiranno per modificarlo dal punto di vista tecnico e compositivo, sulle quali finora la storiografia non ha abbastanza riflettuto. Lo stesso Guppy, dopo un allarmante rapporto di Polizia sulla necessità di provvedere alle famiglie povere del secondo blocco di case da demolirsi, viene incalzato a riprendere le demolizioni interrotte da tempo nei Camaldoli di San Lorenzo 85. Come su altri cantieri anche sui nuovi mercati cominciano ad allungarsi le ombre del temuto trasferimento della capitale, ormai certo: […] molti di quelli inquilini si mostrano fortemente speranzati che trasferendosi la Capitale non abbia più altrimenti luogo la costruzione del Nuovo Mercato, e che quindi non sia vero che i locali stessi debbano essere demoliti. Le famiglie che presentemente abitano quel blocco sono in numero di 230, e poche eccezioni fatte, tutte appartengono alla Classe più miserabile e demoralizzata della Società, poiché due terzi di essa sono pregiudicati per delitti, e l’altro terzo di storpi e ciechi che vivono di questua. Dai più facinorosi di queste famiglie si và giornalieramente dicendo – vedete che cosa hanno fatto del primo blocco che doveva essere demolito a maggio? Un ridotto di birbanti, di giocatori di biribissi, di galline e di altre cose immorali; ma se quei locali dovevano servire per questo scopo, non era meglio che vi avessero lasciato le famiglie? Noi però non saremo tanti gonzi, come quelli che andarono via a Maggio. Noi mangieremo i denari che ci sono stati dati dalla Commissione e resteremo nei locali dove siamo; accada pure quello che vorrà accadere, noi non ci muoveremo86.
Nell’attesa che Guppy si organizzi per avviare le operazioni «su grande scala», Del Sarto informa Peruzzi della ripresa del cantiere per il nuovo mercato Centrale. Guppy ha infatti stabilito in alcune case del primo blocco che saranno demolite per ultime opifici e laboratori provvisori, nonché le dimore degli operai che verranno appositamente dalle sue officine di Napoli87. L’accollatario chiede quindi l’autorizzazione per subappaltare alla «Società Guarnieri, Martelli e Comp.» le demolizioni in San Lorenzo e le opere murarie di tutti e tre i mercati, che sarà accordata dalla Giunta dopo il parere favorevole del direttore dell’Uffizio d’Arte, sempre ben disposto verso gli impresari fiorentini: «oltre il Capo di essa che è uno dei più conosciuti Accollatari, anche tutti gli altri individui che formano la società sono scelti fra i migliori e più accreditati accollatari della Città»88. ASCFi, Comune di Firenze, Mercati delle vettovaglie, CF 7335, Napoli, 8 ottobre 1870. Ivi, Deliberazioni della Giunta, CF 443, Ad. 5 novembre 1870. 84 Supra Il Municipio affida l’incarico a Mengoni, nota 87. 85 ASCFi, Comune di Firenze, Deliberazioni della Giunta, CF 443, Ad. 2 novembre 1870. 86 Ivi, Mercati delle vettovaglie, CF 7335, 2 novembre 1870. 87 BNCF, U. Peruzzi, XVIII, 74. Lettera di Luigi Del Sarto a Ubaldino Peruzzi, Firenze, 5 novembre 1870, inedita. «La Nazione», 25 ottobre 1870, BU, Archivio Aranguren, Busta 76. 88 ASCFi, Comune di Firenze, Mercati delle vettovaglie, CF 7335, 17 novembre 1870 e Deliberazioni della Giunta, CF 444, Ad. 19 novembre 1870. Alla Società di Ranieri Guarnieri, Cesare Martelli, Giuseppe Ricci, Luigi Cocchi e Baldassarre Ciuti era 82 83
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