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Fondazioni e archivi d’artista
by BFCMedia
ART
Cresce la tendenza a creare su internet registri ufficiali delle opere L’obiettivo è aiutare i collezionisti a riconoscere le produzioni originali
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DI ALESSIA ZORLONI
Gestione, tutela e valorizzazione dell’eredità culturale e patrimoniale di un artista sono temi al centro del dibattito storico, artistico e giuridico del mondo dell’arte e possono coinvolgere anche interessi economici rilevanti. Basti pensare al lascito di Francis Bacon, che nel 1999 fu stimato 100 milioni di euro, e quello di Andy Warhol, valutato 510 milioni di dollari dopo la sua morte.
Autenticità
Per tutelare la propria produzione e i propri collezionisti, i più illuminati e previdenti tra gli artisti costituiscono un archivio delle loro opere quando sono ancora in vita, spesso connesso alla costruzione di cataloghi ragionati e al rilascio di certificati d’autenticità. Gerhard
Richter, Daniel Buren e Tony
Cragg sono solo alcuni tra i più influenti artisti contemporanei che per primi hanno capito l’importanza della realizzazione di un sito web che rappresentasse una fonte ufficiale per i dati anagrafici, per la rassegna stampa e l’archivio delle proprie opere. Fonti preziose da un punto di vista documentario, gli
Al momento della morte, il lascito del pittore Francis Bacon fu stimato in 100 milioni di euro, quello di Andy Warhol in addirittura 510 milioni
archivi d’artista, o le fondazioni che portano il nome dell’artista, sono garanti dell’autenticità delle opere ma anche promotori istituzionali d’iniziative intorno all’attività e alla figura che rappresentano e del momento storico-artistico di riferimento.
Le gallerie
Un ruolo fondamentale è svolto anche dalle gallerie che, in collaborazione con gli eredi, la fondazione o l’archivio, mettono in atto alcune operazioni volte a promuoverne la conoscenza. Tra queste, l’organizzazione di retrospettive nei musei, che aiutano a sostenere le quotazioni nel mercato secondario, e in alcuni casi la redazione e pubblicazione dei cataloghi ragionati delle opere dell’artista. Il rapporto tra un archivio e una galleria può strutturarsi in molteplici modi, non esiste un unico modello. Vi sono casi in cui la relazione si configura come un semplice mandato per la vendita delle opere, altri in cui il gallerista ha il compito di mantenere i rapporti con curatori e musei, o di gestire i prestiti, fino ad arrivare alla completa amministrazione del lascito. Ma come deve essere organizzata la successione di un artista e il suo lascito? Quale forma giuridica deve assumere? Chi deve amministrarlo? E come prende forma un catalogo ragionato? Per rispondere a queste domande Johan & Levi ha da poco pubblicato L’archivio d’artista.
Princìpi, regole e buone pratiche
a cura di Alessandra Donati e Filippo Tibertelli de Pisis. Il volume – nato a partire dal
ART
CATALOG
Andy Warhol Triple Elvis, 1963. Collezione Luigi e Peppino Agrati. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018.
ART

Il manuale
A cura di Alessandra Donati e Filippo Tibertelli de Pisis Johan & Levi, 2022. Alessandra Donati è esperta di diritto dell’arte e avvocato. Docente in importanti sedi universitarie e master, è direttore del Corso per curatore di archivio d’artista promosso da AitArt. Filippo Tibertelli de Pisis è fondatore e presidente di AitArt e presiede l’archivio del celebre e omonimo zio, l’Associazione per Filippo de Pisis.
Daniel Buren, The Colored Mirrors, situated works, low reliefs, installation view. Courtesy the artist and Bortolami Gallery. Ph. Guang Xu.
Corso per curatore di archivio d’artista promosso da AitArt (Associazione Italiana Archivi d’Artista) – riunisce i punti di vista e le competenze di oltre trenta professionisti spaziando dalle materie umanistico-storiche a quelle economico-giuridiche, senza dimenticare gli aspetti più pratici legati alla schedatura e alla digitalizzazione. Nel suo duplice intento di diffondere princìpi ispiratori e proporre modalità di gestione, il libro si configura così come un vademecum imprescindibile per chiunque voglia sviluppare una professionalità specifica e farsi custode dell’identità e dell’autenticità delle opere, soprattutto in relazione ai linguaggi del contemporaneo.

