Teti, Peleo e la guerra di Troia Tanto tempo fa in Tessaglia, una zona montuosa della Gre-
cia, esisteva una dea bellissima di nome Teti. Peleo, re della cittĂ di Ftia, se ne innamorò perdutamente anche se sapeva che molti avevano tentato invano di conquistarla. I nobili principi che le avevano dichiarato eterno amore tornavano a casa scoraggiati, quindi raccontavano: â Mi sorrideva e io lâabbracciavo quando allâimprovviso si è trasformata in un cinghiale; lâho tenuta stretta e allora è diventata una sirena, poi un leone, unâaquila, un delfino e, infine, tra le mani avevo solo fiamme o limpida acqua. Era chiaro che Teti, figlia del vecchio Nereo, signore del mare, possedeva poteri straordinari. Anche gli dei si erano invaghiti di lei, ma sia Zeus che Poseidone rinunciarono allâimpresa di ottenerla in sposa, perchĂŠ si diceva che il figlio da lei generato avrebbe procurato al padre grandi disgrazie. â Lasciamola a un mortale â decisero i due, brindando con un calice dâambrosia, la bevanda degli dei. Fu cosĂŹ che di tanti pretendenti rimase solo Peleo. Su ordine di Zeus, Ermes, il messaggero degli dei, si recò
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